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Sardegna e Libertà

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Categoria: Indipendenza

Botta e risposta con Coldiretti

Posted on 5 Febbraio 20176 Febbraio 2017 By Paolo Maninchedda 1 commento su Botta e risposta con Coldiretti

Ricevo, volentieri pubblico e rispondo
Egregio Assessore, quello che Lei dice avrebbe un senso solo se in Sardegna facessimo tutto quello che è necessario fare per risolvere i nostri problemi, invece così non è. Lo si vede ogni giorno, basta uscire dagli uffici ovattati della Regione e stare in mezzo alla gente. Per non essere vago e qualunquista però le voglio fare due esempi che rientrano nell’ambito del mio compasso: il mancato rinnovo delle concessioni demaniali marittime a fini di pesca ed acquacoltura.
RISPOSTA
Ringrazio vivamente il signor Manca perché ci mette nome e faccia, a differenza di altri.
Entriamo subito nel merito.
(…) A questo punto sono maturate distanze notevoli tra la Coldiretti e le mie personali convinzioni politiche.
Io penso che le responsabilità dell’Agea e del ministero dell’immacolato ministro Martina siano enormi e di conseguenza penso che non solo la Coldiretti abbia sbagliato a coricarsi sul e con il ministro ma abbia anche inaugurato una subordinazione ministeriale pericolossissima per la Sardegna, perché se chi da anni commette abusi con i soldi dei sardi viene anche ringraziato dal più grande sindacato di categoria, potete ben capire che cosa farà negli anni a venire. La Coldiretti ha coscienza sindacale ma non ha coscienza nazionale sarda (e lo si è visto anche durante il referendum costituzionale, durante il quale la Coldiretti è stata costretta dai suoi vertici romani a schierarsi per il Sì). Questa volta, però, l’assenza di coscienza nazionale sarda ha un costo economico, perché il prezzo del latte migliorerà a breve solo se (…)

Agricoltura, Indipendenza, Politica, Stato sardo

Mai più sardi contro sardi

Posted on 3 Febbraio 20173 Febbraio 2017 By Paolo Maninchedda 4 commenti su Mai più sardi contro sardi

di Paolo Maninchedda
Oggi i giornali cominciano a correggere l’orizzonte di senso (sbagliato) generato dalla manifestazione dell’altro giorno.
Si comincia a comprendere che la conoscenza puntuale dei problemi fa emergere con chiarezza una costante delle tante crisi della Sardegna: sotto sotto c’è sempre un conflitto tra gli interessi nazionali dei sardi e quelli degli italiani.
Prendiamo il caso latte. Mi pare si cominci a capire che è sbagliato, profondamente sbagliato, protestare contro la Regione e pretendere che si mettano soldi sardi a compensare le distorsioni di mercato che per altri prodotti vengono corrette con soldi europei.

Agricoltura, Indipendenza, Informazione, Politica

Ragionare da indipendentisti e non farsi fregare dal ministro Martina

Posted on 2 Febbraio 20172 Febbraio 2017 By Paolo Maninchedda 1 commento su Ragionare da indipendentisti e non farsi fregare dal ministro Martina

di Paolo Maninchedda
Come sempre partiamo da parole certamente pronunciate e non smentite e citiamo solo documenti ufficiali.
Il ministro delle Politiche Agricole della Repubblica Italiana, quando venne a Cagliari a sostenere il Sì per il Referendum costituzionale sulla riforma Renzi, disse: «Nei nuovi bandi degli indigenti che si apriranno nelle prossime settimane ci sarà spazio anche per il Pecorino romano e assicuro che la leva dei 14 milioni si potrà utilizzare in parte per lavorare sul pecorino, cioè per un po’ di ritiro di quantità di pecorino a sostegno degli indigenti». Poi aggiungeva che esisteva «il problema di allineare i tempi di pagamento soprattutto sul settore agricolo». Il ministro italiano che durante la campagna referendaria aveva detto che avrebbe fatto qualcosa per l’inserimento del Pecorino romano nel bando indigenti e poi, a gennaio, non ha riconosciuto a questo prodotto lo stesso trattamento riservato l’anno precedente ai prodotti allora in crisi, ieri, in televisione, ha ricevuto anche pubblici ringraziamenti: siamo alla sindrome di Stoccolma in stato di purezza. Non penso si debba ringraziare alcuno per una sperequazione così evidente, ma non si riesce a vederla e a contrastarla finché non si ha coscienza del proprio diritto e si fraintende un’elemosina, per di più ingiusta, con un beneficio fondato sul diritto.

