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Abbanoa: il buco di 225 milioni programmato e segreto

Posted on 2 Luglio 20252 Luglio 2025 By Paolo Maninchedda 17 commenti su Abbanoa: il buco di 225 milioni programmato e segreto

Egas svela il pasticcio C’è una delibera dell’Egas, l’ente di Governo dell’Ambito della Sardegna, che è illuminante di un progetto sconcertante su Abbanoa, tenuto sotto traccia, esterno agli organi societari e nascosto alle forze politiche e al Consiglio regionale.
Questa è la delibera.  

Atto difensivo Leggendola si capisce che si è di fronte ad un atto ad culum parandum, cioè ad un atto ‘difensivo’, che ricostruisce brevemente la storia dell’affidamento in house ad Abbanoa della concessione per il Servizio Idrico Integrato, fa una ricognizione della normativa vigente, riepiloga gli atti che, da un lato Egas e dall’altro Abbanoa, avevano l’obbligo di predisporre in vista della fine della concessione (dicembre 2025) e della relativa nuova gara (pp. 1-7). A pag. 6 l’Egas precisa che gli atti di sua competenza sono stati completati o sono in via di completamento.

Se me lo dicevi prima Quando un ente partecipato da molti sindaci, nonché dal capo di Gabinetto della Presidente, comincia riepilogando la storia, i ruoli e i compiti di ciascuno, significa che ha sentito puzza di bruciato. Ma andiamo per gradi.
Egas rivela che il 21 marzo 2025 la Direzione Generale della Regione Sardegna aveva comunicato il riavvio di contatti con l’UE e il loro probabile esito negativo rispetto al tentativo di spostare la scadenza al 2028. Pertanto annunciava che erano in corso valutazioni e che ci si riservava di fornire adeguati indirizzi sulla vicenda.
Ecco che, nella narrazione burocratica che ha riservato 7 pagine su 11 a creare le premesse di ciò che dirà dopo, compare il vero movente della profonda preoccupazione dell’Ente.
Il 20 marzo (cioè un giorno prima della comunicazione con cui la Regione annunciava a Egas che stava riflettendo sull0imminenza della gara per il Servizio Idrico Integrato), Abbanoa ha trasmesso una “nota legale”, cioè un parere legale dello studio Bonelli Erede, nel quale “dopo aver descritto il contesto di riferimento ed il quadro normativo vigente, viene prospettata la scelta della
restituzione da parte della Società, previo ordine della Regione, dell’aiuto  percepito oltre agli interessi e, per l’effetto, del ripristino della durata della concessione in house fino al 31 dicembre 2028 e, previa verifica della
sussistenza dei presupposti previsti dalla vigente regolazione, l’estensione della Convenzione oltre il termine del 2028 nei limiti di durata trentennale massima complessiva dell’affidamento”.
Traduzione: Abbanoa ha chiesto un parere legale sull’imminenza della gara e lo studio legale avrebbe scritto che si poteva costruire un percorso di questo tipo: 1) impossibilità dell’indizione della gara; 2) ordine della Regione di restituzione del capitale versato in Abbanoa (225 milioni di euro); 3) estensione della concessione fino al 2028; 4) estensione della convenzione per altri trent’anni.

