Un gioiello sardo
di Paolo Maninchedda
Ieri ho visitato il Laboratorio di nanotecnologie dell’Università di Sassari a Porto Conte. Un’eccellenza sconosciuta dove lavorano sardi e giapponesi (il laboratorio gemellato è quello di Kyoto). A scanso di equivoci, non si è parlato di teorie astratte; non ho avuto a che fare con gente che vive tra le nuvole. Al contrario: ho incontrato gente con i piedi per terra, che parla di vetri, di sostanze idrorepellenti o idrofile, di durezza degli schermi degli iphone, di materiali isolanti per l’edilizia, di Alzheimer, di radicali liberi e di invecchiamento.