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Comandini e il golpe degli scontrini

Posted on 14 Maggio 202514 Maggio 2025 By Paolo Maninchedda 15 commenti su Comandini e il golpe degli scontrini

Le parole sono azioni In politica le parole sono azioni, hanno sempre una dimensione morale.
Quelle dell’opposizione possono essere più dure, più ironiche, più contundenti di quelle della maggioranza di governo, ma in entrambi i casi res et verba dovrebbero sempre coniugarsi. A garantirne l’unità dovrebbe stare un’intenzione onesta, cioè priva di quel maledetto interesse personale che deturpa, con la vanità o con il vantaggio economico, ogni azione che abbia l’ambizione di essere di vantaggio generale.
Viceversa, quando si ha un’assoluta incoscienza dell’interesse pubblico, perché per limiti culturali lo si fa coincidere col proprio ruolo (che è come dire che siccome, nel campionato dell’intelligenza, si sta in panchina, allora si pretende di far leggere le formazioni a partire dalle riserve e non dal portiere), può accadere di dirla grossa, sguaiatamente grossa, magari perché mossi dall’ansia di voler uscire dall’angolo nel quale la logica del salvarsi da soli giorno per giorno, con tutti i corollari di incoerenza annessi e connessi, inevitabilmente colloca.

Il golpe degli scontrini Comandini, secondo Sardiniapost, ha dichiarato: “La richiesta di decadenza della presidente Alessandra Todde, dopo tutto quello che sta emergendo, più che una questione giuridica, credo che sia stato un golpe fatto in una stanza buia. Qualcuno non si è ancora reso conto – e non si vuole rendere conto – che gli elettori hanno deciso che le elezioni le abbiamo vinte noi“.

Queste dichiarazioni sono così gravi, infondate e insulse che non dovrebbero comparire sulle labbra di un segretario di partito né di un Presidente del Consiglio regionale.
Comandini ha accusato il Collegio di Garanzia Elettorale regionale di attentato alle leggi dello Stato, perché questo è un golpe, e se avesse trovato me quale componente del Collegio, lo avrei portato subito davanti a un giudice per chiedergli di dimostrare in che cosa e come avrei tentato di sovvertire la legge dello Stato, posto che, al contrario, il Collegio ha chiesto la decadenza in ragione di una precisa legge dello Stato.
Chi è eversivo, Comandini, chi applica le leggi o chi, come te, e si capisce bene perché, pretende che le elezioni superino qualsiasi legge?
Per te le elezioni sono una sorta di amnistia per ogni reato, perché il popolo ha sempre ragione e supera tutte le ragioni, perché se il popolo può trasformare uno specialista in commissioni, unu pizzinnu d’andera, come dicono a Sassari, in omaggiato statista, allora può bene sanare una rendicontazione sbagliata e riferita ad altri anziché al soggetto che l’ha presentata. Dopo di che, che differenza passa tra chi ragiona così e gli autocrati orientali che siccome fanno votare il popolo e il popolo li conferma nella carica, si sentono ulteriormente legittimati a proseguire le loro azioni liberticide?
Nessuna.
Comandini grida al golpe. Cose tipo Pinochet, ma con le leggi dello Stato e lo Statuto Speciale. Tipo una notte dei lunghi scontrini (già, gli scontrini, quelle pezze giustificative che non mentono. Che problema le date e gli importi!).
Secondo Comandini, la procedura che ha portato alla richiesta di decadenza della presidente Todde sarebbe stata organizzata “in una stanza buia”, cioè in un luogo dove non si vede e non si capisce un cazzo. Quando si dice “generalizzare i propri limiti!”.

Ma una domanda è d’obbligo: cui prodest questa straordinaria fesseria di Comandini?
Ovviamente a Comandini.
Lo spiega lui stesso subito dopo:
“Dobbiamo riappropriarci della sanità, e discuterne come coalizione. La sanità per noi non è un assessorato che appartiene a un partito, e non può un solo partito farsi carico dei tantissimi problemi che esistono”.

