Lo chiamavano l’angelo di Milano. Io lo ammiravo con tutto il cuore, come ammiro tante persone che conosco, nate con una naturale bontà d’animo, che sanno inventarsi iniziative serie con una facilità estrema e senza lasciare tracce, che sanno perdonarsi facendo del bene, anziché annichilire in se stesse ogni volta che guardano in faccia il proprio male, anche quello minimo.
La storia del signor Bagnato, ex dirigente di banca, classe 1958, benestante ma non ricco, la trovate qui. Ha aiutato tanti: senzatetto, poveri, ammalati, sfrattati. Ieri, alle 10.31 ha scritto a Massimo Gramellini poco prima di morire. «Ai poveri non regalava solo i suoi soldi, ma il suo tempo. Era capace di trovare casa a una coppia di sfrattati e poi di presentarsi al volante di un furgoncino, fingendosi un manovale, per aiutarli nel trasloco. Diceva che la beneficenza si fa col passamontagna, come le rapine, e che i poveri più bisognosi di cure sono quelli che si vergognano della loro condizione».
Come molti santi, Roberto era un incazzoso. Già, quando ti prende, da bambino, il demone della giustizia e della verità, non sei più padrone di te stesso. Si continua a fare una marea di fesserie, di errori, anche gravi, ma poi quel demone si impossessa e parla e questi ammirevoli soggetti brillano al di là delle loro opere, del loro sudore, del loro temperamento. Ne conosco un altro di milanese un po’ così, si chiama Giorgio Vittadini; quando lo vedo, mi commuovo. Un giorno l’ho incontrato a stazione Termini con tutta la sua innocenza corazzata, sembrava un giglio tra i cardi (io sono di quelli spinosissimi). Il suo migliore amico è un pregiudicato. Una sua cara amica è una signora che ha tolto decine e decine di donne dall’abisso della prostituzione.
Bagnato era una di quelle splendide persone che amava per il gusto di farlo. Mi ha ricordato questo passo, che ancora non sono riuscito a commentare a lezione, di una lettera di Tatiana Schucht a Gramsci: «Intanto ti assicuro che visto che sei nel numero di quelli che hanno proprio bisogno di amore, non potrei fartelo mancare, proprio perché sento sempre la necessità, il bisogno, di dare ciò di cui si ha bisogno».
Qui siamo all’inverso di quel terribile verso di Dante (amor c’a nullo amato amar perdona) che condanna chi è amato a ricambiare lo stesso sentimento. Falso e pericoloso. Siamo anche lontanissimi dall’altrettanto indegno si vis amari ama, che invita ad amare con la partita doppia del bilancio di ciò che si dà e di ciò che si riceve (come si può amare veramente attendendosi di esserlo a nostra volta? Il nostro amore sarebbe dunque un calcolo?). Qui siamo, invece, dinanzi a quegli spiriti nobili che amano perché amare li realizza, perché è la loro natura. Siamo di fronte a un abisso di luce.
Un Angelo che si aggirava per le vie di Milano. Ora ha trovato Casa .
Questo signore è tra i 144.000 beati (il numero è simbolico) del cap.7 dell’Apocalisse, che hanno la veste bianca, candida, davanti a Dio. Ringraziamolo ancora e chiediamo, a lui, di aiutarci, anche da lassù, “in hac lacrimarum valle”.
Grazie a Massimo Gramellini che con la sua sensibilità e bravura, ci porta a conoscere queste belle storie, che donano speranza.
Un Uomo con la U maiuscola, una luce in un mondo in cui l’altruismo si sta offuscando. Grazie mille (anche se grazie non sarà mai abbastanza) per tutto ciò che ha fatto Sig. Roberto: la terra le sarà lieve sicuramente
Se solo fossimo tutti, un “po'” più Massimo Bagnato, forse questo sarebbe un mondo migliore!
Ho appena saputo di questa storia che sembra venire da un mondo irreale. Grazie Roberto per tutto il bene che hai donato con la tua immensa umanità.
la storia di una vita veramente vissuta nelle altezze più umane! Grazie per la sua bellezza Roberto, buon rientro, santo rientro nella Casa del Padre.
