Oggi L’Unione Sarda racconta a pagina 15 (con richiamo in prima) una storia agghiacciante.
È la cronaca di un retroscena, ma ha una tutta l’aria di essere una cronaca vera e documentata.
La sostanza è questa: è andata in pensione la dott.ssa Gemma Cucca, presidente della Corte d’Appello di Cagliari, nonché presidente del Collegio di Garanzia elettorale che ha comminato la sanzione di 40.000 euro alla presidente della Regione, per irregolarità nella gestione dei fondi della campagna elettorale, e trasmesso gli atti al Consiglio regionale per la decandenza. La presidente Todde è ricorsa al Tribunale di Cagliari. Il Collegio di Garanzia ha nominato come propri difensori il prof. avv. Riccardo Fercia e la segretaria del collegio dott.ssa Daniela Muntoni (colei che materialmente ha istruito la pratica). L’Unione Sarda scrive che ci sarebbero manovre per sostituire questo collegio difensivo con l’Avvocatura dello Stato.
Traduzione: siccome il prof. Fercia è troppo bravo e la dott.ssa Muntoni troppo informata, secondo alcuni sarebbe opportuno sostituirli nel processo in essere dinanzi al Tribunale di Cagliari sulla decadenza della Presidente della Regione.
Il problema è chi vuole Fercia fuori dai giochi?
Intanto, si può dare anche una notizia positiva: sembrerebbe che il prof. Fercia abbia già depositato la sua memoria difensiva.
Se anche adesso si riuscisse a revocarlo, poi bisognerebbe anche revocare i suoi atti e la cosa non sarebbe proprio limpida.
Ma torniamo alla domanda: chi vuole la giubilazione di Fercia?
Alla domanda neanche L’Unione risponde, perché è pericoloso farlo; si toccherebbero i nervi scoperti del potere cagliaritano, quel potere che nei secoli ha fatto tantissime vittime. Sembra di essere tornati ai tempi degli Aymerich contro gli Arquer, dei Castelvì contro gli Alagón, e non bisogna dimenticare i terribili casi Manuella e Scardella, le detenzioni giustificate solo per estorcere confessioni ecc. ecc.
A Cagliari ci sono sempre stati avvocati, giudici, amministratori, alti ufficiali, che hanno svolto la sporca funzione di comporre gli interessi minacciati dal diritto, gli avvocati della ragione della forza contrapposta alla forza della ragione.
Se dovessimo ragionare da poliziotti, dovremmo concludere che il problema non è la persona di Fercia, ma la potenza delle sue argomentazioni. Insomma, il problema è evidentemente la forza mentale e culturale di Fercia e i contenuti della sua memoria. Direi che a tutela della verità, giacché la memoria sarebbe depositata, prima diviene pubblica, meglio è.
Torniamo alla domanda.
Non nascondo che vorrei mettere in fila nomi e cognomi, che ho ben chiari nella mia mente, riesco anche a rappresentarmeli nei loro vestitini slim, nei loro riti sociali (chiesa, tennis, convegni snob, caffé, sussurri e….forza, forza malvagia e sorridente), ma non posso farlo, perché il notabilato cagliaritano non ha mai agito alla luce del sole, non è per niente facile coglierlo in flagranza di reato.
Si potrebbe procedere per deduzione dagli interessi opposti a quelli difesi da Fercia, ma lo si può fare in letteratura, in giustizia è molto rischioso perché si generalizzerebbe troppo.
Però si può certamente argomentare dicendo che se Fercia dovesse essere sostituito, il processo sulla decadenza della Todde sarebbe esplicitamente intossicato da un atto tanto legittimo quanto immotivato e che darebbe la misura della infiltrazione nei corridoi della giustizia di suggestioni politiche non meno rilevanti delle parentele, tutte taciute, tra l’avvocatura civile e quella dello Stato, di cui oggi si parla come possibile sostituta del prof. Fercia e della dott.ssa Muntoni.
Quando si chiude la volta del potere in questo modo, non si respira più.
Ne è una ulteriore prova il silenzio costruito ad arte intorno all’iscrizione nel registro degli indagati della presidente Todde.
I giornali ne hanno ripetutamente parlato, l’entourage della presidente smentisce, ma mai ufficialmente. Non vi è un comunicato della Presidenza che neghi la notizia dell’avvenuta iscrizione della Presidente al registro degli indagati.
