Urbanistica: la febbre e i conflitti di interesse
Noi del Partito dei Sardi siamo sempre stati e sempre saremo disponibili a fare e votare buone leggi.
Sull’urbanistica, poi, siamo pronti da tempo. (…) Regola numero 1: se si è nelle istituzioni o si ha un potere di indirizzo politico per scrivere leggi in delicati settori come l’urbanistica, bisogna non essere proprietari di aree sensibili e/o trasformabili. Non si possono vestire contemporaneamente i panni di colui che produce ricchezza e di colui che regola il mercato. Sono due ruoli entrambi legittimi, ma devono rimanere nettamente distinti e distinguibili.
Regola numero 2: se si è legislatori o politici influenti, ovunque si vada a villeggiare si deve avere a cuore la salvaguardia della propria autonomia di giudizio. So di dire una banalità, ma mi sento di dirla. Da consigliere regionale e da assessore, ho cercato scrupolosamente di evitare anche un solo giorno di soggiorno nelle strutture dei portatori di interesse,. (…) La follia delle adozioni, verifiche di coerenza ecc., per noi, deve finire. Deve finire l’ideologia della Regione ‘giusta’ per definizione, ‘competente’ per definizione, ‘equilibrata’ per definizione. È un’ideologia dell’egemonia centralistica, che assegna alle strutture centrali una supremazia culturale, morale e amministrativa che non è supportata né dalla ragione né dalla storia e non è mai stata oggetto di delega politica da parte dell’elettorato. (LEGGI)