L’articolo pubblicato ieri ha avuto una diffusione notevolissima (oltre 18.000 hits), confermata dal numero dei commenti. Mi è venuto il dubbio di non aver capito bene la strategia della Nuova Sardegna e dei suoi azionisti, ma leggendo il numero oggi in edicola del giornale sassarese, sempre meno venduto e sempre più impopolare, ne ho avuto invece la conferma.
Vediamo di essere semplici: poiché in Sardegna sta montando una protesta diffusa in ogni ceto sociale contro la speculazione energetica, per la quale sono state presentate numerosissime richieste da parte di improbabili società e di probabilissime speculazioni per l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici, la Nuova Sardegna martella i suoi lettori dicendo che la Sardegna è una regione inquinata e inquinante e che dunque, per sua colpevolezza, deve fare ammenda e aprire le porte alle rinnovabili anche nella loro forma speculativa. Il ragionamento grossolano è che chi è contro la speculazione è a favore del carbone e dell’inquinamento. Io che ho tutti i tetti delle mie case coperti da pannelli, che ho solo macchine ibride, che se posso esco a piedi per ogni necessità, che ho varato il primo e attualmente unico piano delle piste ciclabili regionali mai concepito prima, che ho portato via all’Enel due centrali idroelettriche per iniziare a costruire l’Agenzia sarda dell’Energia (l’ho fatto io, non altri, e devo dire grazie solo a due persone, l’ing. Edoardo Balzarini e l’avv. Francesco Caput), che ho promosso con la Giunta Pigliaru il più ricco piano per aiutare le amministrazioni pubbliche a dotarsi di fonti e impianti rinnovabili (nel quale piano, per la prima volta, l’Enel e i suoi simili non toccarono palla), che andai a Benetutti per aiutare la nascita della prima comunità energetica, che ho sempre sostenuto che bisogna aumentare le ricerche sulla geotermia sarda e chiarire definitivamente se e quanto è utilizzabile (c’è contrasto sulle temperature), io che ho fatto (non detto, fatto) tutto questo, siccome sono contro gli speculatori e contro l’allocazione selvaggia degli impianti, io sarei per il carbone e dovrei tollerare che a dirmelo sia un giornale che ha sempre, dico sempre, sostenuto le ragioni dei gruppi industriali che quest’isola l’hanno sporcata in ogni modo?
È un gioco pericoloso quello della Nuova e lo è ancor di più per chi lo ispira. La costruzione retorica della Sardegna come avversario della qualità ambientale, della sua colpevolezza come presupposto del via libera a qualsiasi domanda presentata per qualsiasi impianto è sospettabile di un metodo, notissimo nel mondo della guerra di intelligence, che si chiama “disinformazione e destabilizzazione”. La Nuova addita ai Sardi la loro presunta colpevolezza e suggerisce loro di espiare consegnandosi a chi li libererebbe della loro sozzura. Si ripropone così un vecchissimo e dannosissimo schema: la Sardegna avrebbe bisogno di essere salvata da se stessa e in nome di questa sua necessità deve lasciar fare a chi sa fare. Così giunse in Sardegna la chimica di base dei Rovelli e dell’Eni proprio un attimo prima che la chimica entrasse in crisi; e anche allora lo schema salvifico trovò sardi pronti a schierarsi per questo innesto di salvifica civiltà che ci regalò qualche decennio di stipendi e quasi un secolo di inquinamenti e di cassa integrazione. Purtroppo non si può scrivere la storia della corruzione in Sardegna, ma io conosco la tradizione orale che parla di tanto denaro che viaggiava allora nelle stanze dei partiti ad accompagnare le ricette salvifiche. E conosco pochi uomini politici di allora che non abbiano un importante patrimonio immobiliare. Quando studiai Moro e vidi il poco che lasciò alla sua famiglia, ripensai a diversi uomini politici sardi con patrimoni dopati anche rispetto alla consistenza delle retribuzioni di allora, tutto in nome della salvezza dei sardi. Il figlio e le figlie di Moro si sono fatti strada da soli, i figli dei nani di Sardegna collaboratori dei disegni salvifici sono tutti sistemati in luoghi altissimi, dove l’aria è pulitissima. Stesso discorso vale spesso per la progenie delle toghe, degli impeccabili magistrati (da poco si è svolto un concorso vinto da un discendente di lombi togati, che è stato così lercio da fare schifo ai cani).
Chi diede il Cip6 alla centrale della Saras? I Sardi? No, glielo diede Craxi, fu un’operazione milanese, ma sempre spacciata per salvifica. Chi prorogò le concessioni idroelettriche all’Enel? Bersani, sempre per salvare i Sardi, però.
