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E adesso, il falso?

Posted on 29 Maggio 202529 Maggio 2025 By Paolo Maninchedda 29 commenti su E adesso, il falso?

Vinciamo e perdi Un amico, ieri, ha cercato di immaginarsi i tanti avvocati coinvolti sul tema della decadenza della presidente Todde, impegnati a spiegare ai loro clienti come sia andato il giudizio dinanzi al tribunale Civile di Cagliari, alla luce della sentenza pubblicata.
Ce n’erano davvero troppi intorno a questa questione, quasi fosse diventata un grande palcoscenico.
Io e il mio amico siamo appassionati di Proietti, abbiamo anche una certa diffidenza verso gli avvocati e ad entrambi è venuta in mente la celebre barzelletta dell’avvocato che spiega il processo al villano e gli dice in italiano colloquiale volgare, che io traduco in italiano pulito: qui vinciamo, qui perdi.
Si è sempre in tanti a vincere, ma sempre soli a perdere.
A chi si senta offeso per questa evocazione proiettesca, ricordo Orazio: ridentem dicere verum, quid vetat?

La sentenza C’è una frase che è un macigno:
«La dott.ssa Todde era pienamente consapevole dell’obbligo che le incombeva».
Quale obbligo?
Risposta netta: «Il Tribunale ritiene che la ricorrente fosse tenuta a presentare dichiarazione ex art. 7, comma VI, legge 515 del 1993, e il proprio rendiconto delle spese elettorali, ma che non vi abbia provveduto».
Il processo è tutto qui. Il Tribunale dimostra che anche la seconda dichiarazione della presidente, quella per la quale ella ha ritenuto di non essere tenuta a presentare alcun rendiconto per essersi avvalsa solo di materiali e mezzi propagandistici messi a disposizione dal partito, non è accettabile, perché il Comitato Cinquestelle non ha presentato un rendiconto con soli costi per materiali e mezzi propagandistici  (più della metà delle voci è dedicata ad altri costi) e perché il Comitato elettorale Cinquestelle non è il partito o la formazione politica della cui lista la Todde ha fatto parte (sono queste le due condizioni che la legge prevede siano soddisfatte per potersi valere dell’esenzione dal presentare il rendiconto).

Un anno di vita ma… La sentenza è molto geometrica, non lascia alcuno degli aspetti sollevati dalle parti non discusso e non risolto; non sarà semplice per la Todde smontarla in appello.
Credo che il collegio difensivo abbia prospettato alla presidente la possibilità di svolgere i due gradi di giudizio residui più o meno entro un anno. Se dovessero andare male, cioè se dovesse essere confermata la sentenza del Tribunale, questo è l’orizzonte temporale di vita politica della presidente e del Consiglio regionale.

Tuttavia, c’è un fatto che non può essere sottovalutato: la sentenza ha rigettato il ricorso principalmente perché la presidente non avrebbe presentato il rendiconto (motivo esplicito di decadenza). Però, la presidente ha fatto tante dichiarazioni sulle proprie spese, e qui la cosa prende una piega un po’ drammatica, perché il Collegio di Garanzia Elettorale, proprio per questo motivo, ha trasmesso gli atti alla Procura per gli adempimenti conseguenti.
È chiaro che l’ipotesi è che ciò che è stato presentato e/o dichiarato sia sospettabile di non essere vero in tutto o in parte.
Cosa accadrebbe se la Procura incriminasse la presidente per falso?
Sotto il profilo giudiziario credo che cambierebbe poco o nulla, sotto il profilo politico, col giustizialismo sempre in canna dei Cinquetasche, il clima diverrebbe pesantissimo. D’altronde, che dire, già da ora, delle reazioni della maggioranza alla diffusione della sentenza?
Cosa pensare quando si leggono dichiarazioni pilatesche di “complessa situazione che andrà chiarita”? Bonanotte!
È già sola!
Per questo, la tentazione delle dimissioni, che la Todde (secondo spifferi della Presidenza) avrebbe avuto ieri mattina, sarebbe stata un’eccellente mossa politica.
La Todde avrebbe potuto dire: «Perfetto! Sembra che io abbia sbagliato. Allora facciamo così, io mi dimetto, ma mi ricandido, perché voglio verificare se il mio errore è anche una censura politica oppure no». Il Pd sarebbe svenuto per lo spavento, non avrebbe potuto contestare la ricandidatura della Todde, perché ogni giorno afferma che governa benissimo, e sarebbe dovuto andare alle elezioni sotto scopa.
Invece, nel quadro dell’ossigeno per solo un anno, con un’indagine della Procura in corso, l’orizzonte della Todde è molto più instabile e anche drammaticamente solitario.