La strategia è furbissima: posto che un accesso agli atti ex art. 335 (lo conosco bene perché un avvocato lo fece per me) ottiene una risposta diretta dalla Procura all’interessato, e non pubblica, solo l’interessato può dire o negare di avere ricevuto la risposta dalla Procura con la quale si conferma o si smentisce la sua iscrizione. La difesa della Todde sta giustamente tenendo coperta sia l’eventualità di aver proceduto con un 335, sia di aver ricevuto una tempestiva e positiva risposta dalla Procura. In questo modo non si indebolisce la Todde, confermando che è indagata, e non si irrita la Procura affermando che non avrebbe ancora risposto all’istanza.
Non si nega né si afferma: questa è la linea.
Ma questo va benissimo con un privato cittadino, va molto meno bene quando si ha a che fare con persone che ricoprono alte cariche pubbliche e che per di più appartengono a un partito che ha fatto dell’ostentazione dell’onestà (spesso altrui e non propria) la propria bandiera.
Viviamo in una cappa, una bruttissima cappa di potere e di militanza gestita dai più forti della città, premiati con ruoli, prebende, cubature, concessioni e magistrature.
È un potere pericolosissimo e il fatto che oggi L’Unione, che è un potere abbastanza autonomo, trovi il coraggio di aprire uno squarcio in questo merdaio incipriato è motivo di speranza.
Caro Ignazio, e dunque anche tu derubrichi l’esercizio semplice di una funzione di opposizione, fatta con pochi mezzi e molto impegno, al sospetto vile dell’antipatia? Guarda, già avevo idea di smettere di curare questo blog, tu mi incentivi a farlo, perché certo non lo faccio per me, ma per i tanti che stanno sotto il tacco di prepotenti ignoranti che controllano tutto. Divertiti.
Capita, nel leggere gli interventi di Paolo Maninchedda riguardo la “vicenda Todde”, di interrogarsi sul perché di tanto accanimento verso la Presidenza. Tuttavia, riflettendo su altri fatti politici con protagonista la classe politica della precedente consigliatura, l’atteggiamento sulla vicenda non può essere ridotto ad una semplice avversione verso una componente politica. Così come non può essere banalizzato a semplice antipatia personale.
Gli interventi, peraltro purtroppo vani, di accesso agli atti sui titoli di studio del Presidente Solinas, dimostrano evidentemente che così non parrebbe.
Personalmente, e amaramente, constato quotidianamente come l’esercizio del potere non abbia bandiere e sia sempre pronto a nascondersi dietro le maggioranze politiche di turno, assumendosi con finezza lo status di Governo. Sia comunale, sia regionale ovvero dello stato. Cambia solo il teatro delle operazioni.
Esercizio che ama nascondersi nella disinformazione, nella manipolazione del barlume di coscienza del popolo bue.
In questo triste contesto, giornalisti o intellettuali ancora degni di essere definiti tali, vengono continuamente vilipesi nello svolgimento della loro attività (Report e Prof. Orsini docet).
Oggi in particolare, ottantesimo Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, atteggiamenti di opposizione a qualsiasi deriva malevola del potere devono essere riconosciuti, valorizzati e sostenuti.
E ora scusatemi ma devo partecipare alla manifestazione per commemorare quella giornata.
Non sono così vecchio da aver vissuto il periodo di Giorgio Gaber, tuttavia continuo a condividerne il pensiero: la Libertà è Partecipazione.
Buon Anniversario della Liberazione.
Sempre cordialmente vostro
Ignazio s’Antigu
(sempre più Antigu)
Professore grazie per la risposta ma le faccio notare che lei, non io, ha parlato di connessione tra decadenza Todde e candidatura Cucca a Sindaco di Nuoro.
Io ponevo un problema di orientamento politico e immaginavo un fratello d’italia votare un ex segretario PD.