Agricoltura, Indipendenza, Informazione, Politica

Informazione su strade e Anas sarda

Posted on 24 Gennaio 201724 Gennaio 2017 By Paolo Maninchedda 9 commenti su Informazione su strade e Anas sarda

di Paolo Maninchedda
Oggi il direttore dell’Unione Sarda dedica un fondo alla vicenda della Strada Statale 195, chiusa per lavori dall’Anas. Il titolo parla di una città, Cagliari, in ostaggio dell’Anas.
La Regione ha finanziato lautamente la nuova SS 195, con un tracciato nuovo che la sposta in larga misura verso l’interno. Oggi è una litoranea esposta alle mareggiate, insufficiente nelle dimensioni ai volumi di traffico, non a norma rispetto al rischio idrogeologico.
L’appalto è stato vinto dalla Grandi Lavori Fincosit. E qui apro una parentesi. Devo chiedere scusa a Vito Gamberale, che da tempo addito come responsabile dei comportamenti della GLF. Vito Gamberale non è più presidente della GLF. È stato presidente per meno di un anno; quindi a lui non possono essere addebitate le gravi responsabilità che la Regione ha contestato alla società.
La GLF è accampata lungo la SS 195. Dovrebbe produrre 4 milioni di euro mese e ne produce 1,5 / 2 quandio va bene. La Regione ha chiesto all’Anas la rescissione del contratto in danno per ben due volte. Anas ha avviato le procedure. Non solo: GLF paga i fornitori a 220 giorni (resta da chiedersi perché esistono ancora delle imprese in Sardegna che accettano di fare forniture con pagamento a 220 giorni). GLF è una delle tante imprese che fanno le gare a strascico in Sardegna e poi svernano, passano le vacanze, allevano i figli mentre fanno i lavori che mediamente abbracciano l’alternanza tra due generazioni. La GLF ha anche vinto il 4 lotto della Sassari – Olbia, immaginate con quale preoccupazione la Regione segua lo svolgersi dell’apertura di quel cantiere.

Indipendenza, Informazione, Infrastrutture, Politica

Cosa siamo e cosa non siamo

Posted on 21 Gennaio 201721 Gennaio 2017 By Paolo Maninchedda

di Paolo Maninchedda
Se c’è una poesia che rende bene il crollo di ogni certezza che il Novecento derivò dall’aver assistito a guerre, stragi, tirannidi e odi inestinguibili, è “Non chiederci la parola” di Montale. Gli ultimi versi sono i più celebri: «Codesto solo oggi possiamo dirti / ciò che non siamo, ciò che non vogliamo». Sembrano parole arrendevoli, ma sono semplicemente realistiche. A volte è già molto sapere ciò che non si vuole e non si vuole essere.
Tra le cose che qualsiasi europeo con un po’ di memoria non può volere vi sono i nazionalismi con i loro parenti stretti: isolazionismo, razzismo, totalitarismo, dogmatismo e bellicismo.
Ieri il presidente americano ha portato al potere la vecchia destra euro-americana, forse un po’ più caciarona di quella inglese o francese, ma pur sempre quella maledetta destra che ha sempre portato l’Occidente alla guerra.
Noi sardi siamo dentro un secolare scenario bellico. Noi siamo una vecchia terra di mezzo mediterranea, un luogo di contatto e di transito che si trasforma in confine nei momenti di tensione tra l’Europa e l’Africa.
Noi dobbiamo stare molto attenti a ogni minima variazione degli scenari internazionali.