Potrei continuare, ma non voglio torturarmi e torturare nessuno. Bisogna opporsi duramente a chi vorrebbe ridurre la questione in corso a uno scontro tra inquinatori seriali carboniferi e petroliferi e santi soteriologici del vento e del sole.
I Sardi sono tutti a favore della sostenibilità ambientale.
La questione è politica: chi decide per i Sardi? I Sardi vogliono decidere per se stessi, questo è il punto. I Sardi vogliono decidere dove, quali e quanti impianti autorizzare. Punto.
I Sardi si sono rotti le scatole di un Governo italiano che prima ha detto e scritto che le Regioni dovevano tutelare le aree pregiate e indicare dove non dovevano essere insediati gli impianti (la questione inizia così in epoca Soru). Poi, dopo che Pigliaru ha precisato e delimitato dove la Sardegna riteneva non potessero essere insediati gli impianti, il Governo ha cambiato idea e ha detto e scritto che le Regioni non dovevano dire dove non si dovevano fare gli impianti, ma dove era possibile farlo. Addirittura il Governo Draghi voleva poterli fare anche negli usi civici e solo per il ricorso presentato da Solinas la Sardegna può oggi avvantaggiarsi di una sentenza della Corte Costituzionale che dice che per farli nei nostri antichi salti occorre la delibera conforme dei Consigli comunali. Non parliamo poi delle tutele dell’idrogeologico. Dopo lo schifo fatto ad Olbia, con lata approvazione delle autorità di controllo, dopo lo scempio fatto a Bosa, nessuno potrà dichiararsi innocente se metteranno pannelli anche nel greto dei fiumi.
In tutto questo, io mantengo le mie riserve sui presupposti culturali del presidente della Regione, my Shallow, cioè sulla sua superficialità politica. Trovo evidente che sia visibile come my Dear sia cresciuta ‘allevata’ (cioè impegnata dentro gli ambienti lavorativi) dal ‘nemico’, dalle società delle rinnovabili e che adesso viva un contrasto tra la sua funzione e la sua formazione. Mi ricorda Teodorico, il goto allevato alla corte di Costantinopoli, inviato in Italia per togliere di mezzo Odoacre, ma poi inevitabilmente fedele ai modelli goti del potere, delle armi e della fede. Teodorico fece imprigionare, giudicare e uccidere Severino Boezio. La Nuova cerca carceri morali per i Boezi che non si piegano all’adorato Teodorico?
Domani parleremo dell’esplosione delle patatine dinanzi al palazzo di Viale Trento.
Parafrasando la arguta pubblicità fatta da Benito Urgu “in tanti fanno impianti fotovoltaici, ma è a farli bene “.In questo può riassumersi il succo della battaglia eolica che stiamo vivendo tanti ci vogliono impastare le mani ma la maggioranza dei sardi questa volta pretedende che le cose si facciano in maniera pulita, non imposta, ma condivisa da tutti
La semplificazione e la schematizzazione del conflitto (o sei con noi o sei per l’inquinamento) è, assieme alla colpevolizzazione e alla diffusione della paura (il mondo è vicino ad una catastrofe ed è colpa vostra ), il tipico schema con il quale i fanatismi convincono le vittime a sacrificarsi per il “bene comune” di turno
Sul fatto della spazzatura lasciata sulle piazzole, prevalentemente durante la stagione estiva, concordo in pieno anch’io. Come sul fatto che siano fenomeni presumibilmente non tutti attribuibili ai sardi.
Sarebbe interessante anche su questo argomento approfondire e cercare soluzioni.
Credo sia necessaria una visione “pulita” del futuro della Sardegna e dei Sardi, sensa eccessi, come ho sempre apprezzato in questo blog.
Anche questo è da considerare come rispetto per la terra che ci ospita.
Leggo “ migliaia di richieste da parte di improbabili società e di probabilissime speculazioni” e mi chiedo come sia possibile dire cose del genere. Avete la minima idea di come funzioni il processo generativo ed autorizzativo di questi progetti? Tutto parte da studi di ingegneria e sviluppatori che originano il progetto e poi trovano l’investitore. Vi risulta che gli impianti in esercizio siano in mano a società improbabili? Peraltro, siete in grado di fare una banale visura camerale?
@ Maria Gavina, ispero chi neune ti faedhet male, ma tocat a nàrrere chi s’idea tua fit, comente est, totu fora de binàriu!
