L’assessora del Lavoro, Desirè Manca, da qualche tempo ha preso di mira le estetiste e le parrucchiere: le considera desuete rispetto agli assistenti di volo o ai piloti d’aereo, e così ha presentato in Giunta (e la Giunta l’ha approvata) la delibera che riduce del 30% i corsi di Formazione e Istruzione professionale relativi al profilo di operatore del benessere, nei due indirizzi di trattamenti di acconciatura e trattamento estetico.
Gli enti di formazione hanno reagito subito, chiedendo un’audizione al presidente della Seconda Commissione del Consiglio regionale.
Ora uno si chiede: ma perché l’assessora che più di tutti è estetizzante, con pettinature dadaiste, danze caraibiche e abbigliamento a fasciatura tronco-lombare-post-adamitica ce l’ha tanto con chi vorrebbe fare la parrucchiera e l’estetista? Lei afferma su Facebook di voler cancellare questa formazione obsoleta e di voler dare nuove opportunità ai giovani sardi.
Ora uno si chiede: ma se anche l’assessora è “cliente” dell’estetista e del parrucchiere (e lo è con evidenza) perché diavolo la professione sarebbe obsoleta? Perché l’assessora che più coltiva la sua immagine considera obsolete le professioni ancillari dell’immagine pubblica? Non è che non si sappia che diversi partiti della maggioranza stanno preparando un emendamento alla finanziaria per reclutare un parrucchiere per la Presidenza in viale Trento. Lo sanno tutti che è un’esigenza primaria, proprio per ragioni imprescindibili di immagine. Ma allora il mercato c’è, anzi, si potrebbe dire che nelle forze politiche c’è chi si augura che vi sia un’offerta che risponda alla certissima domanda istituzionale. Perché dunque ridurre i corsi?
Gli enti di formazione fanno un discorso che è più serio del nostro, il quale è inevitabilmente cionfraiolo, perché quando Goku si dichiara contro l’uso del gel, non è che un commentatore politico possa trattenersi.
Gli enti partono dalla conoscenza del mercato della formazione che concorre a soddisfare l’obbligo formativo, cioè che può contribuire a fare ultimare un percorso di istruzione ai ragazzi che scelgono di concluderlo non nelle scuole, ma appunto nei corsi professionali di durata triennale o quadriennale che rilasciano titoli riconosciuti in Italia e in Europa.
Chi fa richiesta per i corsi di estetista o acconciatore (quelli finiti nel mirino dell’assessora Manca) è uno studente minorenne che opta per un approccio più pratico rispetto alla scuola secondaria, con molte attività laboratoriali e stage in azienda, per ottenere una qualifica che gli consenta di accedere, dopo che è entrato nella maggiore età, nel mondo del lavoro. Questi percorsi di istruzione e formazione
(IeFP) sono unanimamente riconosciuti, come uno (uno tra gli altri) degli strumenti utili per combattere la piaga dell’abbandono scolastico. In Sardegna i dati sono allarmanti e si stima che uno studente su sei lasci la scuola prima di ottenere un diploma o una qualifica professionale. Per la precisione nel 2023, il tasso di abbandono nell’Isola è stato del 17.3% (in aumento rispetto al 14,7% del 2022), tra i più alti in Europa, a fronte della media italiana che è pari al 12.7% e quasi al doppio rispetto all’obiettivo europeo che fissa l’indice di abbandono al 9% entro il 2030.
Bisogna sempre ricordarsi che mentre nella scuola ci si può formare nei settori elettrici, meccanici o dell’edilizia, non altrettanto può dirsi per il settore benessere (estetica e acconciatori) per il quale l’unica offerta è data dall’istruzione e formazione professionale offerta dagli enti accreditati in Regione.
La prima domanda è: quanti corsi propongono gli enti di formazione e quanti è stato possibile attivarne in ragione delle iscrizioni pervenute?
Usiamo dati dell’ultimo esercizio concluso: offerti 135 attivati 45, di questi la maggior parte riguarda proprio i percorsi per la qualifica di estetista o acconciatore: 31 su 45.
Per attivare un corso servono minimo dodici studenti (minorenni, è bene ricordarlo, quindi la scelta è condivisa con i genitori) e i numeri non lasciano spazio alle interpretazioni: i corsi attivati sono quelli dei settori dove maggiore è stata la domanda. I corsi offerti (135) hanno riguardato i seguenti àmbiti: estetica, ristorazione, produzione alimentari, meccanica, acconciatori, servizi accoglienza, grafica, informatica, abbigliamento tessile, elettrico, termoidraulica, edilizia, servizi del commercio, serramenti, logistica.
