Ad Abbanoa ne stanno combinando a piedi e a cavallo, ma di questo parleremo nei prossimi giorni, perché il disegno degli amministratori della società è così perverso e pericoloso (con immancabile ricerca di qualche vittima sacrificale cui accollarne la responsabilità) che bisogna spiegarlo con calma e dovizia di particolari.
Nelle more di questa inchiesta che pubblicheremo, c’è passato tra le mani l’esposto presentato da un membro del Collegio Sindacale di Abbanoa, il dott. Francesco Salaris, alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei Conti. L’oggetto dell’esposto è tragicomico: panettoni, vino e ristoranti, per un totale, però, di 46.261,59 (siamo sotto le feste natalizie dell’anno scorso).
Il sindaco Salaris ricorda in premessa che Abbanoa è una società in house providing, cioè una società pubblica che gestisce una concessione pubblica. Ne consegue che «Abbanoa S.p.A. è soggetta alla giurisdizione contabile della Corte dei Conti e che agli amministratori vada applicata la disciplina normativa e contrattuale prevista per i dirigenti della Regione». Ineccepibile.
Il 16 dicembre 2024 il Collegio Sindacale «ha richiesto formalmente, per il tramite del presidente del medesimo collegio, alla società la documentazione relativa ai rimborsi spese fino ad allora sostenuti (o comunque alle spese sostenute) a favore del Presidente del CDA relativi alle spese per i suoi spostamenti dal comune in cui ha la propria residenza alle sedi dei Abbanoa, ed alle relative spese di vitto e alloggio, nonché la documentazione relativa alle spese per l’organizzazione di eventi aziendali e per la distribuzione di doni a favore dei dipendenti in occasione delle feste natalizie del 2024».
La società ha fornito i dati richiesti solo un mese dopo, a gennaio, e da questi risulta la seguente articolazione delle spese sostenute dal presidente e da membri del Cda:
– pernottamenti presidente per un totale di €2.291,41.
– eventi relativi a incontro presidente/consiglieri con personale Abbanoa per un totale di € 26.631,89. Questi eventi sono specificati come svoltisi a Sassari (Ristorante La Maison – € 5.250,00), Gavoi (Hotel Taloro – € 4.756,89) e Cagliari (Ristorante Convento San Giuseppe – € 16.625,00). Sono descritti come «incontri conviviali tenuti con i dipendenti in occasione del Natale».
– Acquisto panettoni (per tutto il personale Abbanoa) e bottiglie di vino malvasia (per tutti i dipendenti assenti agli incontri per esigenze di servizio) per un totale di €17.338,29.
Il totale di queste specifiche voci di spesa ammonta a €46.261,59.
A questo punto il dott. Salaris entra nel merito e noi, lo diciamo apertamente, godiamo un po’.
Spese alloggio presidente In primo luogo le spese del presidente per i suoi spostamenti e pernottamenti. Scrive Salaris:
«Con riferimento alle spese sostenute dal Presidente per i suoi spostamenti dalla residenza alla sede della società ed alle relative spese di vitto e alloggio si rileva che la giurisprudenza della Corte dei Conti è costante nell’affermare che le spese sostenute dall’amministratore per recarsi dalla propria residenza alla sede ordinaria di servizio non costituiscono una missione e che sono, quindi, da ritenersi spese di natura personale (cfr. Corte dei Conti, Sezione Prima Giurisdizionale Centrale di Appello, Sentenza n. 501/2017; Corte dei Conti, Sezione Terza Giurisdizionale Centrale di Appello, Sentenza n. 330/2020).
In particolare, con la sentenza n. 330/2020 la Sezione Terza Giurisdizionale Centrale di Appello chiarisce che “anche per gli amministratori di società̀ pubbliche regionali, vale la disciplina normativa e contrattuale prevista per i dirigenti della Regione, mentre l’eventuale rimborso di spese di missione, pur contrattualmente previsto, deve essere limitato alle sole trasferte dalla sede di servizio ad altro luogo per ragioni lavorative, e non certo per sollevare l’amministratore dall’onere economico della scelta di non risiedere nella località di servizio.
La rimborsabilità di tali spese è esclusa, specialmente, se l’amministratore percepisce una indennità onnicomprensiva che si presume coprire tali costi. Similmente, le spese per vitto e alloggio nella città in cui ha sede l’ente, connesse alla presenza per l’ordinaria attività lavorativa, sono generalmente considerate costi personali legati alla scelta del luogo di residenza e non spese rimborsabili a carico dell’ente, a meno di specifiche esigenze eccezionali e ben documentate riconducibili a “ragioni di ufficio” diverse dalla mera presenza nella sede».