Economia, Indipendenza, Informazione, Politica, Politica estera

Ci risiamo. Via le preferenze, avanti i preferiti. Si ricomincia da su connottu

Posted on 16 Gennaio 201716 Gennaio 2017 By Paolo Maninchedda 1 commento su Ci risiamo. Via le preferenze, avanti i preferiti. Si ricomincia da su connottu

di Paolo Maninchedda
Ieri Renzi, nell’intervista a Repubblica, ha individuato – come dice lui – «nuove polarità», in particolare la coppia identità-innovazione, precisando subito dopo che non si deve lasciare l’identità alla Destra (bisognerebbe capire di quale Destra parli, ma è un altro argomento). (…)
Se questo è l’inizio di un ragionamento serio (ma ho qualche dubbio che si tratti di una cosa buttata lì ma non adeguatamente approfondita) allora sarebbe opportuno spingerlo fino a fare emergere una verità scioccante per la Repubblica Italiana: l’identità nazionale italiana è una costruzione unitarista posticcia che incombe sui destini di tanti come un dogma inviolabile e indiscutibile. La Sardegna è dentro questa storia senza alcuna convenienza (…). Se ci si sta realmente emancipando dal dogmatismo della cultura politica italiana, allora c’è un banco di prova utile: la legge elettorale. Andrebbe discussa in modo molto trasparente, invece così non accade. Anzi, già si parla di liste bloccate senza preferenze. Ci risiamo. Papi, cardinali, vescovi, canonici e dogmi per fare liste che proteggano le élites interne dei partiti. Si ricomincia da su connottu.

Elezioni, Indipendenza, Politica, Stato sardo

Sta arrivando un altro ‘pacco’ sanitario

Posted on 14 Gennaio 201714 Gennaio 2017 By Paolo Maninchedda 3 commenti su Sta arrivando un altro ‘pacco’ sanitario

di Paolo Maninchedda
Ogni volta che vedo un ministro della Repubblica italiana comparire raggiante in televisione per un risultato conseguito, mi chiedo se non stia per arrivare un fregatura per i sardi.
Ieri e oggi è stata la volta del ministro Lorenzin che ha dalla sua solo la cortesia, il garbo e l’educazione.
Il ministro è apparso soddisfatto e raggiante per il varo dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, che in buona sostanza sono il vademecum di ciò che nel sistema sanitario nazionale viene sostenuto finanziariamente con le imposte pagate dai cittadini. Adesso ognuno ricordi che in base all’accordo del 2006, la Sardegna ‘si paga’ interamente il costo della Sanità.
Veniamo al dunque.
Quanto costano in più i nuovi livelli di assistenza?

Indipendenza, Politica, Salute, Sanità, Stato sardo

La politica free jazz

Posted on 11 Gennaio 201711 Gennaio 2017 By Paolo Maninchedda 8 commenti su La politica free jazz

di Paolo Maninchedda
La vita è facile? No. La politica è facile? No.
Gli uomini facili non hanno dubbi mai, dice un poeta.
Invece in Sardegna abbiamo una fiorente politica del take away, tipo pizze da asporto, la politica facile delle soluzioni facili. Come pure abbiamo giornali da asporto, usa e getta.
Qualche esempio per sorridere.
La Magistratura di Nuoro ha rinviato a giudizio sugli eventi alluvionali del 2013 non una ma 38 persone, tra cui alti dirigenti dell’amministrazione regionale.
Questa è una notizia che spiega molto bene che la vita non è per niente facile non solo per chi non fa nulla, ma soprattutto per chi cerca di fare qualcosa, perché basta essere stati nei paraggi di un evento calamitoso drammatico per essere indagati e avere un’alta probabilità di essere rinviati a giudizio.
È una notizia degna di attenzione democratica che la magistratura italiana non contempla il caso dell’imperfezione del mondo, dell’esistenza di eventi calamitosi e ne addebita sempre la colpa a qualcusno? Sì, è una notizia, ma non è take away, non è facile, è drammatica, riguarda la dignità e il lavoro di tante persone, non sipuò facilmente raccontare e dunque non si racconta come si dovrebbe.
Viceversa, sul rischio idrogeologico si gioca e si scherza col fuoco.
Ogni giorno sorge un nuovo esperto di tutto, che conosce l’acqua e i territori meglio di chiunque altro, che ha pronta in tasca una soluzione pensata al bar, disegnata su un foglio di carta e subito adottata da qualche forza politica come giusta e geniale. Nel frattempo io mi trovo al bivio di decisioni drammatiche con Comuni che fanno parcheggi e ingressi di campeggi nell’alveo dei fiumi, con Comuni che fanno passare le strade comunali su ponti abusivi,