In tutta la Sardegna non risultano attivati percorsi formativi e professionali, per mancato raggiungimento della soglia minima dei 12 studenti per corso, nei settori: grafica, edilizia, servizi del commercio, serramentisti e logistica.
Viceversa, come si è detto, sono stati attivati (hanno raggiunto e superato la soglia minima dei 12 studenti) 16 corsi su 27 offerti (59,26%) da acconciatore e 15 su 40 offerti (37,50%) di estetica. Soltanto quelli da meccanico, 5 attivati su 6 offerti, hanno una percentuale superiore, pari a 83.33%. Distanziati quelli della ristorazione (3 su 12 attivati, 25%), per tutti gli altri i corsi attivati hanno una percentuale che sta al di sotto del 15%.
Poniamo, però, che l’assessora abbia ragione, e ne ha, nel voler tentare di orientare verso altre qualifiche i giovani sardi. Il modo per farlo non consiste, però, nel ridurre l’offerta, ma nel migliorare l’orientamento, perché la riduzione del numero in costanza della domanda, ha come unico effetto l’aumento della competizione per i corsi disponibili. Chi pagherebbe il prezzo più alto, cioè chi vedrebbe aumentare le difficoltà per acquisire la qualifica? Inevitabilmente i giovani delle zone dell’interno, quelle con meno popolazione e dunque con più difficoltà a comporre le classi.
Usiamo sempre gli ultimi dati disponibili.
Nella provincia di Cagliari sono stati attivati il 64% dei corsi offerti da estetista (9 su 14 offerti); il 50% nella provincia del Sulcis (1 su 2); il
33% in quella di Nuoro (2 su 6); il 50% nella provincia di Oristano (1 su 2); il 33% (2 su 6) a Sassari, mentre non sono stati attivati corsi nelle province Gallura, Medio Campidano e Ogliastra. La distribuzione dei corsi di acconciatura ricalca quella dell’estetica. Quindi si può immaginare che la crociata tricologica e ungueale dell’assessora Manca costringerà un bel po’ di minorenni a doversi recare a Sassari o a
Cagliari per poter fare i corsi che prima potevano essere frequentarti gratuitamente, in un centro della provincia di residenza degli allievi.
Resta, poi, da considerare il fatto che scoraggiare in questo modo i ragazzi a conseguire la qualifica di estetista o parrucchiere, non solo non significa in alcun modo indirizzarli verso altre professioni, ma anche e più probabilmente spingerli ad ingrossare le fila, già straripanti, dell’abbandono scolastico, oppure costringerli a pagare i corsi che con il percorso di istruzione e formazione sarebbero invece gratuiti.
A che serve dunque il taglio degli estetisti e dei parrucchieri voluto dalla Desi?
Difficile dirlo. Sicuramente provocherà un aumento dei costi dei corsi a pagamento (più domanda, meno offerta, prezzo in aumento). Altrettanto sicuramente non determinerà un aumento del numero delle hostess, neanche di cartone, le sole ammesse, per rassicurare i passeggeri, nei voli pindarici di Cuccureddu.

Cito……….”Non è che non si sappia che diversi partiti della maggioranza stanno preparando un emendamento alla finanziaria per reclutare un parrucchiere per la Presidenza in viale Trento. Lo sanno tutti che è un’esigenza primaria, proprio per ragioni imprescindibili di immagine. Ma allora il mercato c’è, anzi, si potrebbe dire che nelle forze politiche c’è chi si augura che vi sia un’offerta che risponda alla certissima domanda istituzionale. ”
……
La finezza di questo pensiero è incredibile………sto ancora ridendo :-))))
Prof. Maninchedda, è riuscito a mettere per iscritto un pensiero che ho da quasi due anni di Giunta Todde.
Chi vuole intendere….intenda……..
Gentile prof credo e spero che dopo questa sforbiciata dell’assessora i votanti 5 stalle finalmente abbiano capito a chi hanno dato il voto e quindi che finalmente i rappresentanti dei 5 stalle spariscano dal firmamento sardo e nazionale.Comunque,mia nipote di 22 anni diplomata e lavoratrice stagionale in un salone di parrucchieri come apprendista però,quindi pagata con 5 centesimi,ma lavorando full time,frequenta a Sassari il corso per ottenere l’ abilitazione come parrucchiera,ha speso 5000 € con enormi sacrifici,perché solo frequentando corsi paganti in seguito ci potrebbe essere la possibilità di lavorare degnamente nei saloni di estetica.Ringraziamo sentitamente l’ex governatore Soru e l’attuale assessora al lavoro.