Purtroppo il parere legale è tenuto segreto, ma prima o poi verrà fuori e lo pubblicheremo. Chi lo ha letto, però, dice con estrema chiarezza, che il punto di partenza è che qualcuno si assuma la responsabilità di dire che non si sono verificate le condizioni per adempiere all’impegno assunto con l’Unione Europea, non che si è sabotato il procedimento per arrivare a dire che tali condizioni non si sono verificate. Cioè, il parere non dice che sarebbe legittimo che si scegliesse di non adempiere gli obblighi con l’UE e poi di restituire. Dice che qualora non si riuscisse ad adempiere, si potrebbe percorrere la strada indicata. Quindi, occorre trovare colui o coloro o l’ente che dichiari di non essere in grado di concludere la procedura per quanto di sua competenza. L’Egas, sentendo la puzza della Corte dei Conti da lontano, nonché puntando all’onore della verginità tergale e all’incolumità dei patrimoni dei membri del suo Comitato di gestione, ha messo le mani avanti e ha detto a Abbanoa:
1. Metti nero su bianco cosa intendi fare e come, questo fare, si sostiene finanziariamente. Ricordati che non basta che lo deliberino i tuoi organi, occorre che la scelta sia asseverata da terzi.
2. Regione dica che vuole i soldi indietro, così che noi prendiamo atto delle sue scelte (che sono sue anche nelle conseguenze).
Egas non fa fino in fondo la valutazione di fine concessione (non semplicemente la ricognizione delle infrastrutture) e non procede alla verifica del fatto che il livello di servizio sia almeno pari a quello che si otterrebbe sul mercato, ma ha ragione di non farlo date le strategie dichiarate da Abbanoa e da Regione. Insomma, Egas dice: “beni, chi ses caboni… canta…” mettendosi alla finestra.

Colpa mia, ma prenditela tu Ricostruita la storia, come non notare che una scelta di questo tipo, restituzione di 225 milioni di capitale in cambio di trent’anni di concessione senza gara, non è stata minimamente né valutata finanziariamente, né discussa nell’assemblea dei soci, né validata da un soggetto terzo, né sottoposta al Collegio Sindacale, né discussa dalle forze politiche, nulla. Si sta costruendo una decisione fallimentare senza che, per tempo, si sia costruito un confronto e si siano acquisite le opportune verifiche di sostenibilità. Una gestione societaria rischiosissima, un controllo politico asfissiante, un risultato disastroso, prodotto dall’incapacità di sapere arrivare forti e preparati alla gara, come era possibile fare (ma non sarò certo io a dire come), questo è il panel della nuova gestione.
Ora però io voglio stare al punto e il punto è che se un soggetto pubblico, vincolato da norme, dolosamente altera il processo previsto dalle norme per poi proporsi come soccorritore del danno che lui stesso ha consapevolmente prodotto, la responsabilità di questo annichilimento del diritto con impoverimento finanziario è sua e dovrà risponderne.

Abbanoa, Vetrina

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Comments (17) on “Abbanoa: il buco di 225 milioni programmato e segreto”

  1. Mauro ha detto:
    5 Luglio 2025 alle 14:46

    È assolutamente vero che i 225 milioni di euro siano stati contrattati con l’unione europea in cambio della gara ad evidenza pubblica con scadenza 2025. Quello che non ho mai capito è perché una società per azioni ha messo in vendita delle azioni che nessuno ha comprato ( vedi comuni e regione) ma della stessa società siano diventati tutti proprietari senza mettere di tasca 1 solo centesimo. In sostanza quando nasce abbanoa si stima un capitale iniziale di 225 milioni di euro. Il totale della ripartizione delle azioni ai comuni e alla regione avrebbe dovuto generare il capitale iniziale della società. Inutile dire che una società che parte con 0 capitale e ha spese annuali per 250/300 milioni di euro nel giro di poco tempo va in crisi. Secondo la mia personale visione di allora e di oggi non si poteva identificare quel prestito come aiuto di stato ma era da identificare come iniziale capitalizzazione e questo non avrebbe portato alla probabile privatizzazione

  2. Paolo Steri ha detto:
    4 Luglio 2025 alle 14:07

    Ho casa a Posada da 23 anni, ho sempre subito le. Numerose assenze di acqua, sappiamo che l, ‘ acqua non è potabile ma la paghiamo come tale. In pratica non ho visto alcun miglioramento con Abbanoa. Abito a Milano, dove l’ acqua non manca mai, salvo per il tempo necessario per le eventuali riparazioni. L’acqua mi costa 53 euro all ‘anno ed è potabilissima.

  3. Gianluca ha detto:
    3 Luglio 2025 alle 08:35

    Molto bene, nessuna novità da parte di un’ organizzazione fallimentare alla radice come Abbanoa, nonchè dei comuni azionisti. Avanti così, la deriva della Sardegna si approssima sempre di più, manca poco oramai, ancora un pò di pazienza.

