Uno dei modi per capire se un assessore del Lavoro sta col diritto e con le vittime e non con la forza del denaro è vedere come si comporta, e che consapevolezza rivela, dinanzi alle repliche ormai quotidiane dei licenziamenti di addetti alle vendite o di gruppi della grande distribuzione organizzata (GDO) o comunque di grandi gruppi.
L’ultima notizia in ordine di tempo è quella dei dipendenti del negozio Calzedonia a Le Vele di Quartucciu, di cui magari parleremo nelle prossime settimane perché la vicenda non è conclusa.
Per descrivere, invece, un quadro ormai definito, prendiamo il caso dei 75 dipendenti Conad che hanno perso il loro lavoro per chiusura del punto vendita nel Centro Commerciale Marconi.
Iniziamo dal 2023. Il 5 ottobre, Conad Marconi riapre dopo un’ampia e articolata ristrutturazione e lo fa con importanti dichiarazioni di rilancio da parte della proprietà Nordovest Insieme Srl (gruppo Conad).
Neanche due mesi dopo, cioè il 28 dicembre 2023 la Nordovest Insieme (Conad) proprietaria del negozio lo vende (con la forma della cessione di ramo d’azienda) a chi? Siccome a noi poco importano le persone, ma solo le azioni, chiameremo l’acquirente Topolino Conad, perché si tratta di un imprenditore, titolare di altri importanti punti vendita Conad nel Cagliaritano. Quindi, riepilogando, a ottobre Conad centrale ristruttura e rilancia, a dicembre vende a Topolino Conad, il quale, come vedremo, a luglio del 2024 chiude e licenzia tutti.
Primo dettaglio: Topolino come compra? Non compra con una delle sue società già esistenti, ma costituisce una nuova società ad hoc, la Topolino Express, la quale 7 mesi dopo, a luglio 2024, dichiara di dover chiudere velocissimamente il punto vendita e dopo tre mesi licenzia tutti. Nel frattempo, Conad si è eclissata.
A settembre 2024 l’Assessorato regionale del Lavoro tiene a battesimo l’accordo sindacale con il quale, con la solita promessa di impegno per la ricollocazione non si sa bene dove del personale licenziato, la Topolino Express offre 20.000 euro lordi a chi si impegna a non impugnare il licenziamento (ed è anche full-time; per quelli part-time la somma è proporzionalmente ridotta).
Personalmente credo che per mettersi al servizio del popolo, come dovrebbe fare ogni politico (e ogni sindacalista) che ambisca a fare bene il proprio lavoro, si debba saperne più del popolo. Mi ha sempre fatto specie il sindacato che si presenta solo con i suoi dirigenti alle trattative con le aziende, le quali invece affrontano i negoziati con uno stuolo di legali. Non mi stupisce che alla fine vincano le imprese.
Ma un assessore è cosa diversa. Deve essere più competente, più acuto, più profondo delle parti, soprattutto per tutelare con la forza della legge i più fragili. Se non ha coscienza delle cose, non può avere consapevolezza del proprio ruolo e inevitabilmente decade dal ruolo di protagonista a quello di maschera, tanto più grottesca quanto più superba.
Mi pare che l’assessora Manca si stia affidando più a un’immagine da supereroe (Lanterna Verde?) che alla cultura e alla competenza (mi dicono anche di una recente performance culturalmente imbarazzante con i dirigenti dei Centri per l’Impiego).
Per esempio: nell’affaire Conad Marconi, perché l’assessora, visto che non l’hanno fatto i sindacati, non ha preteso che l’accordo sindacale non fosse limitato alla sola Topolino Express, che appena nata è stata chiusa (con tanti legittimi sospetti sul reale movente della sua nascita), e comprendesse invece tutte le società di cui Topolino è titolare (che, guarda a caso, riguardano sempre punti vendita Conad nel cagliaritano), per non dire direttamente la stessa Conad, dileguatasi dopo la vendita del negozio a un imprenditore del suo stesso sistema?
Si è chiesta, l’assessora, perché Topolino non ha comprato il negozio Conad Marconi con una delle sue società già esistenti?
Una possibile risposta potrebbe essere che Topolino (e con lui Conad centrale) conosce bene la legge 223 del 1991 e quanto essa dispone sui licenziamenti collettivi. Se Topolino avesse acquisito con le sue società già attive il negozio di Conad Marconi (se cioè non avesse costituito una società ad hoc per comprare e chiudere il negozio del Centro commerciale Marconi), non avrebbe potuto licenziare i 74 dipendenti di quel punto vendita, ma li avrebbe dovuti ricollocare all’interno dell’insieme complessivo delle aziende collegate e licenziare in modo motivato gli esuberi su base totale. La norma sarebbe stata ancora più stringente se fosse stata la stessa Conad centrale a chiudere e licenziare.
