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Il ritorno del fascistismo

Posted on 31 Ottobre 202531 Ottobre 2025 By Paolo Maninchedda 11 commenti su Il ritorno del fascistismo

Le cose, come gli amori, fanno dei giri immensi e spesso ritornano, oppure si perdono.
In Italia, invece, le cose tendenzialmente restano, giacciono irrisolte come braci occulte o come pulsioni inconsapevoli.
È questo il caso dell’uso e abuso del termine ‘fascista’.
La Sinistra italiana, quel variegato mondo oggi egemonizzato culturalmente non dal suo centro, ma dai suoi estremi, taccia di fascismo tutto ciò che differisce da lei.
È una cosa nata lentamente negli anni Sessanta e Settanta, quando si registrò la lenta e violenta transizione dalle ragioni (morali, psicologiche, culturali) del Sessantotto, con la sua carica di rinnovamento, libertà e trasgressione, e si giunse a teorizzare la lotta armata.
Il sistema democratico-parlamentare divenne un cascame fascista.
La Resistenza divenne il modello da seguire.
Chiunque ragionasse in termini di stato di diritto, di democrazia parlamentare, di riformismo, venne tacciato di fascismo.
Allora come oggi, gli opposti estremismi lavorarono all’unisono a distruggere le tradizioni culturali diverse da loro: il liberalismo, il socialismo, l’azionismo, il federalismo, l’autonomismo ecc.
Tutto al cesso.
A ciò si è aggiunto il successo dello schematismo ottuso di Mario Segni che ha voluto e ottenuto il sistema maggioritario, ha insediato i sindaci reucci, ha veicolato con la stabilità la cattivissima moneta dell’omologazione e della contrapposizione.
La politica è stata ridotta a un relè, on contro off, fascisti e antifascisti.
In mezzo, il nulla e come metodo lo scontro. Il successo dei tonti e dei prepotenti. Così, oggi orde di imbecilli danno del ‘fascista’ o del ‘sionista’ a convintissimi liberal-socialisti, e, dall’altra parte, violenti senza arte né parte e prepotenti genetico-molecolari chiamano infami, traditori e frosci (non manchi mai!) chiunque usi più di due neuroni e faccia un paio di domande.

Mi sono sempre chiesto perché Benedetto Croce abbia votato la fiducia al governo Mussolini dopo l’omicidio Matteotti. La risposta deducibile dal suo intervento in Parlamento (e cioè la convinzione che il fascismo fosse necessario, ma anche che dovesse essere solo una parentesi per calmare “la febbre”, mi sembra tanto esplicita quanto stupida per un uomo dalla smisurata intelligenza come fu Croce) non soddisfa né la ragione né, ahinoi, la storia.
Noto, però, che la parentesi non è stata ancora chiusa.  Negli ultimi vent’anni, piaccia o non piaccia, c’è stato un recupero estetico del fascismo. Scurati ha fatto certamente un’operazione commerciale intelligente a romanzare De Felice, ma ha anche interpretato un clima che è abbacinato dalla esibizione della forza e il fascismo fu popolare anche perché fu violento, risolutore, verbalmente eroico e ipocritamente infame. Ciò che non si dice è che il calcio in culo come metodo politico, alla fin fine, piace, è popolare.
Ciò che non si dice è che l’idea di governare politicamente banche e finanza, come sta facendo la Meloni usando lo Stato per la sua parte contro il mercato e le sue regole, alla fin fine piace.
Ma da qui in poi, la sinistra sbaglia a gridare al ‘fascismo’ per ogni alzata di ciglio, e il suo urlo è il più grande aiuto offerto alla Meloni, perché frequentemente è un urlo non contro il fascismo, che non c’è, ma contro il buon senso. Si grida al fascismo per la frustrazione di non essere credibili come alternativa a questa Destra di governo. E non lo si è perché si pensa di far politica volando, come la mosca merdaiola, su ogni deiezione di piazza.
Lo ha ricordato, in termini generali, Romano Prodi qualche giorno fa ospite della Gruber, ma soprattutto lo hanno svelato Antonio Di Pietro e Luigi Manconi, il primo dicendo che la riforma della Giustizia è piuttosto una attuazione dell’art.111 della Costituzione (sul processo equo) che non un attentato alla Costituzione, e Luigi Manconi che ha espresso solidarietà a Ranucci per l’attentato subito ma ha censurato il suo giornalismo più di sputtanamento che di inchiesta.
Insomma, i vecchi della Sinistra stanno capendo che a giocare a fare gli opposti estremismi, si finisce per uccidere il sistema liberal-democratico. Ma chi è cresciuto pensando che la politica consista nel porsi a capo di qualsiasi corteo, non può capirlo, e allora grida al fascismo.