  4. Tatanu ha detto:
    3 Luglio 2025 alle 07:44

    @Sardinian Job
    Grazie.

  5. Sardinian Job ha detto:
    2 Luglio 2025 alle 23:18

    @tatanu

    Abbanoa “vorrebbe” pure terminare con la attuale concessione di (fallimentare) gestione del SII.

    È EGAS, ovvero il suo management (Sindaci e compagnia cantante), che vorrebbe invece imporre una prorogare alla attuale concessione di (fallimentare) gestione.

    Tralasciando un momento le ragioni di tale insano volere, per provare ad andare avanti (altri 20 anni) con l’attuale affidamento in house ad Abbanoa, questi signori provano a giocare l’ultima disperata e costosissima (per gli utenti sardi, mica per loro!) carta:
    costringere Abbanoa a rendere indietro il prestito di Stato ricevuto in passato dalla Regione Sardegna e tornare dalla UE (col cappello in mano!) a supplicare per un nuovo affidamento in house sempre alla stessa Abbanoa.

    Perché tutto ciò sarà un ulteriore costo per gli utenti sardi?
    Perché questo ulteriore deficit da oltre 200 milioni di euro, verrà necessariamente recuperato con un nuovo AUMENTO delle TARIFFE $$$

    E perché EGAS vorrebbe tenersi la fallimentare gestione di un gestore “pubblico” piuttosto che provare a regalare ai sardi un buon gestore “privato”?

    Tra le tante regioni, due sono quelle più eclatanti:

    1. Perché un gestore nella sostanza pubblico, quale è appunto Abbanoa, è facilmente manipolabile dai nostri bene amati politici (che partecipano il suo ente controllore EGAS e che ovviamente controlla solo ciò che gli pare e non ciò che pure dovrebbe!). Cosa molto più difficile da farsi con la gestione di un VERO soggetto privato.

    2. Perché in questi 20 anni di gestione, EGAS non è riuscita a far realizzare (al Gestore) manco il 20% (in valore) di tutto il programma degli investimenti delle opere pubbliche (che quadrava a oltre 1 MILIARDO di €!). E questo sarebbe un grosso problema per i signori di EGAS nel momento in cui si va a nuova gara per affidare la gestione di un servizio le cui opere da gestire non sono state realizzate/manutenute come da PIANO OPERATIVO TRIENNALE redatto e vigilato da EGAS!
    Infatti, la miglior favoletta raccontata in Delibera EGAS è che, a ulteriore motivazione della proposta di proroga della concessione ad Abbanoa, entro il prossimo triennio andranno a realizzarsi tutte quelle opere pubbliche (ovvero l’ 80% in valore di tutta la pianificazione) che il gestore non ha saputo realizzare negli scorsi 20 anni!

    Se qualcuno crede che l’asino vola, allora può pure credere a ciò che ci hanno raccontato in questa Delibera…

  6. Ginick ha detto:
    2 Luglio 2025 alle 17:04

    Giuseppi. lei ha rischiato grosso! La prima regola del vivere civile è che quando si vuol entrare in casa di qualcuno prima si bussa,poi si chiede permesso e po avutolo,i in modo corretto si fanno tutte le osservazioni che in una nazione democratica sono libere e attese da coloro che non la pensano come noi. Ma, per sua fortuna, nessuno si sente khamenei o Putin,solo per indicare i più attuali gestori di monocratiche dittature,che incitano( il persiano) o invadono (il russo) casa d’ altri, altrimenti avrebbe potuto correre seri rischi anche sulla sua incolumità personale. Lei lancia, parlando , secondo me , a vanvera, accuse più o meno velate senza lo straccio di una prova! Ha creato un castello di accuse, ma non cita un solo fatto! Questa nella mia casa si chiama : DIFFAMAZIONE perseguibile civilmente e penalmente! Solo ipotesi che, per sua stessa ammissione, dimostra di non conoscere la fondatezza, avendole nascoste sotto forma di domande! Un modus operandi che, ne sono certo, non ha riscosso successi tra i tanti lettori di questo blog, non lacchè del professore, ma spesso suoi critici, che. nei dovuti modi, hanno esternato commenti, sovente duri, e ,soprattutto, giustificati da concrete e reali osservazioni.
    Distanti (sic!)saluti.
    .