Decadenza Todde, Politica, Vetrina

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Comments (29) on “E adesso, il falso?”

  1. M ha detto:
    30 Maggio 2025 alle 07:36

    Che stanchezza

  2. mallena ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 20:24

    Le dimissioni adesso sarebbero fuori tempo massimo; dimettersi e ricandidarsi avrebbe dovuto farlo a gennaio. Avrebbe almeno salvato il suo onore.
    E, forse, avrebbero aggiustato quel granellino lasciato lì per insipienza (?) ( quello che lega il Consiglio al Presidente), quello da cui è generata questa valanga che ci travolge tutti – quelli che NON abbiamo votato Todde e non abbiamo MAI considerato di votare centrodestra

  3. Luigi ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 19:01

    Non voglio aggiungere un ulteriore commento sulla situazione…che definirei… imbarazzante…per non dire altro… però mi domando: ma perché i giornalisti o presunti tali le fanno dire quello che vuole e non la incalzano con qualche domandina un po’ scomoda? Si presenta in TV con il sorriso a raccontare di fantascienza e glielo lasciano fare…tre o quattro domande per farle fare almeno la figura della bugiarda qual’è…una su tante: perché ha detto in mondovisione su la 7 da formigli che si è pagata la campagna elettorale di tasca sua per sentirsi una donna libera?ha mentito? E perché? Tralascio le altre.

  4. Mike ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 18:45

    «Le violazioni contestate alla ricorrente sono risultate tutte sussistenti», scrivono i giudici. E ancora: «Le violazioni disattendono integralmente la disciplina in materia di spese elettorali, rendendo impossibile verificare con sicurezza i fondi ricevuti dalla ricorrente, il soggetto finanziatore e l’impiego delle somme» PUNTO! Più chiaro di così non si può! La legge non può essere plasmata a proprio uso e consumo né interpretata a proprio piacimento PUNTO! Il Collegio di Garanzia Elettorale ha dato mandato/imposto alla Presidenza del Consiglio Regionale di procedere in merito alla decadenza, per via delle suddette inadempienze; ovvero deve DEVE ratificare la decadenza PUNTO! Sia chiaro che tutti gli atti, redatti dalla Giunta e/o dal Consiglio Regionale, tra l’ingiunzione e l’applicazione della decadenza sono sub-judice! Ragà, state scherzando col fuoco 🔥!

  5. Carla B. ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 17:38

    Gentilissimo professore, acclarato (in primo grado) che le violazioni sussistono e che anche i tentativi, dei difensori della Presidentessa, di buttarla in caciara (presunte incompatibilità ‘politiche’ di alcuni membri del Collegio di Garanzia) sono finiti nella spazzatura (ah, poter usare le parole di Proietti!), le dichiarazioni del dopo rendono evidente l’anomalia, ai limiti dell’aberrazione, del troppo glorificato campo largo. L’alleanza forzata tra i due maggiori azionisti, mezzo e non fine, va mostrando tutte le sue contraddizioni una volta smaltita l’ebbrezza per la vittoria (dopo un giorno o giù di lì). Insieme, 5S e Pd si son trovati a governare, attingendo però da grammatiche così differenti da essere inconciliabili: giustizialisti (con gli altri), moralisti e populisti i primi, garantisti (a fasi alterne), tolleranti e collettivisti (purtroppo sempre meno) i secondi. Dilettanti, avventati e superficiali i primi, specializzati, tattici e pedanti i secondi. In comune la pervicacia nel raggiungere il potere, al limite del dispotismo e, in questa fase, l’assoluta mancanza di strategia. Purtroppo, il rilanciato ‘uniti si vince’, simile a quell’invito a votare turandosi il naso, impedisce di fatto il rinnovamento della classe politica dirigente di ciò che un tempo poteva definirsi sinistra o centrosinistra, ovvero area progressista e riformista, lasciando alla guida comparse inadeguate che s’atteggiano a protagonisti.