Si è chiesta, poi, l’assessora, chi ha pagato il TFR ai lavoratori licenziati? L’azienda o l’Inps? E se è stato l’Inps, che cosa ne deduce l’assessora?
Sì, lo so, sono domande leziose per chi crede che la politica sia inganno e manipolazione. Non badi a noi, assessora, continui pure la recita, ma occhio al pubblico: è mutevole.

vedi il caso acque San Martino…..tranquilli non via preoccupate ai dipendenti nel giro di una settimana risolvo il Vs problema!
ad oggi da aprile nulla di certo.
Si sig. Anna Maria, ci hanno volutamente preso in giro. Mentre ci dicevano che tutto si sarebbe aggiustato, nei periodi in cui avrebbe dovuto esserci tutto a disposizione del cliente come Natale, e rilanciare il il nostro punto vendita, stranamente i reparti come la macelleria veniva chiusa e la pescheria procedeva con i solo prodotti preconfezionati. Gli scaffali venivano svuotati di proposito, i prodotti venivano esposti nei reparti sbagliati spaesando i clienti che a loro volta abbandonavano sempre di più l’idea di ritornare da noi per i loro acquisti fino a farlo diventare un deserto. È stato studiato tutto a regola d’arte per finirci definitivamente e rovinarci per sempre. Nessuno si è preoccupato che non avremmo potuto più lavorare da nessuna parte se non riassorbiti..
Monica lasciando a casa i vincitori di concorso
@Angelo po Valente
A parte totu is chistiones de s’argumentu, cundivido in prenu su chi as iscritu po Valente.
Aciungo solu una cosa: chi noso, totus, ma própriu totus, seus responsàbbiles de su chi faeus e a su matessi tìtulu e tempus fintzes de su chi no faeus, siat de bonu e siat malu.
Est abberu ca seus foedhandho de de personas e de cosas e chistiones meda meda difíciles e cumplicadas (e tandho costat meda a ischire e cumprèndhere) ma no a fàere a simpatias, o per partito preso o per fatto personale e tocat a bìere cantu e comente nosi interessaus assumancus de unas cantu cosas distintivas, discriminantes e fundhamentales (de aut aut) po cumprèndhere it’e fàere (meda innantis de votare, chentza votare e votandho puru!).
Ma no est mancu abberu chi totu is polìticos funt oguales, in perunu logu, mai.
E cun chie e inue e candho si giogat a fàere sa gherra, faendho gherra, a vincere e vinceremo, s’impressione est chi totus funt oguales (a parte chi no est berus ma bai cumprendhodhu!); ma a chie est giogandho a vìncere e vinceremo dhi andhat bene meda s’impressione de “tutti uguali” ca deasi “pesca nel torbido” e dhi andhat tanti prus bene cantu prus paga gente andhat a votare! Deasi ant a andhare a votare de prus is parentes, is amigos, is fan, is acotzaos, is aspiranti acozzi.
Est chi a votare ite e po ite e chie, no dhu depeus pentzare is dies de sa “campagna” eletorale, si assumancus connoscheus sa realtade inue seus e comente e a ite punnant is polìticos chi si proponent, etichetta bella e cambarada manna o nono. Assinuncas, fintzes chie votat a impressione e chentza partito preso o fatto personale faet a “indovina grillo” (senza allusioni).
Geo, po ndhe nàrrere una, grillini o grillitalpa, seo chimbant’annos chi no apo votau (mancu sardos, si cumprendhent) polìticos carrabbusos (ispiegatzione de su foedhu: carra abbusos) ma nau coment’e foedhu totu a unu e sinónimu = carrammerda, ca cussu faet su carrabbusu (custu sinónimu paret cosa de maleducaos, ma giai est cosa de muntonàrgiu, fintzes ca… ite àteru si podet nàrrere de educau? Onorèvole?)
