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I re di Cagliari

Posted on 18 Agosto 202518 Agosto 2025 By Paolo Maninchedda 14 commenti su I re di Cagliari

È vero, viviamo in uno stato democratico, ma l’istituto monarchico non è stato archiviato e rinasce ogni volta che un potere è capace di affermarsi con attributi regali, pur camuffandosi di istituzionalità repubblicana.
A Cagliari, per esempio (di Sassari cominceremo a parlare, con un corrispondente, da settembre) sono nati due reucci, che tanto piccoli non sono. Si chiamano De Pascale e Giannuzzi; il primo è il titolare della principale impresa di costruzioni della Sardegna che è anche una delle società più capitalizzate d’Italia nonché la principale fornitrice di servizi di Terna. Il secondo è l’Amministratore delegato del Forte Village, che non è un innocuo villaggio turistico, è una macchina da circa cinquanta milioni di euro di fatturato ed è anche il cuore di un sistema che controlla Palazzo Doglio, un investimento immobiliare di cui parlare, nonché il grande sponsor del nuovo titolare dell’Autorità portuale.

So’ Forte Diciamolo subito: Giannuzzi è più invisibile di De Pascale, ma influente quanto lui. È calabrese di origine e dunque dotato di una straordinaria capacità di conoscere e pesare le persone. I Sardi, con tutto il loro orgoglio balentistico, sono invece tendenzialmente un popolo portato a vendersi per un po’ di comodità, un po’ di celebrità, un po’ di risparmio. Se i muri del Forte potessero parlare, rivelerebbero quanti consiglieri regionali, deputati, assessori, capi di gabinetto, ischenti,  hanno trascorso week end sotto gli alberi discreti del Villaggio, quanti hanno pagato tutto (pochi) e quanti, ops!, si sono dimenticati di pagare, quanti hanno avuto i biglietti omaggio degli eventi celebrati nell’Arena, quanti si sono accompagnati con compagnie ufficiose opportunamente protette dalla discrezione proverbiale dei concierge international style.
Questo vai e vieni di potenti è simmetrico al vai e vieni della sabbia sul litorale, che di notte se ne va e di giorno è sempre là e che richiede che le maree siano accompagnate da ingegno e da un po’ di benevolenza da parte di chi deve vigilare.
Per capire Giannuzzi, uno dei pochi che sa che il potere si esercita, non si declama né si ostenta, bisogna leggere Palazzo Doglio e bisognerebbe partire da quando l’avv. Peppetto Del Rio riuscì ad acquistarlo e a far sgombrare gli sfollati che lo abitavano, nonché a farlo diventare una sorta di assegno circolare che passa di mano in mano, sempre con aumento di cubatura ad ogni passaggio (nell’ultima ristrutturazione è stato consentito anche di chiudere una strada), e finisce sempre nella disponibilità di chi ha realmente potere e denaro a Cagliari.
Palazzo Doglio dice chi conta e oggi conta Giannuzzi.
Se l’Università si occupasse di problemi reali e non di progetti fine a se stessi e  utili solo a drenare denaro, si potrebbe affidare a un bravo urbanista (non di quelli che per difetto di ingegno compensano con un affettato italiano, messo su per nascondere le inflessioni sarde, e stordiscono l’interlocutore con la cipria sintattica piuttosto che con la forza delle soluzioni) la ricostruzione dei passaggi di proprietà e delle concessioni politiche e amministrative erogate per agevolarle.
Ora Giannuzzi ha commesso un errore: si è dato una proiezione istituzionale e quando chi è molto ricco allunga le zampette sul potere si espone, si espone molto, esce dall’ombra, diviene legittimo avversario politico di chi vuole vivere senza padroni, dichiarati o occulti.
La nuova Autorità Portuale è sponsorizzata da lui.
Formalmente è targata Fratelli d’Italia nella persona di Sasso Deidda, ma nessuno crede che Deidda abbia la forza di costruire una operazione così complessa, mentre tutti certamente gli riconoscono eccellenti doti esecutive di realizzazione di compitini semplici e schematici.
Oggi l’Autorità Portuale è un gioiellino con i conti e le procedure in ordine, lasciata da Massimo Deiana in perfetta efficienza amministrativa, al centro di grandissimi interessi pubblici (la Difesa) e privati (il gruppo Grendi, il grande sconfitto, con il lobbing delle donne di potere, stretto intorno all’amicizia Musso-Todde, andato a farsi benedire sotto il maglio di Sasso). Infilarsi nel porto, per Giannuzzi, è stato un azzardo, un grande azzardo, e per la città è una morsa mortale: l’azienda cittadina col maggior fatturato, controlla il più grande affare immobiliare, condiziona il porto e intrattiene un rapporto di amorosi sensi con metà del ceto politico locale. Un regno. E speriamo che certe pericolosissime relazioni calabresi non raggiungano la città: dal mare, si sa, arriva di tutto.