  6. Tatanu ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 17:05

    Egregio Professore,
    se persino il Fatto Quotidiano evita di mettere la notizia della sentenza in prima pagina, mentre per le fantasticherie della procura aveva, a suo tempo, pubblicato la velina e con tanto di commento alla Licheri (tanto rumore per nulla), cosa significa, secondo lei?

  7. Renato Orrù ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 16:27

    ….scusa Paolo ma devo avvisarti di dare una grattata ai gemelli diversi ….perché neanche una decina di giorni fa avevo dato, in un noto tzilleri pentajellato di area bosana, il tuo stesso consiglio sulla giocata intelligente delle Dimissioni con Annessa Ricandidattura per ovviare alla Decadence e testare al contempo l’alleato Piddino e ghiacciare la schiena ai Progressisti… così, per vedere quanto bene le vogliono veramente…. Mi hanno subissato di insulti e frastimmi . Beh… IO Me li sono accuratamente accarezzati … Saluti .

  8. Maria MA ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 15:18

    Cosa c’è di difficile da recepire in una sentenza che dice “dovevi fare questo, non l’hai fatto, paga pegno”? Meglio continuare a cercare il giudice che dovrebbe darvi ragione, convinti del “sostegno dei sardi”? Solo a leggere i tanti commenti alla notizia sui 2 quotidiani, è ormai evidente che tutto questo sostegno non c’è. Ovvio, se si frequentano solo gli ambienti conosciuti e sicuri, ci si culla nell’idea che tutti sostengano la “lotta contro i poteri forti” della “guerriera”, e non vedano il disastro generale prodotto in un anno, sanità, lavoro, trasporti, giungla delle rinnovabili, prebende a pioggia agli amici ecc. Bastano le frasi giuste, già…
    “Rispetto la sentenza ma non sono d’accordo”: che vuol dire? Se la rispetta, dovrebbe accettare le conseguenze, non annunciare un altro ricorso. Ma questo è lo stile comunicativo marchiato cinquestelle: inizia con “Rispetto la sentenza”, così gli elettori moderati ancora convinti che sia “brava e competente” sono tranquilli, poi l’attacco così sono contenti i “tifosi” della “guerriera”, pronti a ruggire contro chi l’attacca. Per me si tratta di fanfaronaggine, ammantata di PNL che tanto piace da quelle parti, molto grave perché va a colpire con belle parole gli ingenui e speranzosi. “Noi lavoriamo” dice l’assessore alla sanità, “andiamo avanti” dice comandini… (Al posto loro, meglio stare fermi, non sia che poi gli tocchi riparare a tutti gli atti emessi da qualche mese in qua.)

  9. Antonio ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 14:15

    Decadenza, Todde: «Mai pensato alle dimissioni, lascerei solo se i sardi non credessero più in me» evidentemente sente la stima dei sardi se si fa un giro si accorge che sono pochi i sardi contenti della sua amministrazione
    https://www.unionesarda.it/politica/decadenza-todde-mai-pensato-alle-dimissioni-lascerei-solo-se-i-sardi-non-credessero-piu-in-me-bwu1v80y

  10. Salvatore ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 12:05

    L’ unione Sarda di oggi; Decadenza, Todde: io non credo più in te…..

