I lettori sono invitati a leggere il commento, lasciato ieri notte (all’articolo “Autorità portuale: manca un documento”), da un misterioso “Oriente al tramonto” che sa tanto di pizzino mafioso.
Questa che segue è la mia risposta.
Rispondo a ‘Oriente al tramonto’, ma in realtà dovrei chiamarlo Grand’Oriente. Lo faccio per giustificare la pubblicazione del suo ignobile commento che dà, però, la misura di ciò che sta accadendo a Cagliari.
Il misterioso estensore (che tanto misterioso non è) ce l’ha con Antonello Cabras, come al solito, e ce l’ha con lui perché sa che io sono suo amico, ma non sa perché gli sono amico.
Essere amici non significa essere complici.
Cabras è uno dei pochissimi da me incontrati nel mondo della politica che non cerca e non elargisce complicità, per questo siamo amici: entrambi verticali, entrambi leali, ognuno con le proprie idee e con le proprie amicizie (che spesso sono attraversate da strutturali inimicizie, cosa che rende la nostra amicizia invisa a tutti).
Il Dite elencato è Natale Ditel, attuale segretario dell’Autorità Portuale, amico di Cabras, ma anche di Cappellacci, di Comandini, di Pietro Pittalis, di Francesco Mura, cioè di tutto l’arco costituzionale (al netto di Sasso Deidda, ma questo è un merito, non una colpa).
Cabras non ha toccato palla nel rinnovo dell’autorità portuale (come non tocca palla nella stragrande maggioranza delle cose che gli vengono attribuite), non foss’altro perché è stata una questione tutta interna al governo di Centrodestra e, solo marginalmente, alla Giunta regionale.
La Todde non voleva Ditel e prediligeva la Montaresi, Segretaria dell’Autorità portuale di La Spezia.
Ditel era sponsorizzato, invece, soprattutto da ambienti governativi vicini alle forze armate, perché era stato molto capace nel conciliare la doppia natura, civile e militare, che i porti stanno assumendo in questi drammatici anni di guerra ibrida.
Natale Ditel ha perso la battaglia e sta facendo i bagagli, come capita a tutti i manager. Al suo posto sembra essere in pista o Erba o Alessandra Zedda, sempre in quota Lega.
L’espressione “Papa straniero” è per me una firma, perché l’ho sentita usare solo da una persona, stizzita e delusa, offesa per l’ordine ripristinato nei porti sardi dal prof. Deiana. Questo sito non ha mai pubblicato dati riservati e quando ha reso noti documenti pubblici, ha sempre oscurato i nomi.
Nessuna agenzia investigativa ha mai lavorato per questo sito, ho solo la fortuna di avere, tra le amicizie più strette, un avvocato che si occupa di DPO che mi ha confermato che la documentazione da pubblicarsi per legge nel sito di Amministrazione Trasparente era incompleta per il caso del dott. Bagalà. Certo, invece, mi farebbe molto piacere conoscere se e e come magistrati (giudicanti e inquirenti), agenti di vari corpi di polizia, imprenditori della sicurezza, imprenditori del parassitismo sardo ecc. ecc., frequentino oppure no importanti villaggi turistici e a quali condizioni (questo lo dico al misterioso estensore, perché se facciamo una gara a chi ce l’ha più duro, io a 64 anni riesco ancora a eccitarmi senza additivi chimici…), ma questo possono saperlo solo, nell’ordine: le forze dell’ordine, i servizi segreti e le agenzie investigative, per l’appunto.
Il messaggio di ‘Oriente al tramonto’ fa il paio con un colloquio lunare avuto nei giorni scorsi con una persona che non sentivo e non vedevo da anni, che mi si è presentato come emissario di non ho capito quali persone e che ho ovviamente mandato affanculo. Ripeto lo stesso invito affanculante all’anonimo (si fa per dire) grandorientale (parlo di Grand’Oriente perché ho avuto la fortuna di leggere l’elenco dei massoni sardi. Quanto farebbe bene leggerlo al segretario del Pd Silvio Lai. Scoprirebbe incappucciati tra i più radicali suoi iscritti, oltre che alcuni boriosi accademici).
Ecco, trovo la stessa ipocrisia double face dei massoni affaristi (quelli ideologi mi sono più simpatici) vigente nel nostro orientale estensore di allusivi quanto patetici commenti.

lei evidentemente ha toccato un tasto dolente per “oriente al tramonto” ed i suoi amici incappucciati che tramano dietro le quinte cosi è la loro fama
Egregio Prof. Maninchedda,
sono sempre più onorato della Tua Amicizia, quello che ho letto mi rincuora e mi fa credere che ancora c’è speranza in questo mondo ipocrita e pieno di sporcizia vera, non solo rifiuti da riciclare…
La sonata finale, il vaffanculo, mi riporta a una immagine a me molto cara, è appesa nel mio studio, un cane piccolo che dice al grosso cane VAFFANCULO, con la seguente didascalia
– Abbiate sempre il coraggio di dire ciò che pensate – , non siamo tutti vermi striscianti…
Oriente al tramonto = mondo al contrario…..
…..🤔
Però “Oriente al tramonto” non dispiace, ha il sapore di un qualcosa che sta per morire.
Che Dio li ascolti.
Non ho elementi per dare giudizi. C’ è un modo per contrastare mafie, di ogni tipo e in ogni ambiente. Scegliere di essere diversi, seguire la via dritta. Usare il linguaggio del si e del no. Ah se è difficile, ma dopo un po’ diventa un nuovo abito e gli onesti apprezzeranno. Altri inizieranno a fare come te: il potere delle mafie diventerà inefficace.