Una centrale nucleare in Sardigna?! E lassemus de ammentare totu sos disastros e ‘normale’ incuinamentu si pessamus solu a s’abba budhida chi una centrale atómica che depet iscarrigare in rios o in mare e distruet s’ambiente (incuinamentu no est solu su chi faghet cancru e àteras maladias); e lassemus fintzas de pessare a cale invilupu irbariadu serbit in d-una economia de gherra.
Una centrale nucleare in Sardigna?!
Fit istada de sa Sardigna o de sos Sardos, segundhu tue? A dare triballu a sos Sardos de no si che fuire prus neunu a chircare triballu fora?!… Bi aimus cumandhadu carchi cosa? L’aiant cumandhada sos Sardos o fit istada e male e peus puru che a sa ‘industrializzazione’ petrolchìmica bona pro si “manigare” sas chentinajas de milliardos de finantziamentu a sos petrolieris de sos “piani di rinascita” chi s’Istadu italianu at promissu in numen de sa Sardigna ma destinados a tot’àteru iscopu e destinatàriu?
Ma ses sempre a tempus de ti informare a propósitu de s’istória mescamente prus reghente chi no passada de sa Sardigna pro cumprèndhere proite sa Sardigna, rica de risorsas e de benes che mancu una regione italiana, invetze sos Sardos semus ancora cundennados a fuire e fintzas in via de isperdimentu. Podes menzus cambiare opinione e propósitos.
Si nois pessamus chi totu s’invasione eólica e fotovoltàica a dortu e a rugadis, a propósitu e a ispropósitu e dannu chi sunt in chirca de nos irbarriare serbit a dare triballu e azudu a sos Sardos semus irballendhe in prenu!
Àter’e che “transizione ecologica”! Est “transitu” de milliones e milliardos de sa “busaca” pùbblica a sa busaca de sos millionàrios pro unu muntone ancora prus mannu de su chi tenent, ca su dinari, fintzas a èssere bonos bonos, est unu cìrculu vitziosu chi faghet a ischiavos fintzas sos milliardàrios in sa lógica assurda de una economia disumana dominante de gherra. E no prus pagu assurdos sunt issos etotu, sos milliardàrios.
Su mundhu tenet bisonzu de una prospetiva de coperatzione e no de “bocimì ca ti òciu!” Ca solu in sa paghe b’at vida umana.
Purtroppo continuo a non capire quale sarebbe la soluzione migliore.Su questo grande problema non ci dovrebbero essere differenze politiche, ma una difesa comune di quanto è bene per i sardi e per la Sardegna.Dovremmo capire cosa è necessario per produrre, con le rinnovabili, l’energia che consumiamo noi.Non possiamo continuare col carbone dati i danni del cambiamento climatico.Dobbiamo parlare solo di questo e non di quanto è successo prima:non serve a niente o perlomeno a risolvere il problema.Per favore, anche se mi rendo conto che è impossibile, lasciamoci dietro i tanti o troppi interessi legati a questo problema, qualcuno e mi rivolgo soprattutto a Soru, si faccia un discorso di onestà, ne abbiamo tanto bisogno.Mi scuso per la mia ingenuità e ringrazio chi mi farà capire senza altri interessi se non il bene del nostro popolo.
Povero popolo sardo che abbaia, latra legato alla catena contro l’invasione scriteriata ora dell’eolico come ieri di altri sistemi finti salvifici – citati giustamente da Maninchedda-
Poi di contorno si alzano le voci di chi non è in catene e si fa valere attraverso il potere dell’informazione: “La Nuova” e “L’,Unione”che duellano tra loro, per salvaguardare interessi propri che non sono né quelli dei sardi né della Sardegna provocando nell’opinione pubblica confusione e smarrimento…..Mi chiedo: cosa possiamo fare per difenderci da tutto ciò?
Ieri ho letto che la Sardegna si salva rispetto le emissioni di CO2 grazie al nostro patrimonio boschivo. Chi sostiene il contrario o ci ritiene scemi o ha qualche interesse danaroso sotto. AJO’
Dato per scontato che la speculazione sulle rinnovabili in Sardegna non avverrà, sono disposto a scommetterci, non lo vogliono i Sardi, non lo vuole questa classe politica, la questione successiva è riuscirà questo popolo a liberarsi dal fossile?? Credo che oramai la speculazione sia diventata politica ed ideologica. Non esiste nessun motivo logico per ostacolare le rinnovabili a prescindere, ma i comitati manovrati dai soliti noti hanno dichiarato che in Sardegna non ci sono aree idonee, pure la legge falso pratobello, se applicata alla lettera dice la stessa cosa, credo che per la prima volta nella storia i governanti sono più occulati del popolo.