  11. claudio mannoni ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 12:04

    la Sardegna non merita una classe politica che, per tacer d’altro, e’ appesa al destino di decisioni giudiziarie (con dubbi e pregiudizi sulla validita’ dei suoi atti, e relative conseguenze erariali) … un plastico esempio di come l’interesse di pochissimi prevalga su quello di moltissimi … grazie, e buona giornata

  12. Antonello ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 11:41

    La Nuova Sardegna del 16 gennaio 2025

    On.le Ettore Licheri sul caso Todde: «Tanto rumore per nulla»

    Il senatore del M5s: «La normativa richiamata dalla Commissione di garanzia non è applicabile alle elezioni sarde»

  13. mauro canu ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 10:47

    Alcuni mesi dopo l’insediamento della giunta Solinas, un ex assessore regionale mi chiese se conoscessi Alessandra Todde. Risposi, mai sentita non so chi sia.
    Sempre l’ex assessore, una con le palle, un’imprenditrice e una manager, laureata in Ingegneria informatica. Una tosta.
    Sin dall’inizio di questa faccenda, mi sono chiesto perché una così tosta, sbaglia un facilissimo canestro in contropiede da sola?
    Diciamo le cose come stanno. Perché una candidata alla presidenza della regione non ha rispettato le facilissime indicazioni di legge obbligatorie per ogni candidato? Designare un mandatario è semplice.
    Aprire un conto corrente bancario dedicato per la campagna sul quale può operare il mandatario è semplice. Fare un rendiconto di cassa (entrate – uscite) del flusso finanziario della campagna e dimostrarne la rintracciabilità esibendo le pezze giustificative è semplice.
    Una persona che non è riuscita a governare un banale adempimento amministrativo (così lo definiscono i tifosi in curva sud della Todde), dovrebbe essere in grado a gestire e indirizzare una realtà complessa come la Sardegna? Io non ho nessuna fiducia in questo. Perché la Todde non ha usato prudenza, mettendo in atto un ragionamento cosa succede se? Ancora una volta abbiamo inadeguati al potere.

  14. fabyusz ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 10:41

    scusate è reperibile in rete il documento integrale della sentenza?

    Grazie mille.

  15. Sera ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 10:19

    Non ho votato per la parte politica della presidente Todde, ma provo un sincero dispiacere per questa ennesima pagina amara della nostra storia politica. Ancora una volta, in Sardegna, a pochi mesi dal voto, ci troviamo a fare i conti non con i contenuti o i progetti per il futuro, ma con cavilli procedurali, conflitti e incertezze istituzionali. Il risultato è sempre lo stesso: instabilità, sfiducia e immobilismo. E intanto la nostra isola resta senza un governo forte, senza una visione a lungo termine, senza quella svolta che tanti, indipendentemente dalle ideologie, aspettano da decenni. La Sardegna merita di più. Merita coesione, coraggio e una classe dirigente all’altezza della sua storia e delle sue potenzialità.

  16. Paolo ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 10:02

    Riprendo dall’avvocato Giulia Lai:
    Sedici versamenti avvenuti con Paypal che non trovano, dopo più di un anno dall’elezione, giustificazione contabile.
    La sentenza dà atto che questi versamenti non trovano riscontro nel conto corrente del Comitato elettorale della coalizione vincente (come dichiarato dalla stessa Presidente) e la Presidente non ha nemmeno successivamente dato dimostrazione in ordine a dove siano finite queste somme e come e se siano state utilizzate.
    La sentenza ha messo nero su bianco che quei finanziamenti sono spariti nel nulla. Per chi legge tante sentenze traspare il tono perentorio di chi scrive, evidentemente sentitosi preso in giro da atti difensivi che, pur di non sanare anche con ritardo questa mancanza, si arrampicano in argomentazioni da presa per i fondelli alla comune intelligenza.
    Contrariamente a quanto dichiarato da moltə consiglierə regionali, la questione non è affatto complessa. È stata spiegata bene da questa sentenza che ha messo punto a tutti i legittimi dubbi sollevati con la preliminare relazione e decisione del consiglio di garanzia elettorale.
    Tanto è stato risolto da un punto di vista giuridico e fattuale che ora il problema è puramente politico e tuttə le consiglierə anche quelle di maggioranza dovrebbero pretendere risposte, a nome di tuttə la cittadinanza, in ordine a finanziamenti e spese a tutt’oggi oscuri.
    Ma ormai purtroppo è tardi anche per questo.
    In queste settimane a Cagliari si è celebrata la figura di Berlinguer portando alla luce la vera motivazione che spinge le destre populiste al governo di tutti i livelli amministrativi.
    È evidente che se la sinistra (sia essa Italiana che sarda) non è in grado di essere ineccepibilmente onesta e qualitativamente superiore a chi utilizza il populismo per governare, sarà destinata a scomparire.
    _____
    “Il Collegio di Garanzia ha contestato alla dott.ssa Todde di non aver allegato e documentato su quale conto corrente sarebbero confluite le somme derivanti da sedici finanziamenti ricevuti per la campagna elettorale mediante lo strumento paypal.
    Al riguardo, la ricorrente ha affermato l’irrilevanza del documento in quanto riferito a
    contributi erogati a favore del Comitato 5 Stelle, e che, dall’esame “del conto corrente depositato”, emergerebbe che anche i finanziamenti veicolati con lo strumento paypal, sono confluiti nel conto corrente del Comitato.
    La circostanza da ultima dedotta non trova riscontro nella documentazione in atti.
    Raffrontando la lista dei sedici versamenti paypal in questione con la lista movimenti del
    conto corrente acceso presso Intesa Sanpaolo n. 1000/00061648, non si trova corrispondenza, nel senso che non risulta che le somme de quibus siano confluite nel conto corrente del Comitato. Emerge quindi che sono stati effettuati finanziamenti non veicolati nel suddetto conto corrente e non è possibile sapere ove essi siano confluiti e come siano stati utilizzati.”