Ma questi non erano quelli che dopo il secondo mandato se me sarebbero andati a casa? Ne è passata di acqua sotto i ponti così come la memoria e l’etica tanto decantata del loro elettorato….che si è trasformato come prevedibile in faziose barricate…
con simpatia e comprensione, cara Valente
senza polemica mi permetto di farti notare
che hai elencato tutta una serie di ragioni
per cui, come fai tu, non andare a votare
vuol dir lasciar spazio ad inetti e cialtroni
ed è la cosa più sbagliata che si possa fare.
questo è solo il mio parere, ovviamente,
ma ci rifletterei, cara Valente
Anche io penso che i politici siano tutti uguali mi dispiace molto per le persone rimaste senza lavoro ,ma il progetto dei cantieri ocupazionali ha dato la possibilità a tanti oss di lavorare e dare un po di respiro a quelli che lavorano al brotzu …
Sono veramente sgomento per tutta questa vicenda. Sono però molto indignato, in primis dalla condotta delle Organizzazioni Sindacali che hanno firmato questo accordo suicida! Un vero e proprio scempio del DIRITTO DEL LAVORO, posto in essere ai danni di 75 famiglie ignare di essere condotte al macello. Lo dico da sindacalista di un altro comparto (sanità pubblica): i colleghi che hanno sottoscritto un accordo in danno dei lavoratori, è giusto che paghino in solido alla Topolino Express, nel caso di pronuncia giurisdizionale di annullamento dei licenziamenti collettivi, per assoluta MALA FEDE, chiara e inequivocabile, posta in essere con lucida spregiudicata determinazione, e con pervicace sconsiderata attitudine dalla società che ha “acquistato” il ramo d’azienda, al solo scopo di procedere di li a poco ai licenziamenti di tutti i dipendenti!!!
Salvis iuribus
Diciamo chiaramente che di politico non se ne salva uno che sia uno in questa italietta qui (Sardegna compresa). Sinceramente ho smesso di votare da quando, ragazzina, mi sono resa conto che sono tutti fatti della stessa pasta, siano essi di destra, sinistra o centro. Sono bravi a dire la loro solo se si trovano all’opposizione, poi una volta al governo fanno quanto o peggio di chi li ha preceduti. E il bello è che sono pagati profumatamente per NON fare gli interessi del popolino (che dovrebbero rappresentare) ma “solo” i loro. Purtroppo siamo un popolo di amebe altrimenti non si sognerebbero di comportarsi così pessimamente, qualsiasi altro popolo si farebbe rispettare e alzerebbe la voce. Temo che abbiamo ciò che meritiamo (plurale maiestatis). Conseguenza di ciò? Fa tutto pena. Lavoro che latita, stipendi inadeguati, prezzi alle stelle, popolo volutamente tenuto nell’ignoranza sennò potrebbe rivoltarsi, sanità pubblica affossata per far spazio solo alla privata, quindi diritti costituzionalmente sanciti buttati alle ortiche, e così via. Sic
Però fermiamici un attimo. Che lei non sia ferrata sulle procedure di licenziamento collettivo non abbiamo dubbi. Non è il suo mestiere, non ha studiato quelle materie, la 223 per lei potrebbe essere la targa della macchina di Paperoga. Io mi concentrerei su chi avrebbe dovuto assisterla. Un assessore non è solo. È accompagnato da una vera e propria mandria di direttori.generali, dirigenti, funzionari. Quelli si che conoscono le.leggi.e le.procedure. Domanda: che facevano mentre.accadeva quello che abbiamo letto?
Tutto ciò per dire quanto si è incompetenti…
Parliamo delle assunzioni dei cosiddetti cantieri occupazionali per far fronte a cosa ??il peggiore esperimento lavorativo mai avvenuto in tutta la storia della sanità un fallimento e nn lo dico io comune mortale ma da fonti dirigenziali si dice un vero fallimento
Qualcuno faccia un mia culpa e faccia due passi in dietro e un bell’esame di coscienza
Desire’ Manca una cosa potrebbe farla e, paradossalmente, il suo ruolo potrebbe anche uscire “esaltato” (so bene, perche’ la conosco, che tiene molto alla comunicazione). Ecco , potrebbe fare leva su un principio che negli accordi sindacali, ha un peso Giuridico significativo , che e’ quello legato alla “buona FEDE”; ovverossia quel principio che obbliga a un rapporto improntato a Lealta’ tra le parti. Potrebbe chiedere la Nullita’ di quegli accordi , ad esempio. E se il Tribunale accogliesse la richiesta si riaprirebbero le trattative . Questa possibilita’ sarebbe senza dubbio preferibile alla soluzione dell’indenizzo .