Tutti bravi a scrivere fare commenti per indirizzare comitati guidati da chi vuole solo procurarsi pubblicità per vantaggi personali, e dalla stampa che crede di dare indirizzo alla politica, peccato che alla fine dei giochi a pagare gli errori per ritardi delle rinnovabili sarà solo la politica. Già a settembre dovrà fare i conti con una bolletta energetica che tutti noi pagheremo in più per l’aumento del prezzo del gas che acquistiamo da paesi esteri. Queste dinamiche di mercato non siamo certo noi a gestirle. Ridurre il prezzo dell’ energia è divenuta una priorità per tutte le famiglie sarde e per la NS. Industria. Solo la Regione Sardegna deve in tempi brevi prendere decisioni in merito, con la speranza che si arrivi presto a dare indirizzo per il processo di cambiamento nella produzione di energia rinnovabili.
La Sardegna è già piena di fonti alternative. Abbiamo già dato. Poi di parole……. BASTA.
Salve,
possiamo riconoscere che la Saras è stata un grosso errore, un’opera di colonizzazione imprenditoriale-industriale. Una follia ambientale a due passi da Cagliari. Avessimo fatto 50 alberghi avremmo fatto meglio e comunque tantissimi posti di lavoro; una bellissima spiaggia che da Sarroch arriva fino a Giorgino. Gli impianti eolici giustificati semplicemente da bilanci energetici sono un errore. Ma nei palazzi romani ci sono cascati e gli speculatori hanno trovato linfa vitale.
Ci sarebbe da capire perché l’ente procedente è stato il ministero. È legittimo?
Per il resto, se le autorizzazioni sono legittime ormai è troppo tardi e bisognava muoversi prima e la colpa è di tutti.
Ricordo trent’anni fa quando tutti i politici tuonavano contro i centri commerciali. Poi uscì fuori una direttiva Europea per cui tutti i consigli comunali dovevano deliberare le aree dove non si potevano fare questi antipatici centri commerciali.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: tanti negozi chiusi e centri commerciali senza ritegno.
Pratico da anni una forma di economia solidale, attraverso un gruppo di acquisto solidale e, dallo scorso anno, anche con una banca del tempo e il dono di tempo, forme di economia senza profitto e lontane da ogni fenomeno speculativo. Chi pensa ad un mondo simile non pratica rapporti di subordinazione nel lavoro e lo scambio è paritario ed egualitario. Si sostituisce il denaro con il tempo per cui ad ora del proprio tempo di impegno corrisponde un’ora di un altro indipendentemente dalle competenze. Sono dunque contrario all’attuale modello capitalistico in cui quasi tutta l’economia è sommersa. Dal mio punto di vista il problema è sottrarre all’economia del profitto spazi di produzione di beni e servizi. In campo energetico quindi sono favorevole alle comunità energetiche o a impianti familiari con accumulo, sono per beni progettati contra la logica dell’obsolescenaza programmata: una pratica diffusa che riduce sistematicamente la durata fisica e funzionale dei beni prodotti saccheggiando le materie prime del pianeta, utilizzando le fonti fossili, inquinando l’atmosfera, inquinando terre e oceani e in ultimo, ma non l’ultimo per importanza, impegna tempo di lavoro non necessario per produrre beni a vita breve.
L’ideale per questo tipo di economia dissipativa è l'”usa e getta” . La protesta contro le forme speculative se non è volta a costruire un modello di economia alternativa, così come ho delineato, diventa sterile e lascia lo spazio ad altre forme speculative. In campo energetico lascia lo spazio alle fonti fossili, che lo si voglia o no.
Le considerazioni di Paolo Manjnchedda non fanno una piega. Purtroppo le cose stanno proprio come da lui egregiamente spiegato
Perché io sarda residente fuori ma con casa dei miei avi in Sardegna.( Dove pago tutte le tasse )non posso dire la mia e non posso votare per il referendum contro l eolico ? Forse avevano paura perché siamo troppi? non solo a Roma ma anche i nostri stessi paesani venduti corrotti e crumiri stanno mandando un intero popolo alla ghigliottina. … povera la mia SARDEGNA ti diffenderei a spada tratta con gli artigli e con i denti dovunque mi trovi
Francamente non capisco la presedeinte todde che ho anche votato nel cercare terre idonee oggi produciamo il 30 percento di quello che consumiamo tempo fa andai negli uffici dell’,Enel x avere informazioni come ne l retro bolletta diceva oltre 50 per cento prodotti da rinnovabili la risposta fu il calcolo non si fa con energia prodotta dalle rinnovabili ma dalle centrali alimentate ha gas quindi deturpano. Il territorio e abbiamo la corrente più cara d’Italia poi come mai abbia 753 pale eoliche mentre la Lombardia solo 9
Assurdo! Sono un Sardo emigrato per motivi di lavoro, ed osservo:
1) la Sardegna produce per se stessa un terzo i più del suo fabbisogno, regalando il di più alle altre Regioni;
2) sarebbe opportuno che ogni Regione provvedesse al proprio fabbisogno;
3) la Sardegna, ogni tanto, viene regolarmente presa di mira perché comunque garantisce una giusta distanza di sicurezza da Roma: veggasi il tentativo di portare le scorie radioattive (non so poi se sono riusciti a farlo); veggasi le tante basi anche nucleari; ecc., vi ricordate la spazzatura!?, Ecc., purtroppo abbiamo avuto sempre presidenti di Regione, molto piccoli e poco amanti della Sardegna, io invece ce l’ ho nel sangue!
