Categoria: Lavoro
I nuovi schiavi: vitto, alloggio, mille euro, senza orario
Fatta una rapida indagine di mercato tra le offerte che molti albergatori stanno facendo agli stagionali sardi del turismo, il contratto più vantaggioso sarebbe questo: mille euro mese, vitto e alloggio, nessun limite di orario e, ovviamente, nessuna protesta. Dico che è il più vantaggioso, perché la gran parte è sotto i mille euro. (…) Non più tardi di ieri, il figlio di un mio amico che ha provato a far notare a un volgarissimo albergatore sardo che le ore di straordinario dovrebbero essere pagate, si è sentito rispondere che i rumeni non se le fanno pagare (…)
Amazon, i ricchi avidi e la nuova schiavitù in Sardegna
Ieri un ingegnere cagliaritano, trentacinquenne, plurititolato e con notevoli esperienze nella logistica, in Italia e all’estero, mi ha invitato a leggere questo annuncio pubblicato su Subito.it. Un’azienda italiana, la Mega Trasporti Srl, con 20 milioni di fatturato e 350 dipendenti, cerca un Logistic manager Jr (…)
Sindacati verso lo sciopero generale, Sinistra verso il ritorno al passato?
Il Pd e la Sinistra devono prendere atto che l’Italia continentale e l’Italia mediterranea sono due mondi diversi che non possono avere la stessa struttura statuale a governarli, lo stesso fisco, le stesse strategie di trasporto o commerciali o produttive. La diversità aumenta in modo esponenziale con le regioni insulari, integralmente immerse da sempre nelle rotte mediterranee e nel rapporto con il Medio Oriente e con l’Africa mediterranea (visti entrambi come problemi dall’Italia continentale)… (LEGGI)
Mai più un lavoro sotto i mille euro
Non rassegniamoci alla nuova schiavitù.
Troppi Sardi lavorano per salari sotto i mille euro. Troppi. (…) La politica è inutile se non fa giustizia.
E oggi l’ordine costituito è sommamente ingiusto.
Se mai farò il presidente della Sardegna, giuro che cambierò radicalmente l’ordine delle cose e in Sardegna non ci saranno lavori sottopagati.
E lo giuro perché è giusto, costi quel costi. (LEGGI)
Qatar: le bugie restano in rete
Una delle regole auree della credibilità internazionale è non dire bugie. Quando ci fu la presentazione di Air Italy, la proprietà e il management lombardo si prodigarono in rassicurazioni roboanti per la Sardegna, oggi tutte disattese.
Giacché noi sappiamo quanto vale in politica estera il ricordo, la stabilità delle posizioni, l’affidabilità delle affermazioni, oggi celebriamo il ricordo delle assicurazioni disattese dal Qatar. Ci rimane solo il dubbio che il Qatar abbia fatto fare ai lombardi e non si curi di aver mancato alla parola data. E dunque, noi gli ricordiamo che se loro sono in guerra da poco più di cinquant’anni tra Arabia Saudita, Emirati Uniti e Iran per la loro sopravvivenza, noi combattiamo i manipolatori e i parolai da circa due secoli. Siamo allenati e difendiamo la Sardegna (lo facciamo noi perché altri non riescono neanche a squittire col Qatar).
Meridiana: l’emigrazione dei tecnici sardi
Abbiamo detto da subito che il cambio di nome da Meridiana a Air Italy non era banalmente un’operazione di maquillage.
Dietro il cambio di nome c’era l’esplicita volontà di fare della compagnia una compagnia italiana, con basi e logistica in Italia. Questa strategia sta privando la Sardegna di alte competenze possedute per una volta da sardi. È un interesse nazionale dei sardi mantenere e aumentare le competenze di eccellenza maturate. Quale istituzione è in grado di essere stringente con Air Italy?
(…) La Sardegna può e deve trovare anche nelle logiche aziendali nuove opportunità di crescita e sviluppo (…) I tecnici da Olbia non si spostano in blocco e se questo dovesse succedere verranno probabilmente acquisiti con offerte migliori da altri competitor impoverendo comunque l’azienda, Olbia e la Sardegna. Noi non vogliamo nulla di tutto questo. Lavoriamo insieme per mantenere in Sardegna il know how e formiamo i giovani tecnici del futuro. (LEGGI)
Troppi fronti aperti. Noi andiamo verso la mobilitazione nazionale
In un mondo ordinato, accertata l’esistenza di un problema, si procede a risolverlo.
Nel nostro mondo, invece, accertata l’esistenza di un problema, si procede a raccontarlo diversamente da com’è, a farlo passare in secondo piano e piano piano a ignorarlo, che significa a incancrenirlo.
Noi non ci stiamo. (…) Si avvicina la stagione estiva. Contemporaneamente si registra l’annoso e irrisolto problema delle tariffe (…) Noi non siamo minimamente disponibili a vedere i nostri interessi nazionali espropriati dalla Coldiretti romana. (…) Continuiamo a dire, senza alcuna paura, che i servizi sanitari della Regione Sardegna stanno tragicamente peggiorando in modo non sopportabile. (…) Per tutti questi motivi, ma soprattutto per le richieste di partecipazione anche – e ci fa piacere – di militanti e consiglieri regionali di altri partiti alle discussioni dei nostri organi di partito, abbiamo spostato la riunione del Direttivo Nazionale del Partito da questo venerdì 18 al venerdì 25 p.v. (LEGGI)
Mai al posto di un cavallo
Ogni ribellione non sostenuta da un solido pensiero politico è destinata a una nuova subordinazione e la subordinazione è anche capace di generare un vero e proprio pensiero della dipendenza, cioè l’incapacità di saper identificare e difendere i propri interessi.
Due esempi, uno vecchio e l’altro recente.
Nel 2006 Prodi e Soru firmarono lo sciagurato accordo (…) Esempio recente. La vertenza di Ottana ha un capitolo riguardante 130 dipendenti ex Legler esclusi dalla mobilità in deroga… (LEGGI)
Ottana: il sindaco risponde. La Nuova censura
Questa la risposta del sindaco di Ottana:
“Le dichiarazioni dei colleghi sindaci di Olzai e Sarule mi dimostrano che per loro non è importante il grido di dolore di un intero territorio, ma esaminare il curriculum di chi si unisce alla lotta.
Disapprovo in maniera ferma e decisa l’attacco gratuito a chiunque voglia portare il proprio contributo al “caso Ottana”. Abbiamo bisogno di unire non di dividere. In particolare, poi, su Paolo Maninchedda il cui operato non ha sicuramente bisogno della mia difesa, basti pensare che molti comuni deindustrializzati godono dei “Cantieri verdi”, sua creazione.
La richiesta di essenzialità per la centrale è un tema preso a cuore non solo da Maninchedda, ma da tutte le parti sociali compreso il Comune di Ottana, (…) Confido anche io in una rivoluzione civile che liberi il Popolo Sardo dal colonialismo dello Stato italiano”. (LEGGI)