  7. Antonio ha detto:
    2 Luglio 2025 alle 16:03

    Signor Giuseppe non è che quelli che vogliono risolvere il problema Abbanoa siano i parte quelli che l’hanno creato

  8. Marco Casu ha detto:
    2 Luglio 2025 alle 14:13

    Il malinteso “acqua pubblica” ha sempre generato mostri.

    La Mostruosita’ sta tutta dentro la piaga Populistica del suo discorso, questo si, ERMETICO e a uso e consumo degli operatori elettorali e della loro manovalanza .
    Vero Giuseppe? Eh, una cosa e’ scrivere di “acqua” come risorsa per l’appunto non PRIVATA , mentre ben altro,.. e’ scrivere di “Gestione” della risorsa acqua.
    Ecco che qui il terreno frana e saltano fuori i mostri del troppo ciarlare Populistica: l’avqua e’ Pubblica ma i vizi della sua Gestione vanno ben al di la del suo innegabile “PRIVATO”.
    E allora se il PRIVATO e’ di questa fatta meglio cercare una via di un PRIVATO scelto per gara. Si giochi con regole chiare e vediamo chi e’ meritevole (a beneficio degli utenti Sardi) di Gestire la risorsa acqua.

    Concorrenza,..benedetta parola! Quella Autentica, verificata attraverso gli strumenti piu’ appropriati. Ma i Sardi non hanno POLITICI ma solo operatori di Stipendio.

    P.S. : mm, .. fossi nei panni di chi opera nella Gestione acqua in Europa e nel mondo accenderei i riflettori sulla vicenda Sardegna (considerando la decadenza Todde) e di fronte a certe operazioni decisionali allerterei i propri Studi Legali intorno a certi mezzucci.

  9. Tatanu ha detto:
    2 Luglio 2025 alle 12:21

    “Abbanoa adesso intenderebbe sfuggire alla gara restituendo i 225 milioni di capitale a Regione.”
    Intendo che, operando in tal modo e sempre che la UE accetti di non procedere a una nuova gara, Abbanoa si garantirebbe (per non so quanti altri annetti) la certezza di continuare a gestire la risorsa idrica (e l’allegato carrozzone),
    Ho capito bene? E, in tal caso, cosa impedirebbe che la Regione, una volta passato lo spavento, la ricapitalizzi (=rifinanzi)?
    Scusi l’insistenza, non vorrei aver preso pere per perastri.

    P.S.: l’intervento di Giuseppe, soprattutto nel passaggio di “coloro che tentano di riparare i danni che qualcuno altro ha commesso”, è prodromico (e rappresentativo) di quelli del “stiamo rimediando ai disastri di quelli di prima” (che poi sono gli stessi loro sodali di oggi, ma vabbe’…)

  10. Paolo Maninchedda ha detto:
    2 Luglio 2025 alle 11:35

    Egregio Giuseppe, vorrei conoscerla di persona, perché l’insinuazione è troppo vile per passare liscia. Mai stato per Acciona. Ho difeso, io e nessun altro, Abbanoa di fronte al tribunale fallimentare e se la società fosse stata dichiarata fallita, allora sì era pronta la privatizzazione. Mai detto “acqua pubblica un cazzo!, sempre difeso la gestione pubblica anche dall’assalto dei populisti. Nessun rimpianto per i miei ruoli passati, tutti svolti a testa alta. Il livore non so cosa sia, ma so fare l’opposizione e voglio farla fino in fondo.
    Sì, io avrei saputo come arrivare alla gara più preparati. È una colpa? Con chi dovrei collaborare, con chi nasconde le carte strategiche? Non mi pare raccomandabile. Detto tutto questo, spero lei abbia la dignità di dirmi come si chiama, perché se è solo un hater che trova il coraggio nell’anonimato sto sprecando tempo.