È vergognoso sottoscrivere autorizzazioni del tipo “pale eoliche”, ma sappiamo bene che al Divino Draghi, NON si poteva dire di no! I giornalisti, poi…..
Non sono sardo, ma concordo totalmente con una presa decisa e ferma contro l installazione selvaggia di fonti cosiddette rinnovabili..
Ma questi soloni neanche l ombra di pensare a come compensare il popolo sardo per questo scempio che non deve passare !! Non facciamo come al tempo delle cartiere ,industrie chimiche, raffinerie ecc.
Ma i problemi dei sardi ( lavoro prezzo del latte ecc. )servono solo per fare campagna elettorale..??!!!
FERMI ED INFLESSIBILI CON RICHIESTE CHIARE E SENSATE NELL INTERESSE DEI SARDI che non devono prevaricare l interesse nazionale ma nemmeno il contrario
Non sarebbe opportuno, prima che qualcuno avesse l’idea di utilizzare il tritolo, indire un referendum???
Sicuramente mi lanceranno le pietre dopo queste affermazioni, ciò che non comprendero’ mai è il fatto che decenni fa c’eravamo recati alle urne per il Nucleare, per il quale la sottoscritta aveva votato per il ‘SI’ … Saremo stati una Regione, una Nazione Indipendente, con un’ economia Forte e Inscalfibilre, dove nessun sardo avrebbe avuto la necessità di lasciare
la propria Terra, che via via è diventata un lusso per i più scaltri e furbi, i quali non hanno nessun scrupolo di coscienza, per il proprio benessere ad asfaltare il proprio vicino o parente ….
E sappiamo benissimo tutti a livello di politica Internazionale dal dopoguerra, svendendoci e diventando colonia degli States, siamo la piattaforma strategica per la quale sono state inserite centinaia di centrali nucleari in tutto il Paese e di conseguenza i primi ad essere polverizzati, non scordando l lo scempio già attuato di Capo Frasca ….
Vorrei ricordare i quattro amici al Bar che volevano cambiare il Mondo …. E per il quale via via lungo i decenni hanno eliminato in tutti i modi e le forme …. Quel Referendum sarebbe stato il nostro RISCATTO, oggi non ci troveremo in questa Situazione nella quale coloro che pagano il costo più alto sono sempre le ultime ruote del carro …. In una Realtà nella quale il costo della vita è diventato esorbitante … Certa di essere compresa, ringrazia e saluta.
Sto seguendo la problematica un po’ da lontano ,per cui posso conoscere poco la situazione complessiva .
Ma quello che non capisco è il perché bloccare pale eoliche a 30 km dalla costa che non vede nessuno .
Perché non vi sia un piano di riqualificazione della raffineria di Sarroch che crea inquinamento tutto l anno oltretutto vicinissima alla palude dove si trovano gli aironi .
Perché non si autorizza da subito Capannoni ,scuole e caserme .
Perché , al posto di ricaduta economica non si chiede una quota energetica a prezzi speciali per abitanti ed industrie ?
Perché ai produttori di pale eoliche spagnoli o tedeschi non si chiede di fare attività produttiva in Sardegna?
In Sardegna esistono gli ingegneri e possono lavorare sul posto .
Perfetto, come il caffè…
Grazie Paolo di aver espresso, ancora una volta, la giusta visione delle cose così come sono e che pochi vedono, perché sono bendati.