Panettoni Quanto ai panettoni: «le spese per gli eventi con i dipendenti e l’acquisto dei panettoni/vino, la giurisprudenza contabile è concorde nel ritenere che le spese qualificabili come “spese di rappresentanza” debbano assolvere a una funzione rappresentativa dell’Ente verso l’esterno, finalizzata a manifestare le attività e accrescere il prestigio nel contesto sociale. Non rientrano in tale categoria le spese destinate a beneficio dei dipendenti o amministratori appartenenti all’Ente che le dispongono. Esempi esplicitamente esclusi dalla nozione di spese di rappresentanza includono omaggi, pranzi o rinfreschi offerti ad Amministratori o dipendenti, così come omaggi per pensionamento o decessi di parenti di dipendenti/amministratori. La Corte dei Conti, Sezione controllo per la Lombardia (delib. n. 64/2024 VSG e n. 19/2021 VSG) ha ribadito questo principio, affermando che non è configurabile il presupposto della “rappresentatività” quando le spese sono effettuate in favore dei dipendenti o degli amministratori (cfr anche Corte dei Conti, Sezione controllo per le Marche delib n. 27/2105 VSG – Corte dei Conti, Sezione controllo per l’Emilia Romagna delib. n. 271/2013). Anche la Sezione controllo per il Piemonte (delib. n. 166/2021) ha ritenuto non conformi ai criteri di legittimità le spese riferite a “pranzo di rappresentanza” e “doni natalizi” quando non rispettavano i requisiti giurisprudenziali.
Inoltre, non è chiaro come sia stato gestito il trattamento economico e il regime giuridico dei dipendenti che hanno partecipato agli eventi ricreativi organizzati dal Presidente del CDA durante l’orario di lavoro, e se pertanto l’eventuale retribuzione delle suddette ore sia stata effettuata in osservanza del regime giuridico vigente».
Liberalità Il Collegio Sindacale, però, ha anche scelto di avvalersi di un parere del Servizio Servizi Legali della società, il quale ha confermato che tali spese «non possono essere considerate spese di rappresentanza dall’altro si è ammesso che si tratta di liberalità».
A questo punto il dott. Salaris è costretto a certificare che: «secondo la magistratura contabile per gli enti pubblici e, quindi anche per le società in house, le liberalità costituiscono danno erariale (cfr. Corte dei Conti, Sezione controllo per le Marche delib. n. 27/2105 VSG)».
Questo è il quadro, non proprio congruente con la maschera di paladini della legalità dei Cinquetasche (con consulenze, di cui parleremo).
Il codice insindacabile dei cinquetasche, sarebbe che loro sono loro , ovvero uno vale uno); salvo intervento del Marchese del Grillo che recita “io so io, voi siete un cazzo”! Detto questo:;1) visto il disastro delle finanze pubbliche regionali; 2) visto lo stillicidio delle risorse pubbliche defraudate in mille rivoli; 3); considerato che tutte le risorse dovrebbero essere opportunamente dirottate/destinate verso la soluzione dei problemi della comunità; 4) valutato che non esiste alcunché di progettazione in merito: mi chiedo, su tutti questi sprechi di risorse pubbliche…….. dov’è la corte dei conti??!!!???
Presidente OMISSIS, con i nostri soldi (bollette) paga ristoranti e cene, hotel , spumante e panettone ai dipendenti? che schifo, ora la Todde dovrebbe prendere posizione e provvedimenti? siiii….aspetta e spera…
qualcuno crede che la denuncia del Dottor Salaris sarà presa in considerazione sia dalla Procura della Repubblica che dalla Corte dei Conti io credo proprio di NO
Se penso che 20 anni fa ho dovuto subire non solo il processo, ma soprattutto l’onere e l’umiliazione di finire, non solo in prima pagina sui quotidiani sardi, ma sopratutto nelle tv locali e sui Rai Sardegna, per “truffa” nei confornti delle casse regionali.. Dovetti richiedere il rito abbreviato, per evitare che vita natural durante mi restasse appicicata tale infamia, magari senza processo. La truffa, si scopri dopo, che era di 68 euro. Avete capito bene 68 euro, che poi si rilevò una “bufala”. Oggi “regalano” milioni di macette con i soldi altrui, cene, panettoni, e altre costose amenità, ma tutto tace. Procura e Corte dei conti, quando si tratta del “potere” vero, quello dei potenti di turno, sempre in altre faccende affacendati. A volte penso, caro professore, che anche le sue battaglie di civiltà giuridica, vengano fatte scivolare, molto lentamente, nel grande fiume della miseria umana. Qui lo fan tutti.
Egr. Prof.,
la situazione venuta alla luce in Abbanoa è simile a quella che si è accertata per la mancata rendicontazione contabile della defenestrata miracolata dal voto disgiunto. Costoro fanno tutto ciò che più aggrada, seguendo gli insegnamenti della “principale” in regione. Tanto tra ricorsi, appelli, sentenze della miriade di tribunali, tutto continua come prima, alla faccia di quei ……foglioni di sardi.
Vedo in traballante equilibrio la posizione del dr Salaris, analoga a quella del prof Fercia!
Talora anche il sommo Virgilio prende ai ……foglioni: Non ti curar di loro, ma guarda e passa!!!
Certo per bene della sua …….peristalsi, sarebbe il toccasana! Ma a tutto ci DEVE essere un limite!!!
Buona giornata e …….calorosi saluti!!
Quello che mi meraviglia è che i sardi non abbiano per la gran parte consapevolezza di come funzioni il sistema politico sardo. A (s)proposito,qualcuno può verificare quanto costano ai sardi i due ricorsi alla Corte Costituzionale ? Anche qui spese della Regione Sardegna per tutelare interessi privati. Ma si può andare avanti così ?
Visto che c’erano potevano acquistare anche portachiavi per i signori e foulards per le signore da dare a fine pasto, che tanto pagava Pantalone. Ma mi chiedo gli altri componenti del Collegio sindacale erano muti, perché il Presidente Carlo Sedda non ha battuto ciglio? Nemmeno fosse il cugino di my My Dear…