Bravo Paolo, ci sei arrivato, un po’ dopo di noi, ma ci sei arrivato!
Ti dirò, noi abbiamo fatto di più, abbiamo incontrato diversi dirigenti delle agenzie formative. Le criticità sono voragini….!
Well done, bravo !
Mai….non vinceremo mai….e aumenteranno le file di quelli che a votare non ci vanno più….tutto il resto è fuffa….
Soru smantello’ un sistema della formazione professionale marcio sino alle fondamenta: gli enti proponevano e realizzavano corsi di formazione senza alcuna analisi sui bisogni del mercato del lavoro ma basati esclusivamente sulle competenze dei loro docenti. Emblematico il caso dei corsi per dattilografa con l’uso della macchina da scrivere meccanica in tempi in cui si era già passati al pc. Oppure i corsi per operaio forestale in aree dove poter fare un certo numero minimo di giornate nei cantieri forestali o nell’antincendio era fondamentale per l’economia di piccole realtà, determinando quindi non una crescita delle occasioni di lavoro ma solo un aumento dei concorrenti su un numero di opportunità di lavoro sempre stabile. Il guaio fu che a quello smantellamento non seguì un progetto valido di ricostruzione del sistema. Ed oggi non è che siamo messi molto meglio.
All’Assessora potrebbero aver comunicato la pletora di Parrucchiere, Estetiste (Calliste, Labbriste, Unghiste, Cigliste, Sopracigliste) italo-caucasiche che si aggira a Sassari, per lo più in Black, fra Rosello alto, Rosello Basso, Santa Maria di Pisa, Latte Dorzi, Baddimanna e Baddimanitta
Cappuccini ecc. ecc..?
concordo con A lo sbaglio fu di Soru che chiuse l’ente di formazione chissà se si sarà pentito, aspettiamo cosa tira fuori dal cilindro la Desire Manca
” partiti della maggioranza stanno preparando un emendamento alla finanziaria per reclutare un parrucchiere per la Presidenza in viale Trento ” quindi li paghiamo anche i parrucchieri poverini
……e noi finiamo per andare dai parrucchieri cinesi
Sarebbe utile sapere e analizzare i dati su quanti dei corsi attivati in acconciature ed estetica vadano realmente a conclusione e con quanti studenti lo fanno. Potrebbe essere questa una delle motivazioni di questo taglio, che siano più sovrabbondanti rispetto agli altri corsi erogati in iefp ? Utili più a mantenere microsistemi di chi organizza e insegna in questi specifici corsi ?
Dotto’, ma ha letto il curriculum della Manca? E ha letto che ha speso, “dizzi edda”, 500 euro per la campagna elettorale?
L’interesse collettivo è pure che questa prospera Signora torni presto a riavere ampio tempo a disposizione per personali cure estete, liberando spazio a Villa Devoto e riempiendolo presso i locali centri del benessere, di modo da salvaguardare pure questo settore così bisognoso di riforma.
Pur non essendo un cliente abituale di parrucchierə ed estetistə devo dire che l’animale politico che possiede Desiree non ha tutti i torti
Negli orti di una volta per cambiare la direzione dell’acqua si dava un bel colpo di zappa e si cambiava il solco e quasi magicamente l’acqua cambiava percorso, poco senso aveva aumentare il numero dei solchi o cambiarne le dimensioni;
poi è arrivata l’irrigazione a goccia…
La Grilloide evidentemente punta ad aumentare la platea dei percettori del reddito di MANDRONANZA sperando cosi di recuperare qualche voto e superare il 6% che, date le ultime competizioni regionali, pare essere l’effettiva consistenza dell’elaborato Cinquetasche.
Maledetto il giorno che Soru chiuse l’ente di formazione regionale che garantiva qualifiche professionali e conseguente occupazione ai nostri disoccupati., perché DesiRombodiXXXXE (mi autocensuro) non pensa a riattivarlo?
Sarebbe davvero una mossa intelligente e garantirebbe nuova occupazione ai nostri giovani, ma si sa, i grillini in questa legislatura sono riusciti solo ad ingrAssare le fila dei loro amici trombati creando una strapagata platea di consulenti, addetti stampa etc., di cui speriamo un giorno debbano rispondere alla Corte dei Conti.