Non pensavo che proprio a Milano dove “si corre sempre” esistessero persone così altruiste…Mi sono commosso per tanta disponibile fraternità e nobiltà di sentimenti.
Grazie Roberto!
Non pensavo che proprio a Milano dove “si corre sempre” esistessero persone così altruiste…Mi sono commosso per tanta disponibile fraterità e nobiltà di sentimenti.
Grazie Roberto!
Un uomo un vero uomo come ne servirebbero tanto, ma che sono sempre più unici e per questo gemme di infinito valore. Che Dio lo possa portare accanto, come merita. Grazie di essere vissuto tra noi, riposa in pace bellissima anima.
Queste sono le notizie che devono essere dette al telegiornale….in questo momento storico le persone hanno bisogno di sapere che non tutto è perduto….nel mondo ci sono ancora belle persone….grazie Roberto
Il tuo posto sarà senz’altro accanto a Dio
Ho letto di Roberto …un bacio al cuore… una lacrima di gioia, di commozione, …una lezione di umiltà una condivisione totale.!! Da lassù possa inviarci stelle di consapevolezza!!!!grazie Roberto fabia
Grazie a chi come Roberto Bagnato aiuta il prossimo…grazie a questa anima sensibile❤️🙏grazie a Gramellini che ti ha raccontato..riposa in pace🙏
Se senti il dolore sei vivo, se senti il dolore dell’altro sei umano. Una bella persona, un esempio di grande generosità che tutti dovremo, nel nostro piccolo, imitare. Grazie Roberto.
La notizia di questa vita spesa così bene è illuminante e piena di speranza ! Che bell’esempio di umanità e amore verso il prossimo……lassù ora una grande stella oscurera’ tutti i satelliti che sanno di arido potere!
sembra una favola, ho trattenuto il respiro fino alla fine della lettura. il suo operato
ha dell’incredibile proprio come le parabole del Vangelo.
Mi accorgo di quanto poco sono di fronte a tanta grandezza….
Nel degrado generale quell’altezza crea vertigine.
“Siamo di fronte a un abisso di luce”.
Vero.
E il fatto mi tocca profondamente.
Grazie!
Grazie. Personalmente avrei preferito non inciampare nel nome di Massimo Gramellini: la esemplare grandezza che ci propone merita il rispetto e l’autorevolezza dell’ intimità con cui ha operato.
Caro Paolo sono queste persone che non fanno morire la speranza…
L’animus gentile del professore che prevale sulle miserie umane della polica nostrana.
In una società dove “tutto” fa spettacolo leggere che la carità e beneficienza si fa con il passamontagna mi ha riempito il cuore .
Un grande uomo, silenziosamente Santo
Egr. Prof.
Certo che io qui che da una settimana disserto di 515 e di Todde, poi di Bartolazzi, di Desiderata, di Comandini e… (lascio a Lei la scelta…. tanto uno vale l’altro), non ci faccio una bella figura!! Ma per fortuna che ci sono tanti Bagnato che sopperiscono alle mie trascuratezze e alle mie sopite necessità morali per cui mi sento Suo debitore per avermele riportate alla memoria.
Cordialità.
In una società deprivata di valori ,occupata a sopravvivere ,distratta dai propri interessi e dalle strategie per ottenerli , dove dpesso non si conosce neanche il nome del proprio vicino ,leggere di queste storie , fa aprire il cuore ; fin tanto che anche l’unico fiore riuscirà a sopravvivere fra i rovi , c’è speranza che qualche suo seme possa germogliare e dare vita ad altri fiori .Non disperiamo ! l’umanità è viva ed anche se non si nota , anche se occultata dall’egoismo dilagante , riesce ancora a posare qualche piccolo seme ,: abbiamo fiducia , i miracoli avvengono tutti i giorni anche se è difficile vederli .
Bellissima esistenza. Come un dipinto di Monet!
ho appena letto una cosa stupenda
grazie…