Nessuno tocchi SARLUX / SARAS , ormai Olandese/Svizzera con VITOL (che io chiamo Svitol 🤠)… La ex SARAS, VITOL, è il maggior produttore di CO2 in Sardegna e tra i maggiori anche in Italia, ma la politica tace 🫢, perché ❓
L’altro ieri ho letto l’articolo ANSA, che la Nuova ha poi ripreso , ma la Saras/Vitol non viene citata, si parla solo di Carbone… perché non viene attaccata❓ eppure qualcuno deve pur dare delle risposte ; è possibile che non vengano trovate soluzioni forti per una riconversione graduale della lavorazione del petrolio e suoi derivati… Le soluzioni ci sono, cominciamo a riconvertire certi impianti petroliferi per la lavorazione delle materie atte alla produzione di idrogeno bio, e non idrogeno da petrolio (se no siamo punto e a capo) .
Il WWF anziché attaccare la Sardegna per il carbone attacchi la Politica, quella che non fa nulla per ridurre il carbone… La stessa politica che finanzia la SARAS/VITOL col CIP6, è la stessa che finanzia anche il WWF, Lega Ambiente, etc etc..etc. Sto con Te Paolo, oggi divulgherò i due articoli di ieri e oggi, facciamo come gli Apostoli di Gesù “divulgare la buona novella”…
@ Andrea DF La ringrazio del commento e approfitto della possibilità di risponderle per comunicare che cestinerò tutti i commenti dei tifosi, degli odiatori seriali, di quelli che non sono minimamente preoccupati di capire il punto di vista altrui, quelli che ripetono la propria opinione dando del cretino a chi non la condivide. Andate al diavolo! Questo sito non darà spazio alla vostra voce. Costruitevi un sito dei ‘convinti, degli ‘illuminati’ dei ‘per favore’ e cantatevela e suonatevela da soli.
Oggi ho dovuto spiegare ad un vecchio amico della giunta Todde ,politico di professione,(senza offesa) che,si purtroppo per lui credo di capirne molto più della Todde in fatto di energia.Il mio amico era convinto che bastasse essere ingegneri per capirne di più :ho dovuto spiegargli che non basta essere andati qualche anno in più a scuola per capirne di più e che quando vuole gli dimostro che da vecchio perito ne capisco più io quando la Todde vuole sono a disposizione
Trovo le sue considerazioni sensate, però vorrei aggiungere che, a proposito delle bugie sull’eolico, ai cittadini non viene spiegato il nocciolo della questione, come da Lei ben spiegato, ovverosia che dovrebbe spettare ai politici locali stabilire quali siano le zone idonee alla realizzazione di tali impianti, invece chi richiede le firme contro la speculazione energetica, nonché alcuni organi di stampa, fanno intendere che le pale eoliche non devono essere collocate in Sardegna, a prescindere da chi abbia approvato la realizzazione.
Da tempo immemore, considero il quotidiano sassarese meritevole di attenzione quando devo individuare le sagre, nulla di più.
La Sardegna ancora una volta dovrebbe diventare il serbatoio energetico di altri come già successo in passato: serviva la legna e via al disboscamento, serviva il carbone e via alle miniere. Il fatto è che siamo in presenza di una classe politica distratta e cialtrona, che non si rende conto di ciò che sta combinando. Senza rendersene conto stanno sistematicamente violando la Costituzione; parlan9 di pace e fanno la guerra, non rispettano gli esiti referendari. E anche la Presidente Todde, se si fosse resa conto di ciò che stava combinando il governo ,di cui anche Lei faceva parte, avrebbe fatto fuoco e fiamme per opporsi. Ma di cosa stiamo parlando. Succederà purtroppo che ci ritroveremo sommersi da pale eoliche perché autorizzate nel pieno rispetto della legge. La legge dei cialtroni!
Il mio povero Odoacre (ecco la mia mail, odoacre476@hotmail.it), conferma. Il goto (Ostro) Teodorico convinse poi il Re Odoacre (disceso in Italia al comando d’una”greffa” di popoli germanici ) a fare una “ziminata” dopo gli inutili assalti alla città di Ravenna. Lo uccise prima dell’arrivo delle monzette.
A proposito di Goti, bisogna costruire una linea di difesa contro la speculazione, la linea gotica😄
Deunudotu de acordu cun Paulu Maninchedda pro sas cosas chi narat e pretzisat.
Personalmente so de su tempus de «I limiti dello sviluppo», «L’imbroglio ecologico» (sos annos de sa gherra contr’a su “Parco del Gennargentu” próidu de Roma), «Tempi storici e tempi biologici» afariadu a èssere rispetosu de sa zente e de su logu ca de custu campamus sa vida.