  11. Ginick ha detto:
    2 Luglio 2025 alle 11:23

    Egr Prof,
    Da sempre convinto che la sigla EGAS volesse dire : Ente Gesione Autonoma Siccità ,Lei mi fa ribollire le interiora, analogo processo alla sua difficile peristalsi da controllare,, con questa avventurosa descrizione dove ,come nei migliori gialli agatiani, non si capisce chi è il colpevole e come andrà a finire. Di certo c’è solo la vittima : il popolo dei sardi, che, ormai avvezzo ad analoghi trattamenti, si lamenta più del caldo anomalo di questi gg,che delle trombate quotidiane che apprende ricevere!!
    Ed allora: fiato ai climatizzatori e……buona giornata a tutti noi. soliti fottuti!
    Cordiali saluti!

  12. Giuseppe ha detto:
    2 Luglio 2025 alle 11:19

    “…ma non sarò certo io a dire come…”
    Ermetico il dottore, professore, onorevole, assessore Maninchedda.
    Ermetico ma giusto, persino filantropo..
    Quante ne sa, col livore tipico di chi non sta più nella stanza dei bottoni, con la protervia del “acqua pubblica un cazzo!!!”, oppure del “volevate la bicicletta ma quella lì è acqua e voi non sapete nuotare.. e io non Ve lo insegno (perché, in verità, neppure io so nuotare)”
    Caro dottore, professore, onorevole, assessore, sapresti trovare una soluzione ed, eventualmente, proporla, anziché “sparare a zero” contro coloro che tentano di riparare i danni che qualcuno altro ha commesso?
    Vuoi l’acqua privatizzata? Basta dirlo…
    Basta dire che vuoi Acciona (o chi per essa) che venga a lucrare sulla nostra risorsa idrica.. Altrimenti non si capisce. Altrimenti, non è chiaro..
    Dillo, caro dottore, professore, onorevole, assessore…
    Dillo, per una volta, con chiarezza e senza acredine; con spirito collaborativo e senza rancore…

  13. Paolo Maninchedda ha detto:
    2 Luglio 2025 alle 11:14

    No, Abbanoa è stata capitalizzata da Regione per un ammontare di 225 milioni. Si tratta di aiuti di stato notificati e autorizzati da UE, che però ha prescritto che alla scadenza della concessione (2025) si vada a gara. Abbanoa adesso intenderebbe sfuggire alla gara restituendo i 225 milioni di capitale a Regione.

  14. Antonio ha detto:
    2 Luglio 2025 alle 11:07

    Prof le chiedo ma i Sindaci che votano i bilanci saranno responsabili stanno sempre a lamentarsi ma poi votano come decide il partito di appartenenza hanno o no voce in capitolo sempre a dare le colpe a quelli di prima

  15. Tatanu ha detto:
    2 Luglio 2025 alle 11:01

    Credo (spero) di non aver capito. Abbanoa ha 225 milioni di debito? Ovvero di soldi che deve (dovrebbe) restituire alla Regione nel caso in cui non risultasse aggiudicataria della nuova gara per un servizio in scadenza a dicembre?
    Mi sembra un’enormità (e mi sembrano pure una montagna immane di quattrini).
    Chiedo lumi, sperando di essermi sbagliato.
    Grazie

  16. Sardinian Job ha detto:
    2 Luglio 2025 alle 09:22

    Le complessità sono ciò che ci si inventa per nascondere le cose (troppo) semplici (e spudorate!):

    € 225’000’000,00 è il costo che gli alti burocrati controllori del Gestore esigono pagati (dalla COLLETTIVITÀ, of course!) per non assumersi le responsabilità del proprio lavoro!

    Aicci tottus.

  17. Paolo1 ha detto:
    2 Luglio 2025 alle 07:48

    Egr. professore, come al solito ci sarà la famosa pezza da parte dei politici di turno, incolpando sempre i predecessori in maniera tale che il tutto possa andare in prescrizione.
    Diranno “noi abbiamo ereditato una situazione e stiamo cercando di sanare”…. Basti vedere le numerose vicende attuali, mai una MEA CULPA, colpa di leggi sbagliate, predecessori, ma mail addossarsi le responsabilità.

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