Soru ad Alghero ha riproposto a gran voce le primarie per indicare il candidato del Centrosinistra alle prossime elezioni regionali, usando toni e definizioni liquidatorie del tavolo del centrosinistra faticosamente messo il 7 luglio del 2022. Ne dà notizia La Nuova Sardegna.
Non solo: ha anche detto che si candiderà alle primarie.
Fare un passo indietro, no?
Immaginare di aiutare gli altri con l’esperienza e la cultura senza avanzare alcuna richiesta per se stessi, no?
Immaginare che ci sia una saturazione storica del proprio ruolo pubblico di cui bisogna essere consapevoli, no?
Immaginare che chi ha un’esposizione bancaria rilevante non è nelle migliori condizioni per amministrare la cosa pubblica, no?
Evidentemente no.
Ma la cosa più grave è quel tono di sufficienza usato verso la coalizione, verso le “associazioni che non si sono mai presentate a una elezione”.
È questo disprezzo che in altre circostanze ha portato chi ha la schiena dritta a sfidare elettoralmente il Pd e a farlo perdere.
Si vuole rifare la prova?
O si pensa che in Sardegna non esista un’area che ha tanta voglia di rappresentare un modo differente di fare politica rispetto al Pd sardo?
Esiste, ha valori diversissimi dal Pd e sta in precarissima alleanza col Pd perché, e solo perché, vuole cacciare la Destra dal controllo della Regione. Ma non si deve esagerare con l’arroganza. E soprattutto non si deve passare con la grazia di un elefante prepotente su un lavoro delicatissimo di mesi fatto in modo disinteressato da altri, non per perorare una candidatura (cosa che a me sembra una cosa un po’ ignobile) ma per cercare di vincere le elezioni.
Si vogliono fare le primarie?
Perfetto, può anche essere che sia l’unico modo per arrivare a designare un candidato.
Allora chi le vuol fare enunci il suo programma, valorizzi le differenze di programma con altri candidati e dopo si celebrino le primarie che, in questo caso avrebbero piena giustificazione.
Ma se le differenze non sono di programma, ma solo di insaziabile ambizione, non si facciano le primarie, si faccia un bel corso di formazione sull’autocontrollo.
Tuttavia, io metterei una regola per le candidature alle primarie.
Chi si candida deve aver fatto l’opposizione a Solinas.
È un requisito di chiarezza. Chi si è fatto ricevere da Solinas, chi è stato attentissimo a non disturbarlo, a non dire una parola di troppo, chi ha favorito le sue scelte strategiche, anche se lo ha fatto in buona fede, si metta da parte.
Caro Paolo, sottoscrivo in toto le tue valutazioni ma ti prego di una cosa: rileggete il programma di Progetto Sardegna, era un bel programma.
Salvatore, ho rivisto l’intervista e non trovo nulla di ciò che tu censuri. Essere educati o cortesi non significa non essere oppositori politici. Quanto a Carbonia, potrei elencarti almeno altri dieci posti dove, su base locale, sono stati violati i consueti confini tra Destra e Sinistra. Io penso che Cabras sia per tanti un’ossessione tenuta in vita per non voler scoprire il vuoto; cioè penso che sia un espediente per avere una linea politica che diversamente non si saprebbe costruire, perché allenati a edificarla per contrasto.