Eh Desire’, presumo che il tuo Assessorato disponga anche di un Ufficio Legale. Valuta questa possibilita’ , per il bene di queste settantaquattro persone, in carne ed ossa
Hai questa possibilita’ , non esitare a utilizzarla perche’ il destino di quelle persone e’ questione seria.
Buona sera la disamina è faziosa . Tuttavia rimangono preoccupanti e pesanti le situazioni delle persone lic enziate . Le aziende quando vedono la malaparata si comportano cosi: limitano i danni (per loro). Nessun politico può interferire su decisioni di terzi . Conad Topolino sono imprenditori e devono guadagnare , logico non zavorrarsi di lavoratori “in più”. Poi invece parliamo di perché ha chiuso il centro commerciale e li chiediamo alla politica !
Non conoscendo bene la vicenda, mi chiedo se al tempo ci furono altre imprese, società oltre la Topolino Group. Credo che questo epilogo fosse stato contemplato ed ovviamenente accettato il rischio che potesse succedere. È successo, ma c’erano sul tavolo altre alternative? Quanto la politica può entrare nel merito delle scelte imprenditoriali?
La Pasionaria 5Tasche avrebbe fatto casino solo per i dipendenti di Intimissimi 😂
Cara Sabrina Limer e prof. perdonate l’off topic, ma sembra di vedere descritta la stessa situazione di ciò che accade all’ARNAS topolino express:
venne prima acquistato il Businco Marconi,
per anni sono stati svuotati gli scaffali,
è stato promesso l’avvio di ristrutturazioni “spaziali” (dopo tre mesi non grossi cambi di passo),
attendiamo a breve la vendita di baracca e burattini.
Signora Anna Maria, se lo faccia dire da chi realmente ha vissuto questa vicenda in prima persona,hanno creato una scatola vuota per poterci eliminare. Marconi era sempre vuoto perché vuoto doveva rimanere, aumento dei prezzi, scaffali vuoti e interi reparti chiusi volutamente per diminuire il fatturato. Stesso modus operandi di Auchan prima di venderci. Era un progetto scritto fin dal principio per licenziare persone che come me, a 58 anni suonati, probabilmente non rientrava nei canoni della Topolino Conad. I piccoli imprenditori onesti che soffrono la crisi sono altra storia.
Signora Anna Maria non difenda l’indifendibile il prof è stato chiaro nella descrizione della vicenda
No, signora Anna Maria, avrebbero potuto chiuderlo e avrebbero certamente potuto ‘spalmare’ i dipendenti sugli altri punti vendita Conad.
e questa sarebbe l’ assessore al lavoro della Regione Sardegna? che Dio…ci salvi al più presto, anzi ….anche la magistratura…
appena eletti il loro mantra era ” è la prima Volta ” dopo cambiato ” stiamo cambiando passo alla Sardegna ” ecco il caso Topolino Conad lo dimostra tutto il cambio di passo
Le imprese devono fare i conti con i costi e con i ricavi, conad marconi era sempre vuoto non ci andava nessuno, come li dovevano pagare i dipendenti? Si doveva aspettare fallisse l’ennesima impresa?
Come ha detto qualcuno e rubo la frase
“Fallimento Programmato”
Con la complicità di chi in pratica avrebbe dovuto fare gli interessi di chi oggi ha perso il lavoro.
30 e più persone e non dimentichiamo famiglie
che ora non hanno più uno stipendio per mantenersi ma solo un anestetico (Naspi) che durerà due anni e un’età che pur avendo esperienza nessuno ti vuole
Questa è la realtà grazie alla politica e ai sindacati
Egregio, non è vera l’affermazione che il circo non esiste più. L’attuale politica sarda è il più fulgido esempio che l’attività circense vive.
C’è la domatrice di belve assetate di sangue (di potere), c’è il presentatore vestito di mille paillettes con il compito di comparire e scomparire, ci sono gli equilibristi dei rapporti partitici, ci sono gli acrobati del sottogoverno disposti a qualsiasi evoluzione pur di acchiappare qualcosa per sé e per gli amici. Infine ci sono i pagliacci e gli -oni. Ecco, il caravanserraglio è completo. Saluti.
Leggendo questo articolo ho provato un misto di indignazione e amarezza. Non solo per i lavoratori lasciati soli, compresa me medesima, ma anche per la totale assenza di una presa di responsabilità da parte delle istituzioni, che sembrano più preoccupate di salvare la faccia che di tutelare davvero i diritti delle persone.