E pro nàrrere duas cositedhas, cun sos pisedhos de iscola média amus collidu e leadu a sa cartiera de Domunnoas 15 tonnelladas de pabilàmine, amus prantadu sas àrbures de su cortile de s’Iscola chi fit unu muntonarzu; apo bidu cun piaghere su parcu Eólicu chi, si no irballo s’Enel, at postu in su Monte Arci (fit istadu interessante a ischire ite totu e proite l’at fatu: fossis teniat de “fare le prove”, che is provas de gherra in sos polìgonos militares garrigados a sa Sardigna pro no istrobbare in Itàlia); e de su 2007 a ispesa personale amus fatu s’impiantu fotovoltàicu in sa cabertura de domo.
E no est chistione de èssere contràrios a fàghere afares; ma cussos de sos afaristas aprofitadores a calesisiat costu e prepoténtzia sunt sempre malos ca aprofitant fintzas e prus puru de totu sos disastros e misérias e poberesa.
S’istória de sa Sardigna e mescamente in totu su períudu de domìniu savoia/piemontesu/italianu est prena de cosas infames fatas a sa Sardigna e a sos Sardos e sa chistione printzipale est sempre e pruscatotu cussa chi sos Sardos no semus meres de nois etotu e de su logu nostru e de nos guvernare pro su chi est sempre zustu e netzessàriu fintzas in s’economia de gherra e in su mundhu de oe.
Como tocat de fàghere unidade de pópulu – prus che zusta sa faedhada de Bachis Bandinu – contr’a su divisionismu e fàulas de informadores trasseris e trassas de malu pagadore de sos partidos e contr’a su machine de s’invasione probbàbile de impiantos eólicos e fotovoltàicos inue e cantos e comente no andhant bene ca tiat èssere unu disastru chi si annunghet a sos disastros e chentza mancu peruna utilidade pro sa Sardigna; mentres chi una parte manna de energia alternativa, cun profetu immediatu pro sa zente de bidhas e bidhighedhas e medaus puru, si podet fàghere chentza annùnghere àteru dannu e pro una economia “sostenibile”, bona, chi no siat distrutiva a irvilupu macu coment’est s’economia de gherra.
Basta sporcare e sfruttare la Sardegna e poi lasciare i problemi a noi sardi! Vogliono arricchirsi alle nostre spalle e noi poveri comuni mortali guardiamo anche il centesimo quando andiamo a fare la spesa! Lasciate la nostra terra,quel poco che è rimasto! Venduti !
Dietro ogni cambiamento ,se non condiviso,ci sono interessi legittimi ,comprensibili ,adeguati ed anche occulti ed invonfessabili !!!!! Sono questi ultimi , il vero cancro dello sviluppo economico-sociale !!!! Sono le “attenzioni particolari” verso potentati in ombra che ingrossano i propri patrimoni sulla pelle del popolo .Se i movimenti spontanei e le loro manifestazioni non riusciranno ad individuare i veri piragna
( non sono continentali ,che difficilmente di avventurerebbero senza potenti basisti ma , sardissimi personaggi di potere ) ,le speculazioni saranno sempre più violentemente oppressive fino a rendere questa terra brulla e inospitale ; se non di trova il modo di individuarli e renderli inoffensivi , opponendo un’argine adeguato ,le speculazioni continueranno più aggressive .
La Sardegna ha le ragioni per pretendere di essere una terra eccezionale che per garantire all Italia intera la conservazione del suoi patrimonio storico, antropologico, paesaggistico e naturale, possa essere esclusa dalla istallazione di mostri che la deturpino.
Sarebbe il momento di lanciare la campagna per iniziare a demolire i resti delle varie stagioni della sua finta industrializzazione
@ Enrico In Austria? Devo andare in Austria? Io ci sono stato e seguo ancora il dibattito e ricordo ancora il momento in cui vinse Sebastian Kurz che nel secondo mandato governò con i Verdi e fu travolto dalla corruzione. O le devo ricordare che il ministro austriaco Leonore Gewessler ha dovuto votare in difformità alle indicazioni del suo governo per far approvare in sede europea la “Nature Restoration Law”? Le devo ricordare come si colloca l’Austria nel Corruption Perceptions Index? Basta con questa esterofilia acritica. Bisogna sentirsi cittadini del mondo, ma non essere, come diceva Antonio Pigliaru, così provinciali da vedere ciò che accade all’estero sempre migliore di ciò che accade qui. Quanto a incendi e monnezza siamo certamente d’accordo, ma bisogna essere contro le generalizzazioni. Ci sono una minoranza di incendiari e di zozzoni, ma non sono tutti i Sardi.
La faccio molto breve per chi ama veramente questa terra… Sardegna Repubblica. Il nostro futuro!