  17. Sardinian Job ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 09:57

    L’uomo col fucile ha ammazzato quello con la pistola… [cit.]

  18. Stefano Locci ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 09:23

    Egregio, dopo qualche ora di incontrollabili risate seguite alla notizia dell’esito della causa, volendomi astenere da sin troppo facili ironie, vorrei esporre qualche considerazione alla luce della lettura completa della decisione.
    1 – Il Collegio giudicante ha chirurgicamente utilizzato l’arma dell’inamissibilita’ e del rigetto delle istanze di tutti gli intervenuti attori con ampio richiamo alla giurisprudenza consolidata. Così dimostrando una capacità, inusuale a Cagliari, di soffiare sulla nebbia di caciara sollevata dai più nella speranza, presumo, di portare la causa fuori dai binari del diritto.
    2 – Alla fine sono rimasti la ricorrente e la Procura ( oltre al Collegio medesimo ovviamente). È stata ritenuta inammissibile persino la coraggiosa presenza del Prof. Fercia (onore a lui cmq) a seguito della revoca in rappresentanza dell’organo collegiale deliberante. Sulla restante tifoseria, pro e contro, stendo un velo pietoso.
    3 – Non una sola delle opposizioni della ricorrente e della Procura (!!!!) è stata accolta e avranno peso legale, in particolare, le infondate accuse di conflitto di interessi rivolte alla Presidente Cucca nelle cause per diffamazione dalla stessa annunciate.
    4 – Al netto dell’appello già annunciato, lo smacco politico è pesantissimo e segnerà ogni giornata a seguire. Soprattutto per chi, un giorno sì e l’altro pure, chiede dimissioni anche a fronte di multe per sosta vietata.
    5 – Gli sconfitti, oltre la Influencer sono i suoi noti suggeritori -oni, nonché Comandini che continua a non mollare il ruolo apicale nel PD (paura eh? E quando gli ricapita altrimenti?) ed anche una opposizione scadente, accomunata dal terrore della prospettiva di dover correre in banca a rinnovare i prestiti in corso prima del tempo.
    6 – Cosa succederà? Si aspetterà l’appello (non meno di sei mesi) ma ai primi di luglio sarà la Corte Costituzionale a dare il colpo di grazia se respingera’ il ricorso regionale. Ciò perché sarà quasi impossible per la Corte d’Appello smontare una sentenza scritta in punta di diritto. Prevedo quindi che dopo tale pronuncia, e ancor prima dell’ appello, sarà il socio di maggioranza a staccare la spina. Per salvare il salvabile. Saluti.