Ora che Cucca possa essere una sintesi di queste 2 posizioni invocando mistiche origini democristiane mi lascia davvero di stucco.
c è una domanda che sembra senza nessuna importanza e che origina da questa vicenda, cosi come riportata dall’Unione, ..la seguente :
posto che Fercia continui la sua opera e che la sua azione sia determinante a una sentenza che confermi la decisione presa dal Collegio di garanzia elettorale (che beninteso per me sarebbe gradito e auspicabile ) ,.. COSA cambierebbe nelle dinamiche di potere di coloro che le animano?
non vorrei che la mia sia interpretata come questione di lana caprina ma L’eventuale citata decadenza APRIREBBE a una fase nuova di cio’ che nominiamo Politica in Sardegna ?
dubito che gli elettorati consolidati di una parte e dell’altra sappiano cogliere l’evento che potrebbe realizzarsi; temo invece una fortissima possibilita’ da parte dei NUOVI di ripetere nonche’ eguagliare la strada gia’ drammaticamente aperta dalla spregiudicata sottocultura Contiana (incarichi , prebende, leggi provvedimento e quanto altro).
Non ci sono soggetti politici in condizione di superare questo.
“Viviamo in una cappa, una bruttissima cappa di potere e di militanza gestita dai più forti della città”. Quale città? Di città da cui provengono i gestori del malaffare ne vedo almeno due: la storica capitale delle 3 M (medicina, massoneria e mattone), e la new entry, bramosa di occupare qualunque strapuntino scorga con lo sguardo avido, nel nome di una qualunque prossimità (di quartiere, di famiglia, di scuola)
E chi le ha detto che non se ne voglia parlare? Rifiuto di farlo legando, come vuole la propaganda di stato, la questione di diritto della decadenza con la candidatura di Giuseppe Cucca a Nuoro. Erano, sono e restano fatti non connessi. Io, poi, sono testimone del fatto che Giuseppe Luigi non volesse in alcun modo candidarsi e che lo ha fatto solo perché il suo è stato l’unico nome che ha unito l’alleanza civica che si contrappone al centrosinistra. Ma ne riparleremo sicuramente, anche con differenza di opinioni.
non sono un esperto ma la Dottoressa Cucca può continuare la battaglia anche se è andata in pensione ? sull’unione c’è scritto di un parere dell’avvocato generale dello stato Gabriella Palmieri Sandulli che chiede l’inammissibilità del ricorso della Regione ” il collegio di garanzia elettorale presso la Corte d’Appello di Cagliari deve considerarsi organo Statale soltanto quando esercita le proprie funzioni in ordine alle elezioni del Parlamento Italiano, non è più tale invece quando svolge le sue funzioni di vigilanza in ordine alle elezioni del consiglio regionale della Sardegna ” Prof cosa significa questa affermazione fatta dall’Avvocato generale dello Stato è non è a favore della Todde ??
Caro Paolo, ricordo che quando alcuni mesi fa venne pubblicata sui giornali, e forse anche qui sul tuo blog, la composizione del Collegio di Garanzia elettorale competente per le elezioni del Consiglio regionale e lessi il nome del prof. Riccardo Fercia sobbalzai e pensai: ” forse qui casca l’asino”. ho conosciuto il prof. Fercia (insieme a tanti altri) e mi colpì da subito la sua preparazione oltre alla sua modestia e soprattutto il fatto che mettesse la Legge al disopra di tutto.ho avuto l’impressione che si tratti di persona integerrima non disponibile a compromessi e soprattutto che non si sarebbe fermato di fronte al primo ostacolo. se non ricordo male, tra le varie “vicende accademiche”che lo hanno visto protagonista (solo contro tutti), una riguardava un concorso per professore ordinario ( non una cosa da poco) che venne annullato a seguito del suo ricorso e il vincitore fu “retrocesso” a professore associato. quindi, a mio avviso, la sua presenza in questo organo, senza nulla togliere alla Presidente e agli altri componenti, ha costituito garanzia di equità e di rispetto delle leggi. L’articolo di oggi sull’Unione che, come tu fai opportunamente notare, è una mossa coraggiosa e lascia intendere un’attenzione ( forse non del tutto disinteressata) da parte del quotidiano. Io, da profano, credo che se anche il prof. Fercia venisse sostituito (con quali motivazioni?) resterebbe comunque agli atti la memoria da lui presentata per conto del Collegio di Garanzia che ha e avrebbe piena validità in giudizio nel corso del quale non si potrebbe fare finta che non esista. staremo a vedere
Modello 21: Utilizzato per le iscrizioni a carico di soggetti noti, ovvero quando si conosce l’identità dell’indagato.