Premesso che se c’è una cosa che il Pd dovrebbe fare, come qualsiasi partito, è far respirare la meritocrazia in sanità e non far regnare la partitocrazia (ma questo, quella parte del Pd – io non saluto più un consigliere regionale Pd, campione di cialtroneria, che a ogni pie’ sospinto, quando non gli si dava ragione, minacciava di andare dal procuratore – e della Massoneria che hanno scatenato le polizie del mondo e la magistratura contro il Partito dei Sardi, non vuole sentirselo dire, perché ai tempi nei quali il Partito dei Sardi aveva difeso la Asl di Oristano dalla partitocrazia, la Asl di Oristano aveva scalato la classifica delle prime cinque Asl d’Italia, invece lo schematismo e il sangue negli occhi di taluni hanno portato a perseguire gli efficienti – che adesso verranno tutti condannati in nome dell’autotutela corporativa della magistratura – per riconsegnare la Asl al controllo politico e agli ultimi posti del ranking italiano), adesso risulta chiaro perché Comandini ha gridato al golpe: per accreditarsi con quella parte del Pd che deve presentare il conto alla Todde della sua prepotenza irritante e inconcludente. Comandini doveva smarcarsi dalla Todde con una finta, cioè difendendola, in modo da poterla attaccare con le carte in regola della fedeltà di partito. Insomma, Comandini ha capito che se mai avrà un Direttore Generale Asl lo avrà dal Pd e non dalla Todde, e così ha difeso scompostamente la Todde per attaccarla meglio e vantare credito col Pd.
Giochini da basso impero bizantino con i Turchi alle porte e i contabili che fuggono con le monete d’oro nascoste nelle maniche della tunica.

 

Decadenza Todde, Politica, Vetrina

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Comments (15) on “Comandini e il golpe degli scontrini”

  1. Salvatore ha detto:
    15 Maggio 2025 alle 14:28

    questo è purtroppo, il livello politico e soprattutto culturale dell’ intero Consiglio Regionale .

  2. Ariovisto ha detto:
    15 Maggio 2025 alle 07:40

    Cursus honorum di Comandini: diplomato nel 1980, laureato nel 1996.

  3. Max ha detto:
    15 Maggio 2025 alle 07:21

    Conoscendo l’uomo, già la sola temeriarità del pensiero espresso, con l’esporsi a un pericolo o sfidare chi è notoriamente più forte, fa ridere molto. Il potere deve avere fatto breccia nel DNA.

  4. Stefano Locci ha detto:
    14 Maggio 2025 alle 22:00

    Egregio, mi meravigliavo fino a ieri che il -one già noto su questo blog, non avesse ancora trovato accoppiamento. Ora la lacuna è colmata. Saluti.

  5. Marco Casu ha detto:
    14 Maggio 2025 alle 18:24

    Ajo’ pero’ dai, quella cosa li’ del Golpe gli e’ scappata. Un momento di emotivita’ accade. Succede eh.
    No perche’ ci avviciniamo al 22; fai che il Tribunale respinga il ricorso perche’ leggendo le memorie del Professor Fercia, vengano ritenute insuperabili , eh, a quel punto, la sentenza del Collegio di Garanzia rappresentera’ nuovamente un problema per il Consiglio Regionale .

    Vero Comandini? Eh, senza la pronuncia di una Decadenza come si potra’ ricorrere al TAR per un Atto Amministrativo?!

    Ricordo anni fa, un avviso di liquidazione irpef della Agenzia delle Entrate che mi era stato notificato e in cui , inspiegabilmente non mi avevano riconosciuto degli oneri deducibili ed ero andato su tutte le furie e avevo tirato maledizioni a tamburo battente alla Classe Politica. Innominabili! Indicibili! E mica sono un eversore.

    Comandi’ tu continua a parlare che a me fa piacere leggerti. Vivaddio ricordo in passato i notabili della Democrazia Cristiana, TUTTI abbottonati, in silenzio o, eccezionalmente si esprimevano in lingua da Antico Egitto, da Stele di Rosetta.