  19. Arminio ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 09:06

    E però…bisogna riconoscere l’eccezionale lucidità del collegio giudicante. La nuova “razza” fascistoide dei 5stelle, che pare siano usciti tutti dalla scuola di Protagora, ha trovato, finalmente, un muro insormontabile da valicare. Ha vinto, invece, la giustizia. La magistratura dà una lezione a tutti, soprattutto ad un paese (il nostro) pieno di ladri non arrestati. Il partito dei peggiori, con l’avvocato dal curriculum taroccato (PD dixit) che non “spara” sui Benetton avendone finalmente la possibilità (Toninelli dixit) e con un Grillo a trecentomila euro l’anno (soldi dei contribuenti) viene cacciato e dovrà risalire le valli da dove era disceso.
    Cagliari, dunque, caput mundi. Come per Roma la battaglia di Teutoburgo decretò la fine dell’espansionismo dell’impero, la sentenza di ieri ha determinato la fine del movimento “miliziano” dei 5stelle.
    E poi c’è il falso…

  20. Marco Casu ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 09:03

    “”getta rose nell’abisso e dì: “Ecco il mio ringraziamento al mostro che non è riuscito a inghiottirmi!”

    Oggi mi sovviene con perversa gaiezza questo lapidario ringraziamento del Vivente Friedrich Wilhelm Nietzsche. Lo scrivo perché or ora apprendo delle due dichiarazioni degli Onorevoli Comandini e Deriu, del Partito Democratico intorno all’evento Sentenza rigetto ricorso e, così, per attraversamento emozionale (sì, vi era uno strano connubio tra singhiozzi e risa di cui non riuscivo a venire a capo) mi sono detto:

    Per la miseria, Casu, ecco come si sta in equilibrio su una corda tesa e sotto di sé un abisso infinito.
    Non è accaduto niente, solo un grado di giudizio ma ne mancano altri due e niente è ancora definito e definitivo! Tutti e tutto entrano nel panico, ma Piero e Roberto..inflessibili..come due autorevoli semafori con un solo colore,..il verde fisso.

    Bellissimo

    Piero e Roberto!

  21. Tore Patatu ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 08:44

    “Non rientra nella competenza del Collegio di Garanzia né in quella del Tribunale adito per l’impugnazione dell’ordinanza-ingiunzione – pronunciare l’eventuale decadenza della ricorrente. La competenza è rimessa dalla legge al Consiglio regionale”.

  22. Ahab ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 08:37

    C’è da attendere anche la pronuncia della Corte Costituzionale

  23. Paolo1 ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 07:35

    Alla fine chi perde son sempre i sardi, molto probabilmente si avvarrà dei 3 gradi di giudizio, in maniera tale da continuare le proprie nomine e cercare di abbassare i toni cercando di portare la vicenda nel dimenticatoio. Tale vicenda è riuscita a calmare anche gli animi in maggioranza in merito alla vicenda Bartolazzi, dove buona parte della maggioranza a cercato di fare quadrato alle proprie poltrone fregandosene minimamente delle legge. E qua mi chiedo, qualora i due gradi di giudizio fossero contro la Todde, tutti gli atti firmati sarebbero nulli? Se nel caso affermativo creerebbe un grave danno alla Sardegna…

  24. G.F ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 07:34

    E. ,..tra appello e cassazione vissero felici e contenti ancora per un anno .
    Ci risentiamo a marzo 2026

  25. Mario Pudhu ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 07:33

    … ma si andànt a pasci cocas, custos maggioranzaminorata, chi assumancus iaus a isciri ita istocadas e comenti e a chini si funt postus a ‘governare’!
    Assumancus aici iaus a podi crei chi unu pagu de seriedadi dha tenint, ma a insisti puru e tirai a longas che is mandronatzus si no est propriamenti diabbòlicu est però cosa de tostorrudus turraus!
    Ma ita depeus diventai, totus concas de cibudha e pudéscia puru?