Ambiente, Indipendenza, Informazione, Infrastrutture, Politica

Non riuscirete a cambiarci il cuore

Posted on 6 Gennaio 20176 Gennaio 2017 By Paolo Maninchedda 4 commenti su Non riuscirete a cambiarci il cuore

di Paolo Maninchedda
A me i giornali piacciono molto. Fare il giornalista o l’editore o semplicemente il consulente editoriale è sempre stato un sogno, ma ho fatto altro nella vita.
Sono affezionato all’Unione Sarda perché mi ha dato fiducia da ragazzo. Avevo solo 18 anni quando ho iniziato a scriverci. Frequentavo la mitica sede di viale Regina Elena. Ho potuto conoscere ancora le pagine fatte con i piombi. Ci ho scritto tanto e per tanto tempo. È un giornale sostanzialmente liberale che vive dentro una città bellissima e antichissima che sorride, scettica, di ogni temporanea gloria. L’unica cosa durevole a Cagliari sono il mare, il sole e le pietre. Il resto è rumore e lo sanno tutti, compreso il giornale.
La Nuova Sardegna è il giornale che mi ha accolto, che ha dato spazio a tante battaglie; è il giornale dialettico della Sardegna. È un giornale che respira le gerarchie sociali e culturali di Sassari e le universalizza, senza troppa coscienza né pudore. Questi due giornali raccontano la Sardegna ai sardi.
Oggi fanno, su temi che conosco bene (ma che dovrebbero conoscere bene anche loro) dei pezzi alla moda, cioè pezzi all’insegna del ‘tutto va male’, dell’indignazione a buon mercato, della lamentazione eterna e militante.
I temi sono le strade e l’emergenza idrogeologica di Olbia.

Indipendenza, Informazione, Infrastrutture, Politica

Saper pensare in grande

Posted on 20 Dicembre 201620 Dicembre 2016 By Paolo Maninchedda 1 commento su Saper pensare in grande

di Paolo Maninchedda
Il problema è emanciparsi dalle consuetudini di pensiero italiane; bisogna smetterla di adagiarsi sui luoghi comuni di una politica e di una cultura ormai sterili, ammuffite, le cui parole d’ordine non hanno presa su nessuno. Oggi l’Italia che non produce, che ha metà del suo territorio senza acquedotti e fogne, che ha un sistema scolastico fatiscente, che combatte la corruzione con la schedatura dei suoi cittadini, che incentiva la maldicenza e l’insinuazione depenalizzando la diffamazione, che accetta che ci siano consiglieri comunali che firmano contratti in cui si impegnano ad obbedire non all’elettorato che li ha eletti ma al presidente di un’associazione, che obbliga i presidi delle scuole a pubblicare il proprio patrimonio on line ma lascia zone franche di segretezza nell’alta dirigenza di alcune istituzioni, questa Italia oggi parla del Mattarellum, del nuovo Ulivo, della psoriasi elettorale dei parlamentari esattamente come se ne parlava vent’anni fa, uno strazio.
Oggi il problema è capire il pluralismo, rendere efficiente la differenza, la pluralità dei poteri, le libertà.
Occorre insegnare che non esiste libertà senza coraggio.

Europa, Indipendenza, Informazione, Politica, Politica estera, Stato sardo

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