Dibattito politico, Partiti, Politica, Vetrina

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Comments (11) on “Il ritorno del fascistismo”

  1. RENATO ORRU' ha detto:
    1 Novembre 2025 alle 19:20

    Buonasera Paolo, abbiamo un problema ; come cittadini di questo NONPaese non vogliamo riconoscere che gli opposti NON si attraggono ma si fanno la guerra continuando quella stessa guerra civile mai conclusa dai loro nonni. Poi abbiamo la palla al piede di questo Bi-polarismo ormai psichiatrico ( ci scherzavamo ma ora non ci scherzo più ) che costringe a votare una coalizione leghista per non votare una coalizione pentista … e viceversa, Guarda caso Queli ( cuddos in sardo ) che una volta erano pure alleati (pure con il PSDAZ -ndR). Oppure a disertare il voto. A tutto questo va aggiunto che le competenze e la serietà evitano di farsi bipolarizzare e quindi si vota la mediocrità decisa dalle segreterie dei partiti (su bascaramini ) . In Sardegna si copia con qualche vantaggio : LEGA fuori dai giochi con Psdaz punito ( in attesa di ripescaggio a SX) . PentasK in rapida corrosione e IDEA di Terzo POLO da riprendere in considerazione. Una sola domanda da europeista federalista convinto…ma fascismo e comunismo non dovrebbero stare all’ opposizione di default ?

  2. Marco Casu ha detto:
    1 Novembre 2025 alle 08:06

    Me ne fregio piuttosto che “me ne frego”.

    Non e’ faccenda di assonanze e ne’ tanto meno di facile umorismo: c e’ un fregiarsi perche’ e’ necessaria benzina alla macchina di Comunicazione.e ci si fregia di ogni cosa e non solo di “antifascista”.

    Rispolvero una frase pronunciata dal Filosofo Kojeve all’indomani degli eventi del maggio del 1968 in Francia, in risposta alla sua domanda riguardante il numero dei morti, solo UNO da fonti ufficiali.

    “Non e’ successo niente”, egli disse.

    Ecco tutti si fregiano, si agitano , ma non succede mai niente. Eh, queste macchine desideranti.

  3. Gioele ha detto:
    31 Ottobre 2025 alle 19:44

    Credo che il termine ‘fascista’ sia divenuto un iperonimo, con significato ampio di ‘dittatoriale’.
    L’insidia può essere il mancato riconoscimento della specificità storica del fenomeno e del possibile ripresentarsi dello stesso quasi un secolo dopo. In controtendenza con quanto detto da molti autorevoli nomi, credo che ci siano le avvisaglie della ripresa non solo di rituali, ma di convinzioni, di sfruttamento di masse ignoranti per ottenere il risultato del governo di uno solo.
    Una riflessione a parte, meriterebbero le parole sionista, antisionista. Vi è ugualmente molta confusione circa il significato di queste parole, utili a identificare polarità dove spesso vi è un tentativo di conciliazione (è il caso di Fiano, penso). Penso che l’ignoranza porti a semplificazioni che non possiamo permetterci, vista l’esperienza catastrofica dell’ultima guerra.

  4. Paolo ha detto:
    31 Ottobre 2025 alle 17:12

    Egregio professore ritengo il signor Stefano Locci abbia riassunto egregiamente la situazione attuale, perchè a mio umile avviso abbiamo da ambe le parti 2 fazioni che si spingono oltre. Giorgia Meloni per quanto la sinistra continui su questa strada continuerà per molto a governare questo paese.