  6. medardo di terralba ha detto:
    14 Maggio 2025 alle 16:13

    Il vero golpe è stato consumato a danno dei neuroni di Piero. E hanno perso

  7. Antonio ha detto:
    14 Maggio 2025 alle 14:13

    il Presidente Comandi evidentemente si può permettere di accusare la ex presidente Gemma Cucca di avere fatto un golpe affermazioni gravissime sicuramente prenderà le sue decisioni per salvaguardare il suo onore

  8. Carla B. ha detto:
    14 Maggio 2025 alle 12:59

    Gentilissimo professore, aggiungerei a quanto da lei detto sulle dichiarazioni del Presidente Comandini (gravi, infondate e insulse) anche pericolose ed incompatibili con la carica. Pericolose perché la sola denuncia di un golpe porta con sé violenza e divisione profonda nella società, che si traducono in scontro non solo verbale ma purtroppo anche reale. Incompatibili in quanto se l’onorevole sapesse qualcosa sul funzionamento dell’Istituzione che rappresenta o se solo si facesse spiegare alcune parole scritte scritto dal Professore Fercia scoprirebbe che il Collegio è organo di garanzia proprio per il e del Consiglio Regionale (vagli a chiarire poi il significato, profondo, della parola garanzia). Si mostra, lu pizzinnu, di memoria corta, giacché, se non erro, deve la sua elezione a segretario ad una strana regola elettorale interna al suo partito secondo la quale chi piglia meno voti può addirittura vincere (golpino?). CI possiamo chiedere un’altra cosa e non è, come si potrebbe pensare, se Comandini ci è o ci fa. Piuttosto, perché si è permesso che diventasse segretario del PD e presidente del Consiglio Regionale? La risposta, ahimè!, credo sia da ricercare nel fatto che non vedo titolari in quel campionato dell’intelligenza di cui, caro professore, lei parla.

  9. Carlo ha detto:
    14 Maggio 2025 alle 10:14

    Che brutta fine ha fatto il PD Sardo.
    Gente che si candida a rappresentare la destra
    Gente che sostiene il M5S per conservare una poltrona in consiglio regionale
    Gente che usa le stesse strategie e gli stessi principi noti a destra: vincere le elezioni= immunità.
    Tornatevene a casa e soprattutto Rinnovare la classe dirigente stantia del PD!

  10. Marius ha detto:
    14 Maggio 2025 alle 10:06

    A Comandini è partito l’embolo e, pur essendo riuscito ad occultarle abilmente per trent’anni, sono venute alla luce le sue origini craxiane. Chi ha iniziato a picconare la democrazia in Italia? Proprio Craxi, che molti vorrebbero ingiustamente riabilitare, che ha iniettato nel corpo ancora sano della Costituzione antifascista i veleni del presidenzialismo, del plebiscitarismo (referendum propositivo) e della riduzione dei parlamentari a pigiatori di bottoni, in tempi moderni strisciatori di badge.
    Come se il PD non fosse maestro di quello che gli americani chiamano “lawfare”, ossia sfruttare gli apparenti rigori della legge per liberarsi degli avversari politici. Fin dai tempi in cui fu votata la decadenza di Berlusconi, con l’incivile applicazione retroattiva di una legge dagli effetti sostanzialmente penali come la Severino. E per quanto possa stare sulle scatole Berlusconi, ci si deve sempre ricordare che l’offesa arrecata a un avversario politico non vale il vulnus che così si può arrecare ai principi democratici.
    Ma di che cavolo di golpe vai a cianciare, oh Comandini? La legge 515/1993 tutela il principio della libertà di voto, come stabilito da decenni dalla consolidata giurisprudenza, e per il legislatore, allora spronato a “fare qualcosa” da un preoccupato presidente Scalfaro, le campagne elettorali finanziate in modo occulto o poco chiaro non tutelano la libertà degli elettori, che hanno tutto il diritto di sapere chi sta veramente dietro ai candidati.
    Anche se chiaramente non siamo su una gravità fattuale minimamente paragonabile ai pasticci emersi sulle rendicontazioni di Sua Maestà Alessandra, ricordiamoci sempre che Hitler, Mussolini, Erdogan e Putin arrivarono o, nel caso del sultano turco inaspettatamente miracolato oltre vent’anni fa da una bizzarra legge elettorale non così dissimile da quella sarda, si mantennero al potere con elezioni sul piano formale pienamente legittime.
    Poco importa poi che cosa abbiano fatto tutti questi “democratici” personaggi degli oppositori e dei principi costituzionali. E qui i benaltristi penseranno al fatto che essere tignosi su qualche scontrino è insensato rispetto a tante enormità. Ma non funziona così: una volta che tolleri una singola eccezione ai principi democratici, finisci per tollerarle tutte.
    Se è vero che la presidente Cucca, liberatasi dal servizio attivo, intende perseguire legalmente tutti coloro che l’hanno diffamata e accusata di vari e gravi reati, è possibile che Comandini si aggiunga presto alla lista. E ci sarà da divertirsi, perché, dato il pensionamento dell’interessata, i processi si dovranno fare a Cagliari.