So’ io La questione De Pascale è di più facile lettura. Tutto passa per l’incriminazione e per il processo, con assoluzione, del vecchio presidente della Camera di Commercio Deidda. Purtroppo gli atti non solo non sono stati pubblicati, ma sono stati anche poco letti, ed è un peccato perché a leggerli ne viene fuori una cattiveria sociale, un sistema di relazioni malevole che dovrebbero essere studiate nelle scuole per imparare a evitarle. Quello è stato un processo che non sarebbe neanche dovuto iniziare, ma si sa a Cagliari, un pezzo della lotta politica si svolge nel Palazzo di Giustizia, purtroppo.

Nel momento in cui Deidda cade, De Pascale ascende e diviene il leader della Camera di Commercio. Qui avviene una cosa da manuale: il più ricco della città riesce a spostare l’asse dello sviluppo urbano verso Elmas, verso l’aeroporto. Io non avrei niente da dire, se non pronunciare sincera ammirazione, se una rivoluzione siffatta fosse avvenuta per sole capacità imprenditoriali e non anche per infiltrazione istituzionale. Ciò che contesto è proprio la sommatoria di potere e denaro. A mio avviso, chi ha potere, non deve maneggiare denaro e viceversa. Quando le cose si sommano, la libertà dei singoli ne viene intaccata, perché nascono i re.
De Pascale, che faceva strade, infrastrutture e edifici importanti, si è messo a fare centri commerciali, discetta e pratica di fusioni societarie per gestire gli aeroporti, compra partecipazioni azionarie nel mondo dell’editoria (cioè si impegna a formare l’opinione pubblica a proprio favore), finanzia i candidati alle elezioni amministrative, insomma da pianta con radice a fittone che viveva senza togliere aria e spazio a nessuno, si è trasformato in una pianta a radice fascicolata che ha fronde e radici simmetriche e che desertifica intorno a sé.
In questo quadro sta anche la puzzolentissima vicenda dello Stadio del Cagliari (puzzolente non quanto a legalità, ma a moralità, posto che il pubblico, cioè noi, concede al privato, che oltre allo stadio si fa un centro congressi, una Spa, un ristorante e anche un bidet dorato per chiappette nobili, non solo l’area per lo stadio, ma gli dà anche 50 milioni di euro e si accolla l’incremento dei costi della procedura). Questa operazioncina che ha i suoi leguleissimi servitori, aumenta enormemente il valore della società Cagliari Calcio Spa e infatti già un fondo di investimento americano si è affacciato a fare un’offerta di acquisto. Solo gli ingenui possono pensare che Giulini, una volta ottenute tutte le concessioni, si senta in dovere di non poter vendere mai la società. Ma, a parte queste considerazioni, lo stadio nuovo rimette al centro strategico della città le aree dell’ente Fiera, controllate da chi? Dalla Camera di Commercio, cioè da De PAscale. Capite bene che non è democrazia, è sublime politica mettincula, cioè monarchia.

 

Cagliari, Politica, Vetrina

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Comments (14) on “I re di Cagliari”

  1. Paolo Maninchedda ha detto:
    19 Agosto 2025 alle 13:45

    Caro Francesco, io conosco bene Antonello Cabras e gli sono amico e da vicinissimo conoscente posso dire che si attribuiscono a lui cose di cui non si occupa manco lontanamente. Nessuno ci crede, ma è così.