La dinamica descritta – creare società ad hoc per poter licenziare senza vincoli – è qualcosa di freddamente calcolato. E il silenzio o l’ingenuità con cui viene accettata da chi ha il dovere di vigilare è altrettanto grave.
Ci si aspetta da un assessore al Lavoro non solo presenza e immagine, ma preparazione, visione e coraggio. Se manca tutto questo, il rischio è che la politica diventi davvero una ‘recita’, come scrive l’autore, e che a pagarne il prezzo siano sempre i più deboli.
Spero che questo tipo di denuncia non rimanga chiusa in un blog, ma arrivi anche nelle sedi dove si decidono le cose. Perché qui non si parla solo di contratti e licenziamenti: si parla di dignità!.
Che VERGOGNA, sembra che siamo di nuovo al tempo del Berlusconismo… Altro che 5 stelle siamo alle 5 stalle…
Il problema è che l’attuale governo della regione Sardegna non sembra avere una visione programmatica e di investimenti, tale da toglierla dallo stallo in cui è stata cacciata. È troppo facile sbraitare e pestare i piedi, quando si sta all’opposizione, proponendo soluzioni e quando poi si và al governo non saperle applicare. È troppo facile fare una accozzaglia di partiti per vincere “facile”, quando poi, una volta al governo, non si sa governare. Dove sono tutti i tavoli annunciati per la soluzione dei vari e disparati problemi, o si trattava solo di tavole imbandite? Finora, dal mio punto di vista, l’unica frenesia applicata è stata quella dei tagli di nastro per inaugurazioni di tutto il caspita che è stato sfiorato nonché la frenetica individuazione di poltrone da occupare, tutto il resto è buio pesto. Ad maiora.
Egr. Prof.
Mi sa tanto che oggi Lei ha sbagliato il tiro! Va a parlare di competenze a chi di esse ne ha fatto la sua bandiera! Ne sono un acclarato esempio l’Armando, il rombo di tuono dell’ azoto liquido; tutti i Commissari che sono andati a sostituire quegli incapaci dei Direttori Generali delle ASL e delle Aou; tutte le decine , forse centinaia, di dirigenti estromessi per far posto a illuminati manager di cortile, vedi ultimo, il caso Arst!
Sulla bontà intellettuale della proprietaria delle dolci colline sassaresi che si possono ammirare attraverso balconcini panoramici, non mi pronuncio.
Ha detto Lei abbastanza. Ma mi permetta un’ osservazione: la nostra esperta voleva fare l’assessora alla sanità ,mica al lavoro!
Poaretta, l’ha costretta la Todde dicendole che le avrebbe dato una mano Lei, dall’ alto delle sue eccezzziunali esperienze di sottogoverno, di Ceo in innumerevoli aziende etc… anche se, aggiungo, per fortuna della defenestrata, non c’era da far di conto!
Avesse saputo la Desiderata!! Ma si consoli, non è l’unico/a sardo/a ad essere stato/a gabbato/a !!
Buona settimana.
Aggiungerei anche la vicenda San Martino.
https://www.lanuovasardegna.it/ricerca?q=Crisi+San+Martino&p=1
Il comportamento dei sindacati prima e dell’assessora dopo sono vergognosi. Hanno lasciato letteralmente 77 famiglie in balia del nulla. Persone qualificate con tanta voglia di rimettersi in gioco, persone che si sono fidate dei sindacati e delle istituzioni che gli hanno lasciato in mezzo alla strada. Quindici di loro hanno rinunciato al misero indennizzo per fare causa a Topolino Conad e ai Sindacati. Spero possano ottenere il più possibile che gli consenta un po’ di serenità in attesa di una nuova opportunità
Straordinario.
E’ di gran lunga piu’ VERA di Cettolaqualunque.
Ecco il superamento del linguaggio che e’ gia’ una potente finzione; qui , tutte le possibili satire sono impotenti.
Amen
Io penso che una cosa è fare politica e una cosa e fare elettorato. Lontani i tempi dove si gridava noi siamo, noi facciamo , noi risolveremo. Ora mi sa che la situazione è cambiata, ora qualcuno non ha più tutta quella voglia di gridare.
il precedente governo della regione urlava e sbraitava un giorno si e l’altro pure su tutti i social possibili e immaginabili, magari spesso a ragione, contro Solinas&Co. Da quando è assessora risulta totalmente assente dai social, e questo tutto sommato non sarebbe una colpa , ma soprattutto dai suoi importantissimi compiti che il suo assessorato prevede