  5. Antonio ha detto:
    31 Ottobre 2025 alle 14:58

    signor Antoni chi lo sta pagando quel 6 % di pil , la sinistra è stata 10 anni consecutivi al Governo perchè quello che chiede di fare a Meloni non lo hanno fatto loro , oramai chi la pensa diversamente è fascista ed il bello che stanno mettendo la gente uno contro l’altro, prof. lei dice che l’economia è ferma come fanno le imprese a fatturare milioni e qualcuno miliardi di euro

  6. Ariovisto ha detto:
    31 Ottobre 2025 alle 13:05

    Fu invenzione formidabile l’antifascismo da parte dei comunisti. Altra invenzione formidabile (sempre dei comunisti) fu anche il riproposto pacifismo pro domo loro; ed infine, la più geniale: la questione morale. . Vi è poi il new racconto, sempre dei compagni, che vuole stravolgere la storia: furono loro a battere le truppe tedesche (tradite dell’armistizio) in Italia. Poi, quando il gioco si fa duro, come negli anni 70, fanno marcia indietro e diventano democratici (ma intanto i compagni che sbagliavano avevano già accoppato umbè di gente). Solita minestra.

  7. Antoni ha detto:
    31 Ottobre 2025 alle 11:29

    Caro A rispondo al suo intervento partendo da una premessa : ho sempre detestato i populismi, da quello leghista di destra a quello grillino di sinistra ( del quale Conte può a ragione detenere il primato del paraculismo ) passando da quello di Fdi, per non parlare di quello di Avs, ma io non posso fare a meno di pormi una domanda : il tanto odiato ( a parole ma non nei fatti ) super bonus 110, pur con tutte le sue storture ed errori da parte di chi lo ha inventato, è riuscito con i 40 miliardi di euro messi campo, a far generare un crescita del Pil del 6% viceversa il
    Governo Meloni, pur avendo la potestà di gestire i 192 miliardi di euro dei fondi del Pnrr, si ritrova oggi per il terzo anno consecutivo, a fare i conti con una crescita del Pil dello 0,5%, vale a dire cioè che senza quella marea di soldi della tanto odiata Europa, oggi l‘Italia sarebbe ( a meglio veramente gli ultimissimi dati dicono che lo è già ) in piena deflazione…..non lo dico io, lo dicono i dati ufficiali degli uffici del Bilancio, eppure ci sono ancora migliaia di persone che anziché porsi domande e ragionare in maniera civile su questi dati reali che toccano la vita di tutti gli italiani, ci sono ancora elettori come lei che continuano a “ discutere “ di politica ricorrendo a slogan/insulti del tipo, pidioti, sinistri, etc etc etc…… chi ci guadagna ????

  8. Stefano Locci ha detto:
    31 Ottobre 2025 alle 11:08

    Egregio, diciamocelo una volta per tutte: la pacificazione tra opposte fazioni non è mai andata a buon fine. Salvo le prime fasi della ricostruzione in cui si doveva rimettere in piedi un Paese raso al suolo dalla guerra, è ripresa la guerriglia; prima popolari vs comunisti, poi filo occidentali vs filo sovietici. Col crollo del muro di Berlino sia dx che sx sono andati alla ricerca di qualcuno cui contrapporre la politica del “contro” non avendo idee sulla politica del “fare”. L’unico che ci provo’ fu Berlusconi che, infatti, divenne per 30 anni il bersaglio della sinistra.
    E se oggi governano coloro che alcuni definiscono “nipoti di Mussolini” dall’altra parte ci sono “i nipoti di Stalin” anche definiti fascisti rossi. Ecco spiegata la maggioranza silenziosa che non vota. Saluti l.

  9. angelo ha detto:
    31 Ottobre 2025 alle 09:11

    @ A
    rimango colpito dalla sua analisi approfondita e pacata

  10. Paolo Maninchedda ha detto:
    31 Ottobre 2025 alle 09:03

    Caro A, oggi Il Sole 24 ore certifica che l’economia italiana è ferma. Non farti abbagliare dalla propaganda.

  11. A ha detto:
    31 Ottobre 2025 alle 08:46

    Un governo che destina sette miliardi alla sanità, aumenta il pil zionale, l’occupazione e pensa alla sicurezza dei cittadini non può che aumentare il suo consenso mentre a sinistra abbiamo i leader degli accoGLIONI che sfilano e ballano sui carretti del gay pride.
    Continuando così la Meloni governnerà ancora per molte legislature, rassegnatevi pidioti, grilloidi e compagnia varia.

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