  26. Il 5 stelle mascarato ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 07:25

    C’è un che di pirandelliano nella Dottoressa Todde circondata da incompetenti arraffoni di poltrone, potere e denaro!
    Quando si da più fiducia ai “cacicchi” della politica rispetto a quelli che davvero si sarebbero lanciati nel fuoco per aiutarla, succede che nel momento che il castello trema, tutti scappano al riparo. In pochi salvano donne e bambini da un eventuale cedimento proteggendo con il proprio corpo.
    La Todde potrebbe farsi difendere dal pluripremiato Gasparetti o dal ben infiltrato Caschili, oppure dal consulente Castangia che dice di dare pieno appoggio alla Todde dall’alto della sua strapagata poltrona solo perché è capobastone, oppure dal prof. Franciscu che non volevano nemmeno fare entrare all’ultimo e evento di chiusura di campagna elettorale, oppure al grande imprenditore balduz che con il suo curriculum fa tremare pure Draghi 😂

  27. Simone ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 06:50

    L’aspetto piu’ tragico di tutta la vicenda e’ che ci si abitua a tutto. Anche alle infinite discussioni.
    Leggere che la diretta interessata non ha capito la sentenza (mi rifiuto di pensare che pensi di fregare anche il piu’ stupido dei suoi elettori) oppure le dichiarazioni di tutti gli esponenti PD che ripongono fiducia anziche’ pensare a ritagliarsi una possibilità’ di salvezza, onestamente sfianca.
    Hanno scelto entrambi di autodistruggersi, si accomodino!

  28. Aequitas ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 06:43

    Non posso che riconoscere che la sentenza che rigetta il ricorso della presidente Todde, decretando di fatto la sua decadenza, sia perfettamente coerente con la legge, con il diritto e – udite udite – persino con quel buon senso che da anni sembrava essersi preso una lunga vacanza dalla politica sarda. E, a volerci credere, anche con una certa giustizia divina, che ogni tanto si ricorda della Sardegna e la solleva da certi fardelli di incompetenza e narcisismo amministrativo.

    La verità, caro Professore, è che nessuno se lo aspettava. Tutti noi, affetti da un sano cinismo istituzionale, davamo per scontato che la Todde, e quindi la sua combriccola pentapiddina, si sarebbe salvata per l’ennesima volta. E invece – sorpresa! – per una volta ha vinto la legge. Con eleganza, pure.

    Ma veniamo al punto più delizioso del suo editoriale: quel passaggio in cui, con la perfidia garbata che solo la sua penna sa maneggiare, lei suggerisce alla Todde il colpo di teatro finale – le dimissioni per poi ricandidarsi, spaventando il PD e portandolo all’angolo come un pugile suonato. Geniale. Ma anche un po’ diabolico.

    La vera domanda però è: ci cascheranno? La Todde e i suoi “arguti” consiglieri penseranno davvero che una manovra del genere possa risollevarli, farli sembrare “eroi politici perseguitati” e strappare ancora qualche pezzetto di potere? O finiranno, come spesso capita ai mediocri quando giocano con il fuoco, per bruciarsi anche l’ultima parvenza di credibilità?

    In attesa della prossima tragicommedia, mi inchino – sarcasticamente, s’intende – alla sua capacità di farle venire la tentazione, professore.

  29. Marco Casu ha detto:
    29 Maggio 2025 alle 06:28

    Lo scrivo a sfinimento dall’inizio della vicenda: gli unici e autentici nemici dei Contiani sono SE STESSI. Si fanno male da soli perché covano dentro se stessi una Ybris che li condurrà alla autodistruzione (ad eccezione di qualcuno , più intimamente clinico nelle faccende che sottotraccia si sta aprendo una strada personale alla “salvezza” (affidarsi alle immagini del sociale, nel capo di sopra).

    Comunque, dopo la caduta dei totem della Onestà, dei due mandati, delle condanne in tre gradi di giudizio(vedi Appendino) ora , rovinosamente, anche la LEGALITÀ.bene
    Continuate belle gioie , continuate pure lo spettacolo.

    Tanto cosa cambia per i Sardi? Non esiste Alternativa politica. Via i Contiani e il Campetto chi subentrerà continuerà con nomine e leggi provvedimento.

    Alessandra vieni avanti che a me viene da ridere!

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Nuove province per nuovi disoccupati eccellenti

Nuove province per nuovi disoccupati

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Registrato il 7 novembre 2011 presso il Tribunale di Cagliari. Num. R.G. 2320/2011 – Num. Reg Stampa 8
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