Alla candidatura di Milia preferirei la candidatura di Soru, la Sardegna ha la sua emergenza più grande (senza sminuire quella della sanità pubblica ) nel disastro ambientale a cui sta andando incontro a partire dalle discariche abusive .Giro per le strade della Sardegna per motivi che non sto qui ad elencare ed ho avuto modo di constatare che a Quartu S.E. (dove risiedo) spetterebbe a mio avviso “l’oscar della discarica “in assoluto .Infatti nonostante le premesse (e le promesse ) di creare ex novo la compagnia barracellare fatte a suo tempo dal candidato sindaco …questa non è mai decollata ,e finita nel dimenticatoio assieme ai droni videocamere e foto trappole sbandierate ad oltranza in campagna elettorale .Per non parlare della scarsa sensibilità verso l’abusivismo incontrollato e alla scarsa sensibilità verso coloro che hanno delle difficoltà enormi ad approvvigionarsi di acqua potabile in quanto non serviti ancora dalla rete idrica (in campagna elettorale ci era stato assicurato che in caso di vittoria sarebbero state riaperte le fontanelle immediatamente ) le fontane tanto promesse(che sarebbero tanto utili in attesa del completamento della rete idrica ) non sono mai arrivate a tre anni dall’insediamento di questa maggioranza ,così come è avvenuto per “il decentramento ” al fine di togliere finalmente dall’isolamento la “periferia”. No non voterei mai più Milia come ho fatto in passato .Io e gli altri dell’associazione di cui sono amministratore è una cosa che non faremo mai più.Da questo sindaco ci aspettavamo una sensibilità diversa , e sopra tutto ci aspettavamo che mantenesse la parola ,il patto con gli elettori
“Cabras è un dichiarato oppositore di Solinas” [citazione]. Davvero? E da quando, sua grazia? Forse mi è sfuggito qualche passaggio… Quali sarebbero gli atti, le dichiarazioni pubbliche, le uscite del Cabras fantomatico oppositore? Forse si sono manifestate solo quando si è andati allo scontro sugli aeroporti, per un evidente interesse di parte (e società in cui siede)? C’è un’emblematica intervista a Cabras, una delle pochissime in circolazione, da cui è possibile cogliere il pensiero dell’oppositore Cabras. Si vada a vedere cosa dice su Solinas (https://www.youtube.com/watch?v=kvpXeoVV_3Y). Sarebbe quello il pensiero di un oppositore? Oltre modo, nella stessa è possibile accertare, dalla sua viva voce, quando lo stesso divenne avversario di Soru e cosa pensi della possibilità di un riavvicinamento del Psd’Az al centrosinistra (se non bastasse quanto accaduto alle ultime elezioni a Carbonia: https://ilmanifesto.it/a-carbonia-il-pd-vira-a-destra-e-si-allea-con-gli-avversari-in-regione ). Dichiarazioni e fatti che la dicono lunga… Oppositore? Più che altro un camaleonte. Però dialogante, eh!
A me Luca dispiace che non si vedano le distanze tra me e Soru, che sono quelle tra un democratico e un prepotente, tra uno che non ha curato in alcun modo i suoi interessi e uno che ha fatto carta straccia del conflitto d’interesse. Io sono contro i modelli autoritari orientali e neanche il più efficiente dei tiranni mi convincerà mai a prediligerlo al peggiore degli autentici democratici e liberali. Spero di essere stato chiaro. Quanto ai successi di Soru, vorrei anche ricordare che dobbiamo a lui se ci paghiamo la continuità territoriale; dobbiamo a lui il primo e unico tentativo della storia autonomistica di iscrivere le entrate dal futuro nel bilancio regionale (oggi lo si chiamerebbe ‘falso in bilancio’) se non fosse stato bloccato dal sottoscritto e da un onesto dirigente del Consiglio regionale che rischiò il licenziamento per aver difeso il diritto; dobbiamo a lui i fallimentari project in sanità; dobbiamo a lui i blocchi nelle procedure urbanistiche per il censimento fatto con i piedi dei beni identitari; dobbiamo a lui non aver capito niente, ma proprio niente, del fenomeno storico dell’insediamento umano nell’agro della Sardegna. Soru ha fatto cose buone, ma ne ha anche sbagliate altrettante.
Caro Prof., evidente che oltre a questa sua lettura soggettiva se pur legittima, c’è molto altro : c’è un idea chiara e seria di Sardegna, c’è un passato che è scritto nei fatti ( con tutti i se e i ma del caso),quando Soru era presidente che per chi lo vuole vedere abbiamo davvero vissuto per alcuni anni un vero cambiamento una marcia diversa ( nn si dimentichi chi c’era e cosa avevano fatto i masala i serrenti i milia etc),Dopo soru la Sardegna si è nuovamente “fermata”.Se lei toglie il suo nome, cosa resta?? Chi è in grado di attuare un ritmo un passo diverso che (forse) ci faccia ancora immaginare una sardegna diversa dal presente?Anche Lei, è una risorsa per il sistema politico e dovrebbe mettere da parte le motivazioni che la spingono verso la divisone per unirsi in un progetto comune,Soru proprio in quella sede ha detto che è aperto a tutti i movimenti o partiti cosiddetti sardisti autonomisti.Mi dispiace molto che una personalità come la sua non riesca a trovare una chiave per unirsi a Soru, perché il cosiddetto Centrosinistra con questa classe dirigente partorirà sempre lo stesso topolino: spartizione e chiacchiere.Buone cose.