Egregio, se non fosse stata iscritta nel registro degli indagati (a seguito di esplicita segnalazione da parte di organo pubblico inserito in contesto tribunalizio), delle due l’una: omissione in atti d’ufficio in capo alla Procura oppure comunicazione di garanzia inevitabile poiché ben noto il soggetto a carico del quale fu segnalata l’ipotesi di reato. La conseguenza è a dir poco ovvia così com’è ovvia la volontà di non rendere pubblica una notizia ormai vecchia da parte del l’Influencer. Saluti.
Professore ha ragione, mi scusi per il messaggio, ero sveglio da poco ed effettivamente la mia affermazione era forte.
Però mi consenta di esprimere la mia sorpresa (la procedura sarà legittima, non dubito) per l’azione enorme di una magistrato (giusta o corretta che sia) che pochi mesi dopo è in meritata pensione.
In caso vi sia sentenza contraria, possiamo rinnovare l’auspicio dei meccanismi di responsabilità che qui spesso leggo invocati (e su cui concordo)?
Poi sul testo OMISSIS si rischia la denuncia, però se ne può discutere in qualche forma?
Se l’ Unione ha scritto in merito , significa che non è “facile” trattare la questione sotto silenzio. Quando si fa riferimento a “Notabilato” o “Gruppi di potere” si tende ad assumerli concettualmente nella loro “interezza” , nel loro inscalfibile “monolitismo”. Niente di più fallace; in essi e da sempre vi è una dialettica perché gli interessi degli uni non sono mai quelli degli altri.
Vi è sempre un resto, una differenza e fino a quando non vi è equilibrio tra esigenze, si negozia.
È un tema molto affascinante in quanto a contenuti e che ha il merito di fare “giustizia” di molti luoghi comuni: nelle questioni di “potere” si PENSA.
Da poco ho letto un testo riguardante i servizi di intelligence negli Usa e, proprio quando si pensa ad essi, la tendenza ad assumerli in blocco è la prassi. Eppure Mai vi è stata “guerra civile” piu terribile all’Interno di tali apparati. Addirittura si facevano compromessi con le intelligence “avverse” per eliminare i nemici al proprio interno.
Sempre Guerra e mediazione per evitarla.
Non è per niente facile la questione “Todde”. Troppe cose plateali.
Buondì!
Sono stata collega di studi con Riccardo e successivamente abbiamo iniziato insieme la carriera universitaria.
È una persona integerrima e super preparata.
Sarebbe una vergogna la sua sostituzione perché la legge è uguale per tutti, e se si sbaglia si paga, nessuno escluso.
Se davvero i ‘poteri forti’, termine tanto abusato dai 5stelle, ma in questo caso, realistico,
vogliono ‘eliminare’ chi ha scritto un’ottima memoria,
Significa che è tutto vero.
Da cittadina pagante profumatamente le tasse in particolare a chi siede ora in Regione, pretendo il rispetto per la legge e veramente di aspettare ‘serenamente’ le decisioni dei giudici, qualunque esse siano.
Essere garantista non significa applicare o disapplicare la legge a proprio piacimento.
Professore, spero che possa rispondere anche a me.
L’On Giuseppe Luigi Cucca ( segretazio di Azione ex segretario PD ex consigliere ex Parlamentare PD), oggi è il candidato sindaco per il Centrodestra a Nuoro.
Ora mi chiedo se per combattere politicamente la Todde si deve arrivare a questo?
Non le pare ‘eticamente’ discutibile, dopo che alle Regionali ha fatto correre Azione con Soru e Liberu prendendo 1,5% e neanche da solo ma con + Europa?
Perché di questo non parla e si concentra sempre sui guai giudiziari della Todde che se ci sono verranno fuori?
Con quali voti vuole vincere a Nuoro ..FDI Lega ( gioca in casa tutto sommato..) e FI di Pittalis con cui avranno fatto l’accordo.
Davvero un giovane Nuorese può votare tutto questo?
Egregio Emilio, ho cassato il suo commento perché non ho nessuna voglia di finire in tribunale. Se ha premura di sostenere la sua tesi, si firmi per intero e cerchi un luogo dove pubblicarla, avendone interamente e esclusivamente la responsabilità.
OMISSIS