  2. Francesco caput ha detto:
    19 Agosto 2025 alle 12:06

    Caro Paolo, la tua analisi è come sempre molto interessante. Tuttavia, a mio avviso manca qualche tassello nel mosaico. Il primo riguarda il potente Antonello Cabras, che in modo intelligente non compare e non parla della Autorità portuale. Il dissidio del Pd con la Todde ormai è cosa nota e non credo che il Pd stia solo alla finestra aspettando gli eventi. Io credo che ci sia una contrattazione in corso su questa nomina e non ritengo che la Todde oggi abbia una grande forza politica per imporsi. Il secondo tassello riguarda i rapporti di forza a livello nazionale tra fratelli d’Italia e lega. Anche qui credo che sia in corso una trattativa interna di cui per ora non si può prevedere l’esito finale. Vedremo….e speriamo in bene per la Sardegna

  3. Giuseppe Lorrai ha detto:
    19 Agosto 2025 alle 12:05

    A me preoccupa ancora di più che questo er PASQUETTA faccia lavori per terna e che aiuti questi ad avere autorizzazioni ancora più facili per impiantare pale indiscriminatamente…

  4. Gabriele Sirigu ha detto:
    19 Agosto 2025 alle 11:40

    È normalissimo che ci siano degli agganci politici per realizzare determinate cose. Non solo in Italia, ma in tutto il mondo!

  5. M ha detto:
    19 Agosto 2025 alle 10:23

    La democrazia non esiste più. Apparentemente sono in piedi alcune strutture, ma le decisioni vengono prese da pochi, attraverso una negoziazione di privilegi. Dappertutto. È questa la tragedia.

  6. sergio ha detto:
    18 Agosto 2025 alle 20:03

    Beh, direi che come fotografia della situazione attuale è quantomai reale e deprimente…. Mi consola il fatto che molto di quello che ha scritto lo avevo già saputo per vie traverse….
    Cmq è sempre la stessa storia,cambiano solo i nomi negli anni…..

  7. Tzitzittu Nurra ha detto:
    18 Agosto 2025 alle 19:32

    Buongiorno professore, il lato più oscuro, ammesso e non concesso che ce ne sia uno chiaro, è l’appunto che lei fa sul fatto che “dal mare arriva di tutto”…
    Oscuro perché, da non troppo tempo l’istituzione giudiziaria mostrava preoccupazione in merito però è anche vero che altri, dalla stessa barca, affermavano che la nostra terra è una isola felice, scevra, per così dire, da eventuali sbarchi levantini!
    Per come lei descrive le cose in maniera ironicamente sublime, mi pare di capire che invece questa possibilità non sia remota!

  8. Giampiero Lecis ha detto:
    18 Agosto 2025 alle 16:10

    Ho letto con interesse ed attenzione l’articolo sui Re di Cagliari ed avendo partecipato in prima persona,come componente della Giunta Camerale,alle vicende che hanno portato alla sostituzione del dottor Deidda con l’ing. De Pascale,,non posso che condividere il giudizio che anche quella penosa vicenda sia stata fortemente inquinata da potere economico mala politica.

  9. Martina ha detto:
    18 Agosto 2025 alle 15:34

    Scritto molto bene. Complimenti!

  10. Marco Casu ha detto:
    18 Agosto 2025 alle 13:56

    Non mi sono mai piaciuti i Re di Toga. Adoro quelli di Spada ma il terzo stato è dilagato nelle esistenze e Ancor più, nelle coscienze.

  11. Stefano Locci ha detto:
    18 Agosto 2025 alle 11:54

    ,🎵 Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più ……. 🎵
    A Milano qualcuno si sta svegliando, da noi …. campa cavallo …..

  12. Antonio ha detto:
    18 Agosto 2025 alle 11:32

    il presidente Deiana per me ha lavorato egregiamente ed onestamente cosa che non guasta ed i risultati si vedono in tutti i porti della Sardegna ma c’è un ex presidente di Regione che critica Massimo Deiana di aver distrutto l’autorità portuale, il Forte comanda anche a Pula alla Grande ma nessuno lo dirà mai

  13. Sardo ha detto:
    18 Agosto 2025 alle 09:41

    E in piazza Repubblica …..ronf,…ronf

  14. A ha detto:
    18 Agosto 2025 alle 09:33

    Passando per il nuovo svincolo realizzato ad Elmas dicevo ieri alla mia Signora: altro che appalti pubblici al ribasso con i vari passaggi alle aziende sub-affidatarie, quando ci sono i soldi in 6 mesi svincolo e strade fatte, voila!
    TGZ viabilità pubblica metropolitana 😂

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