Soru mi pare troppo incline alla teoria dell’uomo solo al comando, sicuramente ha dalla sua la convinzione di sbagliare meno di Nostro Signore. l’ha dimostrato specialmente nei fatti, ed anche il fatto che liquidi come bagatelle gli sforzi di dialogo che LUI non ha sovrinteso, mi pare la dica lunga.
che poi sia l’unico con una visione di Sardegna a 360 gradi ed il più preparato… beh! mi si consenta di dubitare.
ma se anche fosse, le obiezioni sui conflitti di interesse non erano cazzate ieri e tantomeno lo sono oggi
mi pare che le imprese, perchè di questo si tratta quando si parla di far fuori questa congrega di inetti, non si compiano in splendida solitudine ma con una squadra che sia molto forte dal punto di vista delle competenze, e non solo dell’autostima
Interessantes custos duos ‘interventos’ (no funt de “sala operatoria”) e po su pagu (ma pagu!) chi cumprendho geo ia a nàrrere “nihil obstat” (funt duos foedhos furaos ma no a is Romanos).
A Soru geo dh’apo apretziau meda (e de candho at fatu a Tiscali seo ancora cliente e no pentzo de mi ndhe ‘iscotzedhare’); ma a sa prima candhidadura no dh’apo votau: apo votau indipendhentistas, po su chi baliant, ma ca est cussa sa chistione de libbertade e responsabbilidade personale e colletiva de is Sardos in su mundhu de oe (meda prus chi no in su mundhu antepassau).
Ma noso dha depeus acabbare cun s’idea de unu de Presidente miraculàrgiu ibertau che a l’uomo della Provvidenza e is “alleati” a giare corda e sa gente a fàere tifu, no solu ca alliados in sardu dhu narant de sa musca, de s’espu, de is canes (po ischire ite faent), dhu de is pigiones chi no ti lassant àghina in bìngia, e de is furones chi no coìgiant de su chi si trebballat chie trebballat. Ma pruschetotu ca tocat, a su contràriu, fàere fortza paris in númene de is torracontos essentziales e poderes colletivos de sa Sardigna, e no po “dichiarazione” promessa da calzolaio a dónnia votatzione, ma po is fainas e s’isfortzu e fintzes sacrifìciu po rimediare s’isperdimentu e acabbare de nos’irgonfiare is orrodas ibertandho s’agiudu de Pisa mancari iscritu «in Costituzione» e is promissas salvinistas de dónnia tempus mancu bonas po tupare istampos.
E ia a dèpere arregodare su motivu chi at portau a Soru a is dimmissiones antecipadas sa borta passada.
Tocat a bìere ite at imparau isse de no arrepìtere e pruscatotu ite aus imparau is Sardos e no solu de s’isperiéntzia sua de Presidente ca, fintzes si medas “protagonistas” oe no funt is matessi, is Sardos seus ancora fissaos a bullones fatos a sardadura cun su machine de ibertare a chie no est pentzandho a sa Sardigna si no po s’aprofitamentu de sèmpere.
E como no dhu’est mancu l’amico Romano Prodi (prode po chie), cun Renato Presidente andhau a Roma a coro in manu e torrau a portafógliu buidu etotu.
A s’àtera bandha de su Tirrenu como dhue at una Fratella d’Italia, no si cumprendhet si est melone nuscadedhu o de ierru, ma coment’e orrumbuladore depet fàere correre l’Italia (in Europa e in su Mundhu, lah, cun e prus de àteros cadhos de punta) e podeus cumprèndhere su pesu de totu is tzopos e handicapaos e de totu le palle di piombo al piede chi faghiant tropu pesu a s’Italia Padania e no lassant correre l’Italia.
E noso ite aus a sighire a fàere: ibertare s’agiudu de is cadhos de punta linghindho is farinos chi coìgiant po satzare is mortos de fàmene o provaus a contare e balere prus de s’assu de bastos in logu nostu faendho cosas chi no funt ne prima, ne seconda e mancu terza guerra d’indipendenza a imparu papagàllicu gratzias a un’iscola italiana ingiusta e assurda chi nos at istudiau, diplomau e laureau a ignorantes avilios e fatos a bregùngia de is cosas e fatos nostos e matessi identidade nosta?
Ite seus dispostos a fàere faendho cosas in positivu chentza ibertare sa die chi proet fae cun lardu cun initziavas pacìficas ma de sustàntzia chi netta ca in Sardigna seus gente? Is ‘polìticos’ funt totus bellos e bonos a trassas de margiane solu a cuncordare poltronas e poltronedhas, puru cosa necessària e doverosa, ma po fàere ite? Ite est dispostu a fàere su Cuntzillu regionale nou e Giunta chentza dhu pedire a su Corru de sa Furca che a s’impicau pendhe pendhe? At a giurare ancora “fedeltà” a s’Itàlia mancari nosi apat postu a tapeto de catzigare?