@ Tizzy Ecco, lei è una perfetta interprete della pochezza del “per favore”. Questa è ormai l’espressione usata dagli odiatori da tastiera per odiare senza obbligo di giustificazione. Qui si parla di fatti, di atti, di circostanze, di storia. Si vuole parlare, invece, di condannati a morte dall’invidia sociale? Ebbene, non è questa la sede. Per favore, si astenga.
Qua si parla a difesa di Solinas, Truzzu, , Pigliaru…. .ma per favore…..
Buongiorno , forse non abbiamo capito che bisogna coprire solo lo 0,2% del territorio e non coprire la Sardegna di pale e pannelli . Dobbiamo smetterla di fare terrorismo mediatico . Dopo Sarroch, Portovesme, Ottana e Porto Torres abbiamo l’opportunità di creare un sistema pulito di produrre energia. Ma si continua a dire che rispettiamo il nostro territorio. Basti pensare agli incendi dolosi , alla spazzatura sulle strade , ai mozziconi buttati per terra e nelle spiagge ecc…ecc… . Andate in Austria e cercate di vedere e capire cosa significa decarbonizzare e rispettare il territorio.
Sono perfettamente d’accordo la maggior parte dei sardi sono contro questa speculazione devastante e rovina della nostra terra… con chiunque parlo è contrario questo dovrebbe far riflettere tante persone che hanno perso l’umiltà di ascoltare i cittadini…
@ Paolo Io questo non lo so e, fino a prova contraria, voglio credere che non sia così. Quando si dicono queste cose, bisognerebbe documentarle.
@ Ugo Ferrari Il tuo problema è l’abissale ignoranza che dimostri. L’autonomia differenziata non riguarda direttamente l’autonomia speciale di cui gode la Sardegna. la Giunta regionale ha impugnato giustamente la legge (che peraltro verrà travolta dal referendum) perché lega l’esercizio dei poteri alla ricchezza prodotta e stabilisci i costi standard ottimali sulla base della situazione attuale, non della storia di privilegi che l’hanno costruita. Trovate sardi in continente a cercare lavoro, come noi sardi troviamo continentali in Sardegna a cercare bellezza, tranquillità, ambiente. Grazie a Dio siamo liberi. Io produco molto reddito e vivo in Sardegna, vogliamo confrontarci? Tu che fai oltre che sparare incommensurabili stupidaggini?
Il tuo post di oggi indica un percorso chiaro in questo momento difficile
Finalmente un modo di parlar “chiaro”.
Scusa , cosa ne dici dell autonomia (differenziata) ?? Sembra che la Sardegna sia governata da soggetti che si oppongono, ma che ne beneficiano. Mettetevi d’accordo accordo con la testa , o soli o accompagnati. Poi mi spieghi perché troviamo sardi nel continente a cercare lavoro. È un isola x pochi eletti, bella e impossibile, gli accattoni fuori, non ne hanno diritto. Qualcosa per fare reddito dovrete fare anche voi non…almeno per voi stessi.
Impeccabile! Aggiungo che alcuni esponenti dell’attuale PD indicano negli avversari dei Parchi igli stessi che oggi si oppongono alla loro cosiddetta transizione energetica ..
Basta speculazione sulle spalle dei sardi..il miraggio industriale nel Sulcis iglesiente si e’ chiuso con gravi danni all’ambiente e bonifiche non effettuate da parte di chi questi danni li aveva fatti..e grazie ad amministrazioni compiacenti…loro sono scappati con la borsa piena..e i danni sono rimasti a noi…prendiamo lezione da questo
Complimenti per l’articolo,ora io non so granché di poltica,( la povera mia
madre diceva, dentro la politica, c’è sempre dello sporco)
…todde sull’eolico c’è dentro sino al collo…deve dimettersi!!
Il piatto forte della Sardegna sono le sue bellezze naturali e paesaggistiche conosciute in tutto il mondo ( viene denominata I Caraibi Italiani ) . Lo scempio che si vuole compiere installando quei mostri eolici e fotovoltaici è un puro attentato all’ ambiente e ne soffrirà il turismo. Inoltre sono multinazionali straniere.. ecco .. che le mettano nei loro paesi.. La Sardegna è dei sardi ed è il popolo che prima di altri va interpellato . Non si impongono le cose con la forza…!!
Io sto con Paolo Maninchedda!
La regione Sardegna e la sua presidente,se non ascoltano il volere della maggioranza dei sardi,contrarissimi alla speculazione energetica,dovranno presto lasciare le poltrone appena occupate ad altri che difendono non a parole ma con i fatti, l interesse di tutti i sardi e della nostra amatissima isola.