  11. Renato Orrù ha detto:
    14 Maggio 2025 alle 09:35

    ….ecco perché hanno fatto casino con le rendicontazioni …. C’era poca luce nella stanza buia . Bastava dirlo subito e si sarebbe potuto accendere la luce e rimettere gli scontrini in ordine . What else ….

  12. Marco Casu ha detto:
    14 Maggio 2025 alle 09:03

    Ieri quando ho letto la notizia ho, giuro, provato la sensazione di essere attraversato dall’eco di un rumore; cosa sara’? Li per li ho strapensato a una di quelle Querce secolari delle Barbagie che avesse ceduto e si fosse schiantata. Pressapoco questa,la sensazione.

    Il Segretario del Partito Democratico che parla di Golpe. Neppure tentato, ma riuscivo consumato. Eeppoi perche’ in una stanza Buia? Eh, la caratteristica dei Golpe e’ la loro ineccepibile manifestazione a TUTTI. Chi guarda, ne’ percepisce ne’ intuisce ma e’ coinvolta (senza volonta’) in un destino collettivo.

    Le precisazioni di Paolo Maninchedda sono necessario, sono dovute , eppero’ dopo un anno di “Rennu Todde” dopo due mesi di Crociata anti Soru, chiedo domando ci potevano negare il Dolce offerto da Piero. L’Onorevole Piero Comandini Segretario del Partito Democratico nonche’ Presidente della Assemblea Sarda? Nonche’, ancora , possiamo dirlo?! Uno dei protagonisti del progetto Campo Largo in Sardegna?

    Come diciamo a Sassari Pie’, a Zentanni!
    (Dinne altre)

  13. A ha detto:
    14 Maggio 2025 alle 08:46

    Se tengono così tanto al voto popolare perché hanno ignorato noi 211.000 sardi che abbiamo votato la Pratobello24? Perché non conveniva agli interessi di Lady3Na?
    C’è niente da fare l’origine dispotica tipica della cultura comunista prevale in questi soggetti.
    Speriamo che l’eroico Avvocato Fercia faccia valere le sue ragioni e che esista ancora uno straccio di i magistrato onesto che applichi la legge e non sia schierato politicamente.

  14. P ha detto:
    14 Maggio 2025 alle 08:16

    ……..la sovranità appartiene al popolo….”CHE LA ESERCITA NELLE FORME E NEI LIMITI DELLA COSTITUZIONE”….

  15. Carla ha detto:
    14 Maggio 2025 alle 08:12

    Quindi chi viene eletto può fare ciò che vuole? Mi spiace ricordare al segretario Comandini che la democrazia si basa anche sul rispetto delle regole e della legge. .Sorvolo pietosamente su “dobbiamo riappropriarci della sanità…..” su cui ben altri dovrebbero intervenire. Ci sarà un giudice a Berlino ?

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