Votai Soru tanti anni fa per lo stesso per cui non lo voterei oggi
Volto nuovo, una libertà di azione che tale sembrava, un idea di Sardegna lontana da Roma
Sbagliai allora ma non perseverò nell’errore
Antoneddu, io non ho più alcuna ambizione di governo. Rosicare mi sembra troppo. Io e Soru siamo avversari da tempo per modo di intendere la cultura e la politica. Tuttavia, sono d’accordo con te, non farei obiezioni a una sua candidatura se venisse avanzata senza il consueto disprezzo per il lavoro altrui. È stata costruita una coalizione? Bene, allora si lasci alla coalizione la scelta del metodo e delle persone. Soru, invece, invita il Pd a imporsi, a fare le primarie a prescindere dalla valutazione dell’esistenza di contrasti politici che le giustifichino. Detto questo, io sono per la senescenza dei ruoli e delle funzioni e per una grande attenzione al conflitto di interessi. Dopo essere stati protagonisti, si può dare una mano in funzioni minori, ma non continuare a esigere il ruolo guida.
A me sembra che Maninchedda rosichi un pochino… che piaccia o non piaccia, è la figura al momento che in Sardegna può unire tanti simboli di partito diversi… incluso il tuo! Che piaccia o non piaccia è anche il più preparato e l’unico con una visione di Sardegna a 360 gradi. E questo la dice tutta. Maninchè, forse anche tu, come Soru, potresti mettere il tuo ego da parte e lavorare per fare sì che sia lui a tornare a capo della RAS… :)
Bolet chi siat unu PRESIDENTE chi rapresentat cun cumpeténtzia, dignidade e coràgiu prus is torracontos essentziales de sa Sardigna e bisóngiu de arrespetu, de giustesa sociale e identidade chi no is partidos italianos o italianistas, e cun candhidaos no “aspiranti” aprofitadores apedhiaos a calecunu torracontu prus personale calesiògiat s’eticheta ma a is matessi torracontos de sa Sardigna e diritos e doveres cun ateretanti cumpeténtzia, coràgiu e dignidade.
Si no portant su coràgiu de sa bregùngia, sa cusciéntzia de cingomma americana e s’identidade de vattelapesca, e crichent e contivigent sa libbertade e reponsabbilidade de sa gente, e no de unu “pubblico” bellu a fàere “tifu” contagiosu ma cun sa ‘responsabbilidade’ de “spettatori”.
Soru è divisivo. Ben venga per mettersi a disposizione, ma ho paura che l’umiltà non rientri nella sua personalità. Si vince uniti. La Sardegna non è in grado di sopportaee altri 5 anni di becero governo di questa destra. Uniti magari turandosi il naso con le alleanze,ma la quadra si troverà cammin facendo. Civiche ed indipendisti. L’entusiasmo. Serve. La competenza, serve, l’esperienza, serve. Non si cambia la Sardegna dall’opposizione.
Soru si dimentica quello che diceva a Berlusconi sul conflitto di interessi. A lui è tutto dovuto? Pensiamo di no, il nuovo che avanza ? Pensiamo ancora di no. Sono sicuro che nel PD ci siano altre persone in grado di ricoprire degnamente quell’incarico. In politica le forzature non hanno mai portato grandi risultati.
Sarà anche una minestra riscaldata, ma piatti nuovi da portare in tavola proprio non se ne vedono. Con una coalizione di centro sinistra così varia ci vorrebbe un nome forte che possa tenerla unita, altrimenti continuiamo a fare regali alla destra.
Concordo pienamente con te, per ciò che può valere. Peraltro credo che le primarie, quando non rispondono ai requisiti che hai indicato, siano divisive ed esaltino il culto della persona. Sosterrò questo nel mio attuale ruolo politico..
Cabras non si sta candidando a niente ed è un dichiarato oppositore di Solinas. Quando era Presidente della Fondazione ha parlato e dialogato con tutti, al di là delle parti, come era ed è giusto fare, svolgendo questo tipo di ruoli.
Mi scusi, ma voci di corridoio sostengono che anche Cabras, che lei tanto stima, non avrebbe, per così dire, ostacolato Solinas. E che sia un uomo per tutte le stagioni.
Magari sono solo malevoli dicerie.
Ciò detto, Soru ha fatto il suo tempo. Riconosco a lui (per quel che vale) e all’assessore all’ambiente (mi sfugge il nome) il piano paesaggistico.
Il nuovo che avanza?No gli